La saga di star wars rappresenta uno degli episodi più discussi nella storia del cinema per quanto riguarda le modifiche successive alle versioni originali. L’attenzione di appassionati e critici si concentra sul rapporto tra autore e pubblico, memoria e conservazione delle opere. L’ultimo evento al British Film Institute ha rilanciato il confronto sulle prime stampe del 1977, facendo emergere questioni di valore storico, culturale e legale.
La magia del cinema e il valore del ricordo nelle opere filmiche
Nel film Mank di david fincher, un dialogo tra il produttore louis b. meyer e herman mankiewicz sintetizza l’essenza del cinema: il pubblico acquista un ricordo, non il vero film. Questa definizione coglie un punto cruciale. L’opera cinematografica originale resta nelle mani di chi la crea e il pubblico può fruirne solo attraverso copie o riproduzioni. Che si parli di formati digitali o supporti fisici, si ottiene un diritto alla visione, non l’originale materiale.
Per star wars questa osservazione assume rilievo particolare. La trilogia classica, composta dai film usciti tra il 1977 e il 1983, ha accompagnato intere generazioni lasciando immagini indelebili. La percezione del film è più legata al ricordo e all’esperienza visiva che a una copia fisica concreta. È proprio questo legame tra memoria individuale e patrimonio culturale che riaccende i dibattiti sull’evoluzione delle sue versioni.
Le trasformazioni di star wars: tra restauri e controversie tra i fan
George Lucas ha modificato ripetutamente i film della trilogia classica per lungo tempo, applicando cambiamenti che vanno dal color grading all’aggiunta di scene, effetti digitali fino alla sostituzione di alcuni dettagli, come lo spettro di Anakin Skywalker nella versione di Il ritorno dello Jedi. Tali interventi hanno sostituito progressivamente i cut originari nelle distribuzioni ufficiali.
Il momento nodo fu il 1997, anno in cui il primo film tornò nelle sale in versione restaurata e ampliata per il ventennale. Dal 2004, con l’arrivo del dvd, Lucas fu chiaro nell’affermare che le versioni originali non sarebbero state riproposte commercialmente, definendole incompiute rispetto all’edizione speciale voluta da lui. Questo atteggiamento ha alimentato discussioni accese tra fan più anziani, che difendono la sacralità dei primi montaggi, e quelli più giovani, meno coinvolti.
La questione lega fortemente il diritto dell’autore a modificare le opere con il desiderio dei fan di conservare i materiali originali inaccessibili legalmente. Oggi, infatti, solo rare eccezioni come la recente proiezione al British Film Institute permettono di visionare la pellicola così com’era uscita nel 1977.
L’importanza storica delle versioni originali e la conservazone come bene culturale
Le versioni originali della trilogia classica hanno un ruolo storico indiscutibile. Rappresentano la scintilla che ha dato forza a un fenomeno mondiale. Per questo dovrebbero essere preservate come documenti di epoca, con criteri simili a quelli adottati per altre manifestazioni artistiche di valore.
L’evento al British Film Institute a marzo 2025, durante il quale è stata proiettata la prima stampa conservata per oltre quarant’anni a -5 gradi, ha mostrato un film probabilmente unico nelle condizioni attuali. Nonostante l’aspetto datato e qualche limite tecnico segnalato anche dalla critica, questa versione offre una testimonianza diretta dell’impatto originario di star wars.
Dal punto di vista della fruizione, il pubblico ha oggi accesso quasi esclusivamente a queste versioni rimaneggiate, che in parte hanno smussato la percezione originale. Il patrimonio storico, però, necessita di una tutela che permetta almeno la proiezione legale di quelle copie.
Star wars, george lucas e la gestione creativa del franchise dopo la disney
Nonostante la cessione di Lucasfilm alla Disney, George Lucas mantiene un ruolo influente su alcune decisioni legate alle opere originali. La presidente della compagnia, Kathleen Kennedy, ha aperto la recente proiezione al BFI sottolineando la rarità e legittimità dell’evento, ironizzando sulla natura non “illegale” della visione.
Nel frattempo, la saga si prepara a un nuovo capitolo con star wars: starfighter, la cui produzione è seguita direttamente a Londra. Il controllo creativo di Lucas continua a influenzare sia le scelte di restauro sia la circolazione delle copie storiche.
La questione delle versioni resta aperta. I fan più appassionati continuano a discutere delle differenze tra le edizioni, come chi ha sparato per primo tra Han Solo e Greedo, segno di un legame emotivo forte con le immagini originali. Lo scontro tra diritto d’autore e memoria collettiva dimostra quanto star wars sia un fenomeno culturale duraturo e complesso.