Il 20 e 21 marzo 2025, i leader dei 27 Stati membri dell’Unione Europea si riuniranno nel Consiglio Europeo, in un contesto di crescente tensione politica legata al piano di riarmo dell’UE. Questo incontro rappresenta la prima occasione di confronto dopo il summit informale di inizio mese, incentrato sulla difesa. Tuttavia, i temi principali del vertice riguarderanno i migranti, l’energia, gli investimenti, le risorse economiche e un aggiornamento sui rapporti tra Europa e Ucraina, con la partecipazione del Presidente Volodymyr Zelensky. La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha già avviato il dibattito con una lettera indirizzata ai leader europei, in cui rilancia la questione dell’immigrazione.
La lettera di Von der Leyen: un nuovo approccio ai migranti
Nella sua comunicazione, Von der Leyen sottolinea l’importanza di un piano europeo per la gestione dei migranti, evidenziando la necessità di un regolamento sui rimpatri e la creazione di hub in Paesi terzi al di fuori dell’Europa. Questo approccio arriva dopo mesi di tensioni in Italia, dove il Governo Meloni ha affrontato controversie legali legate ai centri migranti in Albania, frutto di un accordo con il Governo di Edi Rama. La Commissione Europea ha espresso un forte interesse per le strategie adottate dall’esecutivo italiano, riconoscendo la validità del metodo scelto per affrontare la questione dei rimpatri.
Hub di rimpatrio e cooperazione internazionale
Von der Leyen ha chiarito nella sua lettera che gli Stati membri dell’UE possono istituire hub di rimpatrio in Paesi terzi, simili a quelli previsti in Albania. La Commissione invita a collaborare attivamente con i partner internazionali, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali delle persone in conformità con le normative europee e internazionali. È necessario un approccio uniforme, con regole condivise e una lista di Paesi considerati “sicuri”, che potrebbe contribuire a risolvere le controversie legali in corso in Italia tra il Governo e i magistrati. Von der Leyen propone anche una digitalizzazione della gestione dei casi di rimpatrio, da realizzare entro la fine del 2025, per migliorare l’efficienza del sistema.
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La revisione del sistema Frontex e le sfide future
Il piano europeo sui rimpatri e la gestione dei migranti nei Paesi terzi è strettamente legato alla revisione del sistema Frontex, l’agenzia europea per la guardia di frontiera e costiera. Questa revisione mira a garantire che i rimpatri avvengano in modo efficace, prevenendo l’immigrazione irregolare. Dopo anni di stallo e mancanza di azioni concrete, l’Europa sembra finalmente pronta a muovere passi significativi per affrontare una problematica che ha colpito non solo l’Italia e la Grecia, ma anche altri Paesi come Francia, Germania, Spagna e Polonia.
Il futuro del piano europeo sui rimpatri
Nonostante le difficoltà legali in Italia, dove i giudici hanno fatto appello alla Corte di Giustizia dell’UE per esaminare il Decreto sui “Paesi Sicuri”, il piano europeo per i rimpatri continua a progredire. Von der Leyen ha annunciato che entro l’estate, in concomitanza con la sentenza della Corte, sarà presentata una lista di Paesi di origine sicura, per garantire l’efficacia del sistema di asilo. Il dibattito in Consiglio UE precederà le votazioni in Europarlamento, ma è evidente che la Commissione Von der Leyen sta spingendo per un approccio che non sempre trova consenso tra le forze progressiste a Bruxelles.
L’elenco dei Paesi considerati “sicuri” sarà dinamico e potrà essere aggiornato nel tempo, come indicato nel documento preliminare già presentato dalla Commissione Europea. Questo piano rappresenta un passo cruciale per il futuro della gestione dei migranti in Europa e per la stabilità politica interna dei vari Stati membri.