Bayrou critica la proposta di vietare il velo islamico alle bambine sotto i quindici anni in Francia
Il dibattito in Francia sul divieto del velo islamico per le bambine accende tensioni politiche tra François Bayrou e Gabriel Attal, evidenziando preoccupazioni su libertà civili e integrazione religiosa.

In Francia, il dibattito sul divieto del velo islamico per bambine sotto i 15 anni divide i centristi: il premier Bayrou si oppone alla proposta più dura di Attal, preoccupato per le implicazioni sociali e legali. - Unita.tv
In Francia, il dibattito sul divieto del velo islamico per le bambine sotto i quindici anni ha acceso nuovi scontri politici, con il primo ministro François Bayrou che ha espresso un netto dissenso verso la proposta avanzata dal suo predecessore Gabriel Attal. Questa iniziativa ha scatenato tensioni tra diverse anime della politica francese, in un contesto dove l’integrazione religiosa resta un tema delicato e controverso.
La proposta di gabriel attal e il rapporto governativo sulle infiltrazioni
Gabriel Attal, ex premier e leader del movimento centrista Renaissance vicino a Emmanuel Macron, ha rilanciato la questione con una proposta legislativa che mira a vietare il velo alle bambine sotto i quindici anni. Questa iniziativa segue la pubblicazione di un rapporto ufficiale che mette in guardia da presunti tentativi di infiltrazione di organizzazioni legate ai Fratelli Musulmani egiziani nella società francese. Secondo il documento, queste organizzazioni proverebbero a diffondere un’agenda fondamentalista, notando la presenza di ragazzine molto giovani che indossano il velo in spazi pubblici.
Il rapporto ha subito sollevato critiche per il suo tono allarmistico e per la mancanza di dati concreti. Molti esperti e osservatori politici hanno definito le accuse come esagerate, sottolineando la difficoltà di stabilire un nesso diretto tra il velo delle bambine e una presunta radicalizzazione sistematica. La discussione ha coinvolto soprattutto il modo in cui la misura potrebbe influenzare le libertà personali e il rispetto delle diversità nella società francese.
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Bayrou e la necessità di prudenza nel trattare la questione religiosa
François Bayrou, attuale primo ministro, ha accolto il rapporto riconoscendo che alcune questioni meritano attenzione, ma ha invitato alla cautela prima di adottare provvedimenti così restrittivi. Durante un’intervista a RMC, ha sottolineato che bisognerebbe valutare con precisione l’effettiva dimensione del fenomeno del velo tra le minori, per evitare generalizzazioni che colpiscano ingiustamente quei cittadini musulmani che rispettano pienamente le leggi e i valori repubblicani.
Bayrou ha ribadito l’importanza di non trasformare l’Islam in un tema ossessivo della politica francese. Ha evidenziato come Attal e altri dirigenti all’interno del centrista Renaissance si stiano spostando verso posizioni più conservatrici, in linea con una tendenza politica più diffusa nel paese e in Europa. La sua posizione riflette la volontà di mantenere un equilibrio tra sicurezza e rispetto delle libertà civili.
La difficoltà di applicare il divieto e le perplessità costituzionali
Bayrou ha espresso dubbi sulla fattibilità di applicare concretamente il divieto del velo per le bambine. Ha fatto una domanda provocatoria riguardo al controllo dell’età: “Se la legge venisse approvata, cosa accadrebbe? La polizia dovrebbe fermare le ragazze per strada per verificare la loro età attraverso i documenti?” La questione pratica si intreccia con quella legale, poiché diversi giuristi e politici hanno sollevato problemi di costituzionalità riguardo alla misura proposta.
Anche all’interno di Renaissance emergono segnali di distacco dalla posizione di Attal. Elisabeth Borne, ministro dell’Istruzione e figura di rilievo nel movimento, ha definito la proposta problematica sotto il profilo costituzionale. Si aggiunge poi la considerazione che la misura potrebbe alienare una parte significativa della popolazione francese di fede musulmana, aggravando le tensioni sociali già presenti.
Il contesto politico e la posizione di macron sul tema
Il presidente Emmanuel Macron ha ammesso che la minaccia di infiltrazioni islamiste in Francia è reale, ma ha messo in guardia contro l’eccesso di allarmismo o teorie complottistiche. La tensione politica rende questo tema particolarmente delicato nel 2025, con la Francia impegnata a trovare un equilibrio tra controllo e inclusione.
Il confronto tra Bayrou e Attal rappresenta una frattura importante tra i centristi sulla gestione dell’integrazione e della laicità. Mentre Attal mantiene una linea più dura, Bayrou cerca di stemperare i toni, preoccupato dalle conseguenze sociali e legali di un provvedimento troppo rigido. Alla vigilia del vertice tra Meloni e Macron previsto a Roma, queste divergenze mostrano il quadro complesso delle relazioni europee sul fronte della sicurezza, cultura e politica interna.