Home Biennale di venezia teatro 2025, willem dafoe al debutto come direttore con un focus sul corpo e la poesia

Biennale di venezia teatro 2025, willem dafoe al debutto come direttore con un focus sul corpo e la poesia

La biennale di Venezia 2025, diretta da Willem Dafoe, esplorerà il corpo nella performance attraverso un programma che include artisti affermati e nuove voci, promuovendo un teatro tangibile e significativo.

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La Biennale di Venezia Teatro 2025, diretta da Willem Dafoe, esplora il valore del corpo nella performance, unendo avanguardia e nuove voci in un programma che privilegia l’esperienza fisica e artistica autentica. - Unita.tv

La biennale di venezia presenta il suo nuovo volto nel settore teatro per l’edizione 2025, affidata a willem dafoe. L’attore, noto per la sua carriera tra cinema e palcoscenico, assume la direzione con un progetto incentrato sul valore del corpo nella performance. Dal 31 maggio al 15 giugno, la manifestazione esplora il rapporto tra teatro e corporeità, mettendo in scena produzioni di artisti legati all’esperienza di dafoe e ai suoi interessi artistici.

La visione di willem dafoe per la biennale teatro 2025

willem dafoe ha spiegato che il titolo scelto, Theatre is Body – Body is Poetry, riflette la sua idea di teatro come forma poetica. Per lui, il teatro non si limita a mettere in scena testi letterari, ma funziona come la poesia, interrogando il pubblico con domande piuttosto che dare risposte nette. Al centro della sua riflessione c’è il corpo, attraverso il quale le parole diventano vive e significative. Questo approccio lega il gesto all’emozione, ponendo il corpo come strumento di espressione primaria. Dafoe sottolinea il suo ruolo di performer più che solo regista o direttore, dichiarandosi coinvolto direttamente anche nello spettacolo. Il suo intento è di proporre un programma che porti sul palco un teatro tangibile e reale, in un momento in cui molte esperienze si consumano nel virtuale.

La scelta di non seguire mode o tendenze artistiche di passaggio si traduce in una selezione di spettacoli di forte contenuto esperienziale. Il criterio si basa sul valore artistico e personale degli artisti più che su elementi di mercato o fama estetica. Dafoe ha voluto una programmazione che rifletta il suo passato artistico e le collaborazioni significative, tenendo conto anche di nuove scoperte.

Artisti e progetti selezionati da dafoe, tra ritorni e nuove proposte

Nel cartellone trovano spazio nomi con cui dafoe ha già lavorato o che stima profondamente. Tra questi si segnalano il wooster group, noto collettivo teatrale americano di avanguardia, evangelia rantou, direttore artistico della compagnia greca garage21, e romeo castellucci, regista italiano noto per creazioni site-specific di forte impatto visivo ed emotivo. Anche richard foreman compare tra gli omaggi alla scena sperimentale, mentre thomas ostermeier e milo rau portano contributi dalla scena europea contemporanea.

Non mancano nuovi talenti emozionanti, come davide iodice, regista italiano che ha recentemente presentato una versione di pinocchio molto intensa a napoli. Il programma accoglie inoltre la compagnia italiana industria indipendente, la clown svizzera gardi hutter, l’ensemble musicale storico turco di istanbul e la musicista daniela pes. Questa varietà vuole raccontare molte dimensioni di teatro e performance, da quelle più intime a quelle legate all’identità culturale.

Una doppia presenza sul palco per willem dafoe: l’omaggio a richard foreman

willem dafoe non resterà solo dietro le quinte. Il 6 e 7 giugno sarà protagonista insieme a simonetta solder di No Title , spettacolo sperimentale che rende omaggio a richard foreman, recentemente scomparso. Foreman fu figura fondamentale nell’avanguardia teatrale e intellettuale statunitense, autore di opere che hanno segnato la storia del teatro contemporaneo negli ultimi decenni. L’omaggio include la lettura di un testo manoscritto da foreman, distribuito su 640 cartoline conservate in una scatola di latta. La traduzione è affidata a matilde vigna, attrice e autrice italiana premiata con tre premi ubu, garanzia di qualità e cura nelle parole.

Parallelamente il wooster group inaugurerà la biennale con Symphony of Rats, produzione surreale e complessa diretta da elizabeth lecompte e kate valk, vincitrice del Leone d’oro 2025. Questi eventi rappresentano un filo diretto tra passato e presente della scena d’avanguardia internazionale.

Spettacoli di rilievo e celebrazioni nella programmazione

Tra gli appuntamenti più attesi ci sono I mangiatori di patate di romeo castellucci, spettacolo site-specific all’Isola del lazzaretto vecchio presentato in anteprima assoluta. Un’altra tappa importante è Changes, pièce diretta da thomas ostermeier che affronta temi legati alla difficoltà del cambiamento sociale senza perdere se stessi. Il nuovo lavoro di milo rau, The Seer, racconta la vicenda di una fotografa di guerra ed è interpretato da ursina lardi, vincitrice del Leone d’argento.

Il programma include una giornata dedicata a luca ronconi, regista scomparso dieci anni fa, che nel 1975 firmò un’edizione storica della biennale teatro chiamata Utopia. Quell’anno vide la partecipazione di gruppi che hanno rivoluzionato la scena teatrale come living theatre e odin teatret. Proprio odin teatret, con eugenio barba e julia varley, presenterà Le nuvole di Amleto, il loro ultimo lavoro. Thomas richards, ex collaboratore di grotowski, porterà la prima europea con la compagnia Inanna, colei che trae il nome da una divinità sumera e propone un teatro multiculturale.

Riflessioni corporee e nuove voci nel programma biennale

Tra le prime assolute più attese spicca Mountains, creazione di evangelia rantou che esplora come identità, memoria e cambiamento si fissano nel corpo umano. La performance prende spunto da un’indagine personale che parte dal vissuto e riflette sui processi interiori di trasformazione.

Il programma accoglie inoltre Oedipus monologue e Great Apes of the West Coast dell’artista afro-belga princess bangura, Call me Paris della tedesca yana eva thönnes e The Double, adattamento performativo del racconto Il sosia di fëdor dostoevskij, a cura di anthony nikolchev, co-direttore del collettivo The Useless Room di los angeles. Mariasole brusa, vincitrice della borsa biennale college teatro 2024-2025, porta Golem_e fango è il mondo, completando una panoramica ricca e variegata.

La biennale teatro 2025 sotto la direzione di willem dafoe sembra impostata su un linguaggio materiale che punta all’esperienza fisica del teatro, accompagnato da uno sguardo sul teatro d’avanguardia del passato e una particolare attenzione a nuove voci e sensibilità contemporanee.