La scena politica altoatesina è stata scossa da una polemica innescata da un “like” apparso sui social di marco galateo, vicepresidente della provincia autonoma di Bolzano e presidente provinciale di Fratelli d’Italia. Il gesto riguarda un post del collega di partito diego salvadori, finito al centro delle critiche per aver citato joseph goebbels in un messaggio contro la bandiera arcobaleno. L’episodio si è svolto poco prima che la pubblicazione incriminata venisse rimossa, con dettagli rilevati da un portale locale. Galateo ha successivamente chiarito il gesto, parlando di errore tecnico e dissociandosi dal contenuto.
Il post di diego salvadori e la citazione di goebbels contro la bandiera arcobaleno
La notizia prende origine da un post pubblicato da diego salvadori, membro di fratelli d’Italia nella provincia di Bolzano, in cui veniva riportata una citazione attribuita a joseph goebbels, figura nota per il suo ruolo nella propaganda nazista. Il messaggio centrale del post era un attacco alla bandiera arcobaleno, simbolo riconosciuto dai movimenti Lgbt+. Questa scelta ha sollevato un immediato risalto mediatico e reazioni di protesta, vista la carica provocatoria e il rimando storico particolarmente pesante. Il post è stato condiviso e poi cancellato dallo stesso autore, ma non prima che venisse catturato dallo screenshot pubblicato dal sito Salto.bz.
Il like di marco galateo e la precisazione sulla natura tecnica dell’azione
Marco galateo ha dato un “mi piace” al post di salvadori, un gesto che di primo impatto ha alimentato l’indignazione e la discussione sull’orientamento politico e morale del vicepresidente. Tuttavia, galateo ha subito voluto chiarire la situazione con una dichiarazione ufficiale, spiegando che il like è nato da un “refuso tecnico”, una manovra non voluta e che non riflette la sua posizione personale o istituzionale. La precisazione è arrivata poche ore dopo la diffusione dello screenshot, con l’intento di scongiurare fraintendimenti e attribuzioni infondate di responsabilità verso contenuti controversi e sensibili.
Le reazioni e le conseguenze politiche dell’episodio in provincia di bolzano
La vicenda ha suscitato reazioni in vari ambienti politici e sociali della provincia autonoma di Bolzano. L’uso della citazione di goebbels ha riacceso il dibattito sulle posizioni di alcuni esponenti di fratelli d’Italia in riguardo a certi temi, evidenziando la tensione che può provocare il linguaggio usato nelle comunicazioni pubbliche. Il fatto che un vicepresidente provinciale si sia trovato coinvolto in un simile episodio, anche se la sua partecipazione fosse dovuta a un errore tecnico, ha messo in allarme sia alleati sia oppositori, con richieste di chiarimenti e maggiore attenzione sui messaggi diffusi sui canali social. Il caso ha inoltre sottolineato l’importanza di un controllo rigoroso della comunicazione online, specialmente quando riguarda figure istituzionali con ruoli di rilievo.
Il contesto più ampio: l’uso di simboli e riferimenti storici nei dibattiti politici locali
Non è la prima volta che nell’ambito politico altoatesino si verificano casi di polemiche legate al linguaggio e ai simboli utilizzati nei canali social. In particolare, l’inserimento di riferimenti storici con valenze estreme viene percepito come strumento provocatorio o per attaccare avversari o idee altrui, ma rischia di superare soglie di accettabilità e creare divisioni profonde. Il richiamo a figure come goebbels, legate a un passato recente e tragico, suscita sensazioni di disagio e polemiche nel tessuto sociale e politico locale. Le amministrazioni pubbliche e i partiti sono così chiamati a monitorare con rigore le proprie comunicazioni per evitare escalation di conflitti o danni all’immagine pubblica, temi centrali a poche settimane dalle prossime sfide elettorali della provincia di Bolzano.