Le Cinque Terre sono spesso associate a immagini di mare limpido, case colorate aggrappate alle scogliere e tramonti spettacolari. La nuova edizione 2025 di Camper su Rai 1 propone però una visione diversa, lontana dai soliti cliché turistici. Peppone, volto noto del programma estivo, accompagna gli spettatori in un percorso che esplora l’anima più vera e meno conosciuta di questa zona ligure. Con lui c’è Daniela Sardella, co-conduttrice che contribuisce a svelare angoli nascosti e storie dimenticate. L’itinerario si concentra su sentieri panoramici, coltivazioni tradizionali e borghi che sembrano sospesi nel tempo. Un modo nuovo per scoprire le Cinque Terre anche con i bambini, puntando su un turismo lento e rispettoso dell’ambiente.
Il volto meno noto delle cinque terre: natura selvaggia senza affollamento
Questa Liguria non mostra spiagge gremite o stabilimenti balneari affollati ma si presenta come un territorio ancora intatto nella sua bellezza naturale. Peppone guida gli spettatori attraverso paesaggi dove la presenza umana convive con l’ambiente senza stravolgerlo. I sentieri escursionistici attraversano vigneti terrazzati in cui si coltivano vite e ulivi secondo metodi antichi. Qui il ritmo è lento; le famiglie possono godersi passeggiate tranquille lontane dal caos delle località più turistiche.
La trasmissione mette in luce una biodiversità ricca: piante aromatiche spontanee come rosmarino, lavanda e timo profumano i percorsi mentre specie animali tipiche della zona trovano rifugio nei boschi circostanti. L’esperienza diventa così educativa per i più piccoli che imparano a riconoscere elementi naturali osservandoli direttamente sul campo.
Il racconto evita stereotipi mostrando invece quanto lavoro manuale sia necessario per mantenere questi territori vivi. Il turismo sostenibile emerge come scelta possibile per chi vuole vivere le Cinque Terre oltre la cartolina da souvenir.
Muretti a secco e ciàn: l’ingegno umano al servizio della natura
Al centro del documentario c’è uno degli elementi simbolo delle Cinque Terre: i muretti a secco costruiti con pietre locali senza uso di cemento o altri leganti chimici. Queste strutture reggono i terrazzamenti coltivati da generazioni garantendo stabilità ai pendii ripidi dove crescono viti ed ulivi.
Peppone spiega come questi muri trattengono l’acqua piovana evitando frane frequenti in zone montuose così esposte all’erosione climatica. Inoltre creano microhabitat preziosi per insetti, rettili, uccelli: ogni ciàn diventa rifugio naturale inserito nel paesaggio agricolo.
Camminare lungo questi terrazzamenti significa entrare in contatto diretto con una tecnica antica capace di fondere lavoro umano ed equilibrio ambientale. Per chi visita la zona è possibile vedere viticoltori impegnati nella raccolta manuale dell’uva o agricoltori intenti nella produzione artigianale di miele ed olio.
La presenza spontanea di erbe aromatiche completa questo quadro fatto di fatica quotidiana ma anche rispetto verso il territorio. Il racconto offre uno spaccato realistico sulle condizioni difficili dei terreni, ma anche sulla generosità della natura quando viene curata con attenzione.
Fauna marina e terrestre nelle cinque terre: un ecosistema ricco da scoprire
Oltre ai paesaggi rurali, Peppone dedica spazio alla fauna locale sia terrestre sia marina. Nei boschi circostanti si incontrano specie quali cinghiali, falchi, tassi, salamandre; animali spesso nascosti agli occhi dei turisti distratti dal solo mare.
Il mare stesso nasconde praterie sommerse di Posidonia oceanica fondamentali per mantenere pulite le acque costiere oltre ad ospitare polpi, aragoste ed altre forme marine. Le riprese mostrano grotte subacquee visitabili durante immersioni o snorkeling consentendo esperienze dirette con questo ambiente sommerso.
Per famiglie interessate alla natura queste attività diventano occasioni preziose d’apprendimento pratico: osservare uccelli durante birdwatching oppure nuotare tra pesci colorati arricchisce ogni vacanza rendendola unica rispetto al semplice relax balneare.
Camper su Rai 1 ha scelto così una narrazione capace d’invitare lo spettatore ad apprezzare ciò che rende speciali queste coste ben oltre la loro fama turistica consolidata negli anni passati.