Il mondo del cinema richiede impegno, studio e passione. Lo IED presenta la sua nuova scuola triennale dedicata al cinema, pensata per chi vuole entrare nel settore con basi solide e un percorso strutturato. Tra i docenti figurano professionisti noti come Carlotta Cristiani e Cristina Marchetti, che spiegano l’importanza di una formazione approfondita per affrontare le sfide del mestiere.
La nascita della scuola di cinema allo ied: continuità ed esperienza
Cristina Marchetti guida OffiCine e coordina il progetto IED Cinema da oltre quindici anni. La decisione di creare una scuola dedicata nasce dalla richiesta crescente dei giovani appassionati che arrivano da varie esperienze formative ma cercano un percorso più completo. Secondo Marchetti, molti aspiranti cineasti arrivano con talento ma senza conoscere tutte le sfaccettature del lavoro dietro le quinte.
La scuola si propone quindi come uno spazio dove approfondire non solo la regia o la scrittura ma anche tutti gli altri ruoli fondamentali nel processo cinematografico. L’obiettivo è offrire basi solide su cui costruire competenze specifiche, perché lavorare nel cinema significa molto più che dirigere un film: serve conoscere ogni fase della produzione.
IED punta a fornire questa preparazione continua che accompagna lo studente dal primo all’ultimo anno, aiutandolo a capire quale strada intraprendere in base alle proprie attitudini. La formazione spazia dalla teoria alla pratica sul set, creando un equilibrio tra conoscenza tecnica e capacità creative.
Carlotta cristiani: montaggio come linguaggio narrativo da studiare
Tra i docenti principali c’è Carlotta Cristiani, montatrice affermata che ha collaborato con registi importanti come Leonardo Di Costanzo e Silvio Soldini. Per lei lo studio è fondamentale perché oggi accedere ai software è semplice ma saperli usare bene richiede molto più della tecnica.
Cristiani sottolinea l’importanza di sviluppare uno spessore narrativo per distinguersi davvero nel mestiere del montatore. Il montaggio non è solo tagliare scene ma scegliere continuamente cosa raccontare attraverso immagini in movimento; serve quindi conoscere bene il linguaggio cinematografico e la storia del cinema per innovare senza perdere riferimenti solidi.
Secondo lei chi vuole fare questo lavoro deve avere anche consapevolezza delle dinamiche sul set e capacità relazionali con tutta la troupe. Il montatore dialoga costantemente con regista, sceneggiatore ed altri tecnici; capire queste interazioni fa parte dello studio necessario per diventare professionisti completi.
Milano tra tradizione cinematografica emergente e nuove opportunità formative
Spesso si pensa al cinema italiano associandolo a Roma come capitale storica dell’industria filmica nazionale; tuttavia Milano sta acquisendo sempre più importanza grazie anche all’attività dello IED Cinema. Carlotta Cristiani evidenzia che oggi esistono realtà diverse oltre quella romana: Napoli, Torino, Milano offrono produzioni originali legate ai loro territori culturali specifici.
Milano diventa così luogo fertile dove si mescolano formazione teorica rigorosa ed esperienza pratica diretta sul campo tramite laboratori intensivi o lavori sul set realizzati durante il corso stesso. Cristina Marchetti ricorda proprio questo approccio pragmatico basato su “imparare facendo” insieme ad analisi critiche degli strumenti artistici necessari nella narrazione audiovisiva contemporanea.
Questa presenza crescente rende Milano attrattiva anche per studenti provenienti da altre regioni interessati a percorsi alternativi rispetto alle scuole tradizionali romane, ampliando così l’offerta formativa italiana dedicata al settore audiovisivo.
Struttura didattica triennale ed evoluzione verso master specialistici
Il corso triennale prevede nei primi due anni materie comuni dedicate agli aspetti fondamentali del linguaggio cinematografico, mentre dal terzo anno gli studenti scelgono indirizzi specializzati secondo inclinazioni personali. Questa organizzazione permette agli iscritti di acquisire prima una visione d’insieme solida, poi approfondimenti mirati nelle aree preferite: scrittura, sceneggiatura, regia, produzione o post-produzione.
Dopo aver completato il triennio ci sono possibilità ulteriori tramite master biennali o annuali rivolti ad affinare competenze specifiche. Anche qui troviamo nomi notabili fra i docenti, quali Laura Bispuri, Antonio Calone, Carolina Crescentini, Leonardo Di Costanzo, Claudio Giovannesi, Lino Guanciale, Doriana Leondeff, Bruno Oliviero, Barbara Ronchi, Valia Santella.
Questi percorsi avanzati permettono agli studenti già formati di confrontarsi direttamente con progetti complessi portando avanti idee personali sotto guida esperta, preparando all’ingresso professionale competitivo nell’ambito audiovisivo nazionale ed internazionale.
Educazione visiva: imparare a leggere le immagini dentro un lavoro collettivo
IED Cinema pone molta attenzione sull’educazione visiva intesa come capacità critica verso ciò che viene mostrato attraverso schermi. Cristina Marchetti evidenzia quanto sia importante insegnare ai giovani non solo tecniche artistiche ma soprattutto collaborazione: spesso chi arriva ha difficoltà col lavoro in gruppo invece essenziale nella realizzazione filmica.
Un film nasce dall’interazione fra molte figure professionali diverse; nessun regista lavora isolatamente. Si parte sempre dalla scrittura profonda dei personaggi, dialoghi, trama fino alla scelta delle immagini finalizzate ad esprimere emozioni precise. Senza metodo né riflessione tutto rischierebbe superficialità o incoerenza narrativa.
Inoltre imparare a costruire significati dietro ogni scelta creativa implica uno studio continuo sulla storia del mezzo tecnico-artistico chiamato cinema. Questo processo forma menti capaci di interpretarne meglio potenzialità, limiti, contesti culturali attuali evitando banalizzazioni dovute all’abuso indiscriminato delle immagini digitali diffuse ovunque oggi giorno.
Nel comitato scientifico figurano personalità riconosciute quali Paolo Sorrentino, Valeria Golino, Adriano Giannini, Pierfrancesco Favino quest’ultimo sostenitore convinto dell’inserimento dello studio cinematografico nelle scuole italiane normali proprio per svilupparne senso critico fin dall’adolescenza.