L’ultimo numero di Empire Magazine ha rivelato interessanti dettagli sul destino di John Hammond, il fondatore del parco dei dinosauri nel film “Jurassic Park“. David Koepp, sceneggiatore del film, ha condiviso le sue riflessioni in occasione del cinquantesimo anniversario dell’uscita de “Lo squalo“, un altro capolavoro di Steven Spielberg. Koepp ha messo in luce le scelte narrative che hanno influenzato la rappresentazione di Hammond, evidenziando come il personaggio sia stato modificato rispetto al romanzo originale di Michael Crichton.
Le scelte narrative nel cinema
David Koepp ha spiegato che le decisioni prese durante l’adattamento di un romanzo per il grande schermo sono spesso complesse e necessitano di compromessi. In particolare, ha citato il caso di “Jurassic Park“, dove la versione cinematografica presenta un tono molto diverso rispetto al libro. Nel romanzo, Hammond incontra una fine tragica, venendo divorato dai dinosauri che ha creato. Koepp ha sottolineato che un finale così cupo sarebbe stato inadeguato per il film, portando alla decisione di salvare il personaggio. “A noi questo personaggio stava simpatico: non poteva semplicemente imparare la lezione?”, ha dichiarato Koepp, evidenziando la volontà di mantenere un certo affetto per Hammond.
Questa scelta narrativa si allinea con quella fatta in “Lo squalo“, dove si è optato per omettere una sottotrama romantica ritenuta superflua. Koepp ha osservato che, con un antagonista come uno squalo bianco gigante, non c’era bisogno di complicare ulteriormente la trama con relazioni personali. La decisione di mantenere Hammond in vita ha permesso di esplorare il suo personaggio in modo più positivo, rendendolo più accessibile al pubblico.
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La figura di Hammond nel romanzo e nel film
Nel romanzo “Jurassic Park“, John Hammond, interpretato da Richard Attenborough nel film, è descritto come un imprenditore spietato e cinico. La sua indifferenza verso le morti nel parco e il suo atteggiamento autoritario nei confronti dei dipendenti lo rendono un personaggio complesso e meno simpatico. Koepp ha messo in evidenza come il film di Spielberg abbia addolcito questa figura, rendendola più umana e capace di apprendere dai propri errori.
Nel seguito, “Il mondo perduto“, il personaggio di Ian Malcolm descrive Hammond come un “imbonitore” il cui unico talento era quello di generare profitti. Questa rappresentazione contribuisce a delineare un’immagine di Hammond molto diversa da quella vista sul grande schermo. La sua caduta lungo un pendio, che porta a una ferita alla caviglia, e la successiva morte per mano dei Procompsognathus, creature preistoriche che si nutrono di animali feriti, rappresentano un finale drammatico e inquietante, in netto contrasto con il destino riservato al personaggio nel film.
Riscoperta e nostalgia tra i fan
A distanza di trent’anni dall’uscita di “Jurassic Park“, i fan hanno riscoperto una foto inedita del dietro le quinte del film, suscitando un’ondata di nostalgia. Questo ritrovamento ha riacceso l’interesse per la saga e per i suoi personaggi iconici, tra cui John Hammond. La figura di Hammond continua a essere oggetto di discussione tra gli appassionati, che si interrogano su come le scelte narrative abbiano influenzato la percezione del personaggio nel corso degli anni.
In un’epoca in cui i remake e i sequel sono all’ordine del giorno, il dibattito su come i personaggi vengano adattati e reinterpretati rimane attuale. La storia di John Hammond, con il suo destino alternativo, offre spunti di riflessione su come il cinema possa trasformare e reinterpretare le opere letterarie, mantenendo viva la memoria di personaggi che hanno segnato la storia del grande schermo.