Home Italia e kazakistan stringono accordi commerciali e energetici per oltre 4 miliardi di euro

Italia e kazakistan stringono accordi commerciali e energetici per oltre 4 miliardi di euro

L’Italia e il Kazakistan rafforzano le relazioni con accordi oltre 4 miliardi di euro, coprendo energia, materie prime critiche e agroindustria, promuovendo cooperazione tra Europa e Asia centrale.

Italia_e_kazakistan_stringono_

Italia e Kazakistan rafforzano i rapporti con accordi da oltre 4 miliardi di euro, puntando su energia, materie prime critiche, agroindustria e ingegneria meccanica, consolidando la cooperazione tra Europa e Asia centrale. - Unita.tv

Le relazioni tra l’Italia e il kazakistan si rafforzano con nuovi accordi che superano i 4 miliardi di euro. Durante la visita della premier Giorgia Meloni ad astana, i due paesi hanno siglato una serie di intese che abbracciano diversi settori strategici, dall’energia alle materie prime critiche, passando per l’agroindustria e l’ingegneria meccanica. Questo passo segna un momento rilevante negli scambi commerciali tra Europa e asia centrale, con una prospettiva di cooperazione consolidata a livello europeo.

Accordi commerciali ed energetici firmati ad astana

Nel corso dell’incontro ufficiale, Giorgia Meloni e Kassym-Jomart Tokayev hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta che definisce le basi per collaborazioni economiche importanti. Gli accordi superano la soglia di 4 miliardi di euro e coinvolgono settori chiave come quello petrolifero e del gas, oltre all’energia, includendo le fonti rinnovabili. La gestione delle risorse idriche e il settore dell’ingegneria meccanica rientrano anch’essi tra gli ambiti di interesse, così come il complesso agroindustriale.

L’intesa si estende alla cooperazione in ambito materie prime critiche, elemento fondamentale in un’epoca di crescente attenzione verso materiali strategici e sostenibilità. Lo scambio reciproco sarà inoltre diversificato per migliorare la presenza di piccole e medie imprese, offrendo un sostegno a realtà imprenditoriali meno strutturate ma capaci di apportare valore aggiunto alle economie dei due paesi.

Un ponte tra europa e asia centrale

L’incontro ha consolidato anche il ruolo dell’Italia come ponte tra europa e asia centrale. Nella dichiarazione comune, viene ribadito l’impegno a costruire una cooperazione stabile e duratura tra l’unione europea e i paesi dell’asia centrale, puntando a rafforzare la connettività tra le due aree geografiche. La visita a astana è avvenuta poco dopo il primo vertice tenuto il 4 aprile in uzbekistan, che ha coinvolto l’asia centrale e l’unione europea, un evento considerato cruciale per intensificare i rapporti.

Le parti hanno evidenziato l’importanza di sviluppare il dialogo intraregionale, che svolge un ruolo fondamentale nel garantire pace e stabilità nella regione. Fra i punti toccati emerge anche il formato “asia centrale + italia“, che presenta l’Italia come un attore chiave nell’ingaggio della regione.

La presenza italiana in tagikistan e le prospettive future

Durante il bilaterale con Emomali Rahmon, presidente del tagikistan, la premier Meloni ha sottolineato la presenza consolidata delle aziende italiane nel paese. Ha ricordato che alcune delle principali imprese italiane già operano sul territorio, in particolare nel campo delle infrastrutture. L’Italia, ha detto, ha promosso per prima un formato permanente coi paesi dell’asia centrale, aprendo la strada a iniziative europee successive.

La cooperazione potrebbe estendersi a settori nuovi, inclusi quelli legati alle materie prime critiche. Meloni ha inoltre sottolineato la necessità di affrontare insieme la minaccia del terrorismo, che rappresenta una preoccupazione condivisa da entrambi i paesi. Questi elementi testimoniano un interesse crescente e concreto dell’Italia nel sostegno e nello sviluppo dei legami con la regione, puntando a una collaborazione che comprenda stabilità politica e crescita economica.

Un punto di vista strategico per l’italia

L’evento di astana conferma l’importanza attribuita dalla politica italiana all’asia centrale, sia sul piano economico che geopolitico, con un’attenzione particolare a sostenere una rete di relazioni durature e funzionali per il futuro dello scambio internazionale.