
Il rapper Lazza presenta il singolo “Locura” in due versioni, riflettendo un’esperienza personale e collettiva, e racconta il suo percorso di supporto psicologico per gestire stress e paparazzi invadenti. - Unita.tv
Il rapper milanese Lazza ha scelto di proporre il suo brano “Locura” in due modalità diverse, una pensata per sé e l’altra per il pubblico. In un’intervista rilasciata a Leggo ha spiegato i motivi dietro questa scelta. Nel corso della conversazione ha anche affrontato il rapporto conflittuale con i paparazzi e raccontato il suo percorso di supporto psicologico per gestire stress e pressione legati alla carriera musicale.
La doppia versione di “locura”, un’esperienza personale e condivisa
Lazza ha voluto dare un taglio originale al suo nuovo singolo, registrandolo in due versioni distinte. La prima è dedicata a lui stesso, un’espressione intima e più introspettiva. La seconda si rivolge invece a chi ascolta, con un tono pensato per coinvolgere gli appassionati della sua musica. Ha detto: “Locura in due versioni? Per me e per il pubblico”. Con questa formula tenta di mettere a fuoco due prospettive: quella dell’artista, che vive il brano come sfogo o racconto, e quella degli ascoltatori, che lo ricevono come esperienza condivisa.
La scelta di diversificare le versioni mostra l’attenzione di Lazza nel comprendere il ruolo dell’ascoltatore nella fruizione musicale. Il rischio di un brano a senso unico, troppo personale o distante, viene evitato offrendo un’alternativa che punti a creare partecipazione e connessione emotiva. In effetti, questa strategia si inserisce in una tendenza contemporanea in cui la relazione tra artista e pubblico si basa su una comunicazione più sfaccettata e diretta.
Un linguaggio musicale sfaccettato
Lo sviluppo di “Locura” in due modalità può essere letto anche come volontà di esplorare le sfumature del proprio linguaggio musicale, valorizzando una dimensione introspettiva senza rinunciare al coinvolgimento sociale della musica. La possibilità di confrontare le versioni permette anche agli ascoltatori di avvicinarsi alla complessità del messaggio poetico e sonoro. Lazza dimostra così di curare ogni dettaglio, anche fuori dagli schemi tradizionali, per aumentare il valore del suo lavoro.
Lazza e il rapporto complicato con i paparazzi
Nell’intervista Lazza ha manifestato forte irritazione verso i paparazzi, soprattutto quando varcano i limiti della privacy familiare. Ha spiegato che sentirsi spiato con suo figlio è qualcosa che “gli gira davvero le palle”. Questo sfogo mostra un lato poco raccontato degli artisti, che oltre a gestire fama e lavori devono anche difendere la propria sfera privata dagli attacchi continui.
Il rapper milanese sottolinea i disagi dovuti all’invadenza di chi, con telecamere e flash, prova a documentare ogni momento della loro vita fuori palcoscenico. Anche la famiglia, solitamente protetta, finisce spesso per essere esposta senza consenso. Episodi del genere mettono a dura prova l’equilibrio psicologico, rompendo la separazione tra pubblico e privato.
Privacy e impatto digitale
La questione non riguarda solo i personaggi famosi ma evidenzia un problema più ampio sulla gestione della privacy nel mondo digitale. La vita degli artisti diventa così oggetto di curiosità costante, con poco rispetto per i limiti personali. Lazza, con parole dirette, denuncia questa realtà, chiedendo una maggiore attenzione da parte dei media e del pubblico.
Questa posizione non è isolata. Molti artisti si trovano a difendersi da simili intrusioni e denunciano i danni morali causati da uno stile giornalistico troppo aggressivo. La tutela della privacy rimane una battaglia aperta che coinvolge anche normative e responsabilità. Nel 2025 i dibattiti intorno a questo tema continuano a essere centrali nel confronto tra celebrità e mezzi di comunicazione.
Il benessere mentale al centro del percorso di lazza
Lazza racconta anche di essersi affidato a un mental coach per affrontare le sfide emotive e psicologiche legate alla sua carriera. Ha ammesso apertamente: “Vado da un mental coach”. Questo percorso gli ha permesso di gestire meglio lo stress, mantenere lucidità e proseguire con meno fatica nel lavoro artistico.
Il ricorso a un supporto psicologico rappresenta una scelta sempre più diffusa tra chi opera in ambiti ad alta pressione come lo spettacolo. Affrontare tensioni, aspettative e imprevisti con un professionista aiuta a non sottrarre energie mentali e a mantenere un equilibrio personale sano. Lazza ha mostrato così la sua attenzione anche al lato umano dietro l’immagine da rapper.
Tecniche per gestire lo stress
In pratica, il mental coach aiuta a sviluppare tecniche per gestire emozioni complesse, migliorare la concentrazione e prevenire episodi di disagio. Questo supporto si traduce in una maggiore sicurezza nell’esercitare il proprio talento senza farsi travolgere da ansie o eccessi. Lazza conferma questa tendenza a non sottovalutare mai la salute mentale.
In un contesto professionale che spesso sembra esigere dedizione assoluta, la scelta di prendersi cura della mente dà un segnale importante, evidenziando il bisogno di equilibrio anche tra chi è abituato a mostrarsi forte. Le esperienze riportate dallo stesso artista contribuiscono a normalizzare il discorso sul benessere psicologico nel mondo della musica italiana e internazionale.