Gigi d’Alessio junior parla della malattia infantile e del percorso a sanremo tra critiche e affetti familiari
Luca D’Alessio, noto come LDA, condivide la sua esperienza di malattia infantile, il legame con Gigi D’Alessio e le sfide affrontate nel mondo della musica e della televisione.

Luca D’Alessio, figlio di Gigi, racconta a "La Volta Buona" le difficoltà della sua infanzia, la carriera musicale, le pressioni per il cognome famoso e l’esperienza a Sanremo, evidenziando il ruolo fondamentale della famiglia nel suo percorso. - Unita.tv
Luca D’Alessio, conosciuto nel mondo musicale come LDA, figlio del celebre cantautore napoletano Gigi D’Alessio, ha raccontato a La Volta Buona momenti difficili della sua infanzia e le tappe importanti della sua carriera. Tra confessioni sulla malattia che lo ha colpito da bambino e il racconto del rapporto stretto con la famiglia, il giovane artista ha anche toccato temi come le pressioni ricevute durante la partecipazione a programmi televisivi e il successo precoce sul palco di Sanremo. Ecco tutti i dettagli sull’intervista andata in onda il 15 gennaio 2025.
La malattia affrontata da bambino e il rapporto con la madre
Luca D’Alessio ha svelato particolari fino a oggi poco noti sulla sua infanzia, con un ricordo vivido della malattia che lo ha costretto a un lungo periodo in ospedale. Ha descritto come, da piccolo, abbia sofferto di un problema serio «all’altezza dell’inguine» che causava febbri alte, fino a 39.5°, e notti passate a non dormire. La madre, allarmata, ha mosso rapidamente una serie di visite mediche, fino a scoprire la natura del disturbo. Da quel momento, Luca ha ricevuto cure accurate e una maggiore attenzione in famiglia.
Tra le immagini più nitide di quel periodo, ha ricordato l’entrata in sala operatoria, momento in cui non voleva che nessuno fosse accanto a lui. La sofferenza di allora si mescola a una riconoscenza per i gesti della madre, descritta come punto di riferimento solido e amorevole. La mamma non si era accorta subito della passione musicale del figlio; lui racconta di aver iniziato a scrivere canzoni in segreto, comprando un diario con i soldi per la merenda e nascondendolo poi sotto al letto. Il rapporto con lei resta centrale, segnato da un amore intenso e da insegnamenti sul valore della vita e della propria provenienza sociale.
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Questo legame lo ha aiutato a mantenere i piedi a terra, anche vivendo una realtà più agiata rispetto a quella familiare d’origine, imparando fin da piccolo a muoversi senza distinzioni tra ambienti diversi. Luca sottolinea come questa esperienza gli abbia trasmesso un equilibrio nel rapportarsi con tutti, senza pregiudizi.
Gli esordi musicali e l’influenza di gigi d’alessio
LDA ha ricordato un episodio di quando era bambino e già cantava in casa con il padre, che lo portò in studio per capire se avesse il “senso musicale”. Quel momento segnò una consapevolezza precoce della sua predisposizione artistica. Quelle prime note cantarono l’inizio di una strada non priva di timori.
Quando ha deciso di dichiarare ufficialmente la sua volontà di seguire le orme di Gigi D’Alessio, non è mancata una certa paura. Temere di essere ridotto a “figlio di” è comune, soprattutto in ambienti come la musica dove il giudizio può essere severo. Gigi ha dato a Luca un consiglio concreto e realistico: lo avrebbe messo nelle condizioni di imparare a costruirsi una strada da solo, mai offrendogli un successo già pronto, ma un apprendimento e la libertà di meritare ogni risultato.
Questa lezione ha formato il carattere di LDA, che ha imparato a fronteggiare non solo la soglia alta della musica italiana ma anche lo scetticismo e la pressione di essere figlio d’arte. La base familiare, con il sostegno del padre, è quindi elemento concreto e presente nel suo percorso.
La sfida di amici e i pregiudizi sul cognome importante
L’esordio televisivo di LDA è passato anche dalla partecipazione al talent Amici, esperienza che ha portato con sé non poche difficoltà. Ha raccontato di aver ricevuto in quei mesi commenti negativi e attacchi, collegati proprio alla sua fama di “figlio di gigi d’alessio”. Diversi spettatori e addetti ai lavori hanno messo in dubbio il suo merito, ipotizzando favori o “chiamate” indirizzate a garantirgli una posizione nel programma.
Luca ha detto di capire questo atteggiamento, spiegando che anche lui, da esterno, avrebbe pensato lo stesso. Ha parlato a nome di tanti giovani come lui, figli di personaggi celebri, che spesso devono dimostrare il proprio valore contro ogni sospetto. Questa pressione rende più complesso costruirsi una precisa identità artistica, soprattutto quando ognuno guarda al cognome più che alla musica.
Nonostante questi ostacoli, LDA ha mostrato tenacia e determinazione. Ha superato quei pregiudizi, lavorando sodo per farsi apprezzare a prescindere dal cognome, valorizzando il proprio talento e le esperienze che lo hanno portato a crescere fino ad affermarsi nel panorama musicale italiano.
L’esibizione a sanremo e gli insegnamenti ricevuti dagli artisti
A soli 19 anni, LDA ha calcato uno dei palchi più prestigiosi d’Italia, quello del festival di Sanremo, dove si è esibito in duetto con Alex Britti. Un traguardo importante per un artista così giovane, arrivato dopo tanto lavoro e prove sul campo. Nel corso dell’intervista ha sottolineato quanto l’esperienza sia stata formativa anche sotto il profilo umano.
Tra i ricordi più vivi ci sono gli incontri con colleghi famosi, come Marco Mengoni, che ha mostrato grande umiltà, e Alex Britti, definito come una figura paterna. In quei giorni, LDA ha imparato l’importanza di rimanere con i piedi per terra, mantenendo un atteggiamento di rispetto e apertura verso gli altri, malgrado la pressione e l’attenzione mediatica.
Anche il confronto con questi artisti ha rafforzato la sua identità musicale e personale, contribuendo a consolidare la maturità raggiunta in così poco tempo. L’esperienza sul palco di Sanremo rappresenta dunque un punto di svolta, sia per visibilità che per crescita artistica.
Luca D’Alessio continua a lavorare su sé stesso e sulla sua musica, mantenendo uno sguardo autentico e diretto verso il proprio percorso. Il racconto a La Volta Buona offre uno spaccato sincero delle difficoltà e delle conquiste di un giovane artista che porta avanti una tradizione di famiglia con passione e volontà.