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Corteo a roma contro la guerra e per la palestina con critiche a meloni e manifestazione stop rearm europe

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Una manifestazione nazionale ha animato piazza vittorio a Roma con centinaia di partecipanti schierati contro la guerra e il riarmo, oltre che a favore della Palestina. Il corteo, promosso da Potere al Popolo, Usb, Cambiare Rotta e dal movimento degli studenti palestinesi, ha scelto simboli forti e slogan chiari per ribadire le proprie posizioni in vista delle tensioni internazionali che coinvolgono il Medio Oriente e connesse politiche italiane. L’evento si è distinto anche per la contrapposizione con un’altra iniziativa chiamata Stop Rearm Europe, organizzata in parallelo, dando vita a un confronto pubblico molto acceso.

Organizzazione del corteo e partenza da piazza vittorio

Il corteo ha preso il via nel primo pomeriggio da piazza vittorio, nel cuore di Roma, un punto simbolico per iniziative sociali e politiche. I promotori, tra cui Potere al Popolo, Usb e Cambiare Rotta, hanno unito forze e voci con il movimento degli studenti palestinesi, che ha avuto un ruolo centrale nell’andare al centro della manifestazione. Fin dall’inizio, sono stati innalzati cartonati con poster che rappresentavano schlein e von der leyen come soldatesse, un’immagine pensata per denunciare il ruolo dei leader europei e italiani nella guerra e nel riarmo. I manifestanti hanno intonato “Bella ciao”, richiamando le radici della resistenza italiana, mentre sfilavano con slogan netti come “Contro guerra e riarmo” e “Contro il genocidio”.

La scelta di partire proprio da piazza vittorio si lega anche a un intento identitario e di sostegno alle comunità che in quella zona vivono e si organizzano. I promotori hanno voluto offrire una lettura della crisi mediorientale che parte da chi si oppone fermamente alla politica estera di alcuni governi, non ultima l’Italia. In tal modo il corteo ha inteso distinguersi dalle altre proteste più neutrali o istituzionali in programma nello stesso weekend.

Critiche al governo meloni e schieramento contro israele

Tra i momenti più intensi del corteo una serie di manifesti e cori hanno preso di mira il governo italiano in carica, guidato da Giorgia Meloni. Sui cartelloni comparivano le immagini di Meloni con altri leader politici come Salvini, Draghi, Conte, Tajani e Renzi, accompagnate dalla scritta “nessuna delega a chi ha votato per la guerra”. Questo slogan sintetizzava la condanna verso chi, nell’interpretazione dei manifestanti, sostiene politiche di sostegno a conflitti e spese militari crescenti.

Non solo governo italiano, ma nel mirino è finito anche Israele, chiamato con termini molto duri dai rappresentanti del movimento degli studenti palestinesi. Essi hanno sottolineato con forza dal palco e ai microfoni dell’evento: “Siamo nella piazza che non si gira dall’altra parte, che chiama Israele per quello che è: uno Stato coloniale, genocida e terrorista”. La presa di posizione ha dato un tono molto netto alla protesta, in cui si è incalzato il concetto di resistenza palestinese e di denuncia delle politiche israeliane nei territori occupati.

La contrapposizione con la manifestazione stop rearm europe

Nel medesimo weekend a Roma si è svolta un’altra iniziativa chiamata Stop Rearm Europe, organizzata da una piattaforma diversa, che aveva tra i focus la richiesta di un disimpegno dagli armamenti europei. Il corteo di piazza vittorio si è volutamente posizionato come manifestazione alternativa e ha espresso in modo evidente le divergenze.

Tra i cartelli più evocativi, i manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta “Porta San Paolo piazza della guerra”, un richiamo diretto al punto di partenza dell’altra protesta. Questa scelta era destinata a criticare l’approccio considerato meno radicale o più conciliatorio degli organizzatori di Stop Rearm Europe. I promotori del corteo pro Palestina hanno dunque marcatamente differenziato la propria posizione, puntando a un messaggio più forte contro il paradigma bellico e contro certe alleanze politiche. Questo scontro pubblico evidenzia la frammentazione dentro i movimenti pacifisti e di sinistra in Italia, che pure condividono il tema centrale della pace, ma si dividono sulla strategia e sulla rappresentazione politica del conflitto contemporaneo.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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