Home Meloni e macron si incontrano a roma per riallineare posizioni su dazi e crisi ucraina

Meloni e macron si incontrano a roma per riallineare posizioni su dazi e crisi ucraina

Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron si incontrano a Roma per discutere di economia, geopolitica e crisi ucraina, cercando di rafforzare i legami tra Italia e Francia dopo mesi di tensioni.

Meloni_e_macron_si_incontrano_

L'incontro tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron a Roma segna un tentativo di rilanciare il dialogo tra Italia e Francia, affrontando temi cruciali come la crisi in Ucraina, i dazi USA-UE e la cooperazione europea in un contesto di tensioni recenti. - Unita.tv

L’incontro tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron segna una nuova fase nei rapporti diplomatici tra Italia e Francia. Dopo mesi di attriti e tensioni, i due leader puntano a un confronto diretto per discutere questioni economiche e geopolitiche di rilievo, con una particolare attenzione alle trattative con gli Stati Uniti sui dazi e alla delicata situazione in Ucraina. L’appuntamento è previsto martedì prossimo a Roma e arriva a seguito di un breve colloquio tra Meloni e Macron al funerale di papa Francesco.

L’accelerazione del bilaterale nata a samarcanda e la scelta di roma come sede dell’incontro

L’idea di incontrarsi nuovamente è nata quasi per caso durante il funerale di papa Francesco, evento che ha offerto uno spazio informale per un rapido scambio di idee tra la premier italiana e il presidente francese. Quel confronto ha dato il via a una serie di contatti che hanno portato a organizzare il faccia a faccia a Roma, scelta non casuale poiché nella precedente occasione era stato Macron a ospitare Meloni a Parigi. La notizia è stata confermata da fonti di Palazzo Chigi, proprio mentre la premier si trovava a Samarcanda, dove osservava i giochi di luce sulle antiche madrase in piazza Registan. L’incontro si colloca in un momento importante per entrambi, visto che Macron ha recentemente concluso una missione in Asia, tra Vietnam e Indonesia.

Simbolo della scelta della capitale

La scelta della capitale italiana come sede dell’incontro simbolizza la volontà di dare nuova linfa al dialogo dopo un periodo di tensione. Le discussioni non si limiteranno alle questioni bilaterali, ma affronteranno anche temi continentali e globali, con particolare attenzione ai rapporti europei con Washington e alle dinamiche in corso nell’Est Europa. Non è un caso che la data sia stata fissata a breve distanza da appuntamenti rilevanti come il G7 in Canada e il Consiglio europeo previsto a Bruxelles.

I punti dolenti nelle relazioni tra italia e francia degli ultimi mesi

Le ultime stagioni diplomatiche tra Roma e Parigi sono state segnate da tensioni difficili da ignorare. Tra le questioni più spigolose spiccano le divergenze sull’approccio verso l’amministrazione americana, soprattutto sotto la presidenza Trump, e sull’intervento militare in Ucraina. Proprio a Tirana, dopo l’esclusione dell’Italia dalla riunione dei Volenterosi, Meloni ha ribadito la posizione contraria all’invio di truppe italiane nel conflitto ucraino. Queste dichiarazioni hanno scatenato reazioni da parte di Macron, che ha contestato una percezione distorta della sua posizione sugli aiuti militari, accusando fonti esterne di diffondere “false informazioni” e sottolineando che le fake news riguardano soprattutto quelle provenienti da Mosca.

Il clima non è facilmente distensibile, anche se esistono canali nascosti di dialogo. La situazione ha rallentato l’applicazione pratica di accordi importanti, come il Trattato del Quirinale, siglato nel 2021 tra Macron e Mario Draghi proprio con l’intento di approfondire la collaborazione franco-italiana. Queste difficoltà pesano anche sugli appuntamenti internazionali di rilievo, con un impatto diretto sulla coesione europea, in un contesto in cui la posizione unitaria rispetto agli Stati Uniti risulta decisiva.

Il ruolo della mediazione tedesca e i segnali di tregua tra meloni e macron

Dietro le quinte dell’attuale impasse diplomatico, spicca il ruolo del cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha assunto funzioni di mediatore tra Roma e Parigi. Il suo intervento si è fatto sentire soprattutto in un momento delicato, contribuendo a far scivolare alcune tensioni e a facilitare un confronto meno conflittuale. Già l’estate scorsa, in occasione dei Giochi olimpici di Parigi, Meloni e Macron si erano incontrati a Versailles, mettendo una sorta di tregua temporanea fra di loro. Fu un passo importante dopo mesi di disaccordi che avevano toccato punte acute, come lo scontro diplomatico al G7 svoltosi in Puglia sugli aspetti legati alle conclusioni sull’aborto.

Questi piccoli segnali di distensione si sono rivelati fondamentali per non compromettere del tutto i piani comuni europei. L’incontro prossimo vuole consolidare questa tregua, in vista di eventi cruciali come il G7 canadese a metà giugno e il Consiglio Ue. Meloni sta intanto preparando la conferenza di luglio a Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina, tema su cui sia l’Italia che la Francia puntano a influire in modo significativo.

Un’agenda densa di sfide tra crisi ucraina, dazi e pace commerciale

La trattativa sui dazi voluti dagli Stati Uniti sull’Unione europea occupa una parte importante del confronto tra i due leader. Roma e Parigi cercano una strategia condivisa per gestire la questione, che ha effetti diretti sull’economia europea e sulle relazioni con Washington. Al tempo stesso, il nodo ucraino rimane al centro delle discussioni: la crisi si allunga, e i paesi europei sono chiamati a calibrare la propria posizione tra sostegno all’Ucraina e ricerca di una via per riportare la pace.

Non sono solo crisi militari e politiche a occupare l’agenda. Meloni e Macron confidano che i negoziati possano portare a una soluzione anche in zone difficili come il Medio Oriente. In parallelo, una pace commerciale più stabile tra Usa e Ue consentirebbe di alleggerire le tensioni economiche, offrendo benefici a entrambe le sponde dell’Atlantico. L’incontro è quindi un tassello nel tentativo di ricostruire un equilibrio tra differenti interessi, con Roma e Parigi impegnate a ritrovare un’intesa capace di affrontare un contesto internazionale che non concede pause.