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Sinistra in piazza contro il piano europeo di riarmo con i leader m5s e avs a Roma

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La mobilitazione contro il piano europeo di riarmo torna a Roma con un corteo che vedrà protagonisti diversi leader della sinistra. L’iniziativa, prevista per sabato pomeriggio 2025, riunisce movimenti politici, sociali e organizzazioni in una protesta che punta a bloccare le nuove politiche militari varate a livello europeo. Lo scontro politico interno al Pd emerge tra chi aderisce e chi preferisce mantenere distanze, mentre più movimenti organizzano manifestazioni parallele. Sullo sfondo, il vertice Nato all’Aja e le tensioni sul sostegno militare in Europa.

I protagonisti della protesta a piazzale ostiense

La manifestazione partirà da piazzale Ostiense e si concluderà al Colosseo, con circa cinquemila partecipanti attesi. Tra gli organizzatori ci sono centinaia di associazioni, reti sociali, sindacati e gruppi politici, come Arci, Acli e diverse ONG impegnate in tematiche di pace e solidarietà. Il presidio finale sarà un flash mob con tutti i presenti distesi a terra, a formare un “sudario umano” per ricordare le vittime nel conflitto di Gaza.

Tra i principali esponenti politici, ci saranno Giuseppe Conte, presidente del M5s, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, leader di Avs. Il Pd invece adotterà una partecipazione più limitata. Non presenzierà Elly Schlein, coinvolta in impegni internazionali già fissati, mentre alcuni esponenti del partito parteciperanno in forma più discreta per evitare divisioni interne in una posizione già delicata sul tema del riarmo.

Le tensioni interne al pd sulla manifestazione

Il Pd si presenta spaccato rispetto alla protesta. Da un lato, parlamentari come Arturo Scotto e gli eurodeputati Marco Tarquinio e Cecilia Strada hanno aderito apertamente al corteo. Cecilia Strada ricorda le origini dei suoi impegni, legate alla famiglia Emergency, e rivendica un chiaro no alle politiche militari europee. Per lei il massacro a Gaza deve arrestarsi e si dovrebbe puntare a investimenti per la pace.

Dall’altro lato, una parte del Pd più riformista critica l’iniziativa definendola “sbagliata” perché rischia di semplificare una situazione internazionale complessa. Il senatore Filippo Sensi, tra i membri di questa corrente, giustifica la mancata adesione ufficiale del partito che cerca così di non esasperare le divisioni interne. La dichiarazione “Stop Rearm Europe” infatti respinge senza mediazioni ogni ipotesi di sostegno al riarmo, una posizione non condivisa da tutti i democratici.

Altre manifestazioni nel centro di roma

Contemporaneamente al corteo da piazzale Ostiense, un altro corteo di protesta si snoderà nel centro di Roma. A promuoverlo sono Potere al Popolo, il movimento degli studenti palestinesi e Cambiare Rotta. L’appuntamento, con una previsione di partecipazione simile a quella della prima manifestazione , partirà da piazza Vittorio e si dirigerà verso largo Corrado Ricci, nei pressi dei Fori Imperiali.

Questa presenza di due cortei diversi sottolinea la frammentazione tra i movimenti di sinistra e le diverse sensibilità rispetto alle modalità e ai messaggi da comunicare. Mentre il primo corteo è molto netto nel suo rifiuto del riarmo europeo, il secondo appare più legato alle rivendicazioni di ordine internazionale e ai legami con le mobilitazioni pro Palestina.

Il contesto europeo e l’appello di giuseppe conte

La protesta si colloca in una settimana movimentata a livello europeo, coincidente con il vertice Nato all’Aja. Giuseppe Conte ha rilanciato un appello ai progressisti del continente per creare un coordinamento no-Rearm che contrasti le scelte di potenziamento militare dell’Unione Europea. Pur sottolineando di non essere contrario all’Alleanza Atlantica in quanto tale, Conte critica l’intensificazione delle spese militari.

L’intervento del leader del M5s ha suscitato reazioni anche al proprio interno e in ambienti vicini al Pd. Pina Picierno, esponente democratica, lo ha definito con una battuta come “leader di un centro sociale”, evidenziando la distanza culturale e politica tra le due forze. La questione del riarmo resta un nodo difficile nella politica italiana con divisioni sia tra partiti che nel quadro internazionale.

Il sabato romano proporrà dunque un quadro complesso di proteste e prese di posizione in vista dei prossimi sviluppi legati alle scelte militari europee. Le tensioni all’interno del Pd, la presenza di più correnti della sinistra e le differenze di messaggio mantengono alta la conflittualità su un tema considerato cruciale nel 2025.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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