Decreto sicurezza, il pd annuncia opposizione e mobilitazione nazionale a Roma con 20mila partecipanti attesi
Il Partito Democratico critica il decreto sicurezza, ritenuto lesivo dei diritti civili. Domani a Roma si svolgerà una manifestazione con oltre ventimila partecipanti contro le nuove norme punitive.

Il Partito Democratico critica duramente il decreto sicurezza, ritenuto restrittivo verso il dissenso civile, e partecipa con una delegazione alla grande manifestazione prevista a Roma contro la legge, che coinvolge movimenti sociali e studenti. - Unita.tv
Il decreto sicurezza continua a sollevare polemiche tra le forze di opposizione. Il Partito Democratico ha espresso critiche decise verso le nuove norme approvate, ritenute eccessivamente restrittive e punitive nei confronti del dissenso civile. La protesta organizzata a Roma punta a radunare migliaia di persone contrarie al decreto, con rappresentanti istituzionali e movimenti sociali coinvolti.
Le critiche del pd al decreto sicurezza e l’allarme sui nuovi reati introdotti
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha definito il decreto sicurezza come uno strumento che punta a reprimere qualsiasi forma di dissenso, anche quando espresso in modo pacifico. Secondo lei, il decreto ha ampliato il numero dei reati, aggiungendone quattordici che, nella sua visione, trasformano il dissenso in un reato punibile. L’intervento è avvenuto durante la trasmissione “Agorà weekend” su RaiTre, dove la segretaria ha sottolineato come in Parlamento il Pd abbia messo in campo un forte ostruzionismo per tentare di bloccare l’approvazione. Schlein ha denunciato la modalità con cui il decreto è stato fatto passare, definendola una forzatura “senza precedenti” e ribadendo l’intenzione di continuare a contrastare quella che ritiene una legge ingiusta.
Questa critica non è isolata: il Pd ha più volte puntato il dito contro quella che invece viene vista come una stretta sui diritti civili sotto il pretesto della sicurezza. L’allarme riguarda soprattutto la libertà di manifestazione e l’uso sanzionatorio esteso anche a forme di protesta non violente. Quattordici nuovi reati introducono nuove possibilità di intervento delle forze dell’ordine. La discussione politica resta acceso in vista delle manifestazioni di piazza previste nei prossimi giorni.
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Presenza della delegazione pd alla manifestazione nazionale
Domani, a Roma, è prevista una manifestazione nazionale contro il decreto sicurezza. Il Partito Democratico ha confermato la partecipazione ufficiale con una delegazione composta da diversi esponenti di primo piano. Al corteo prenderanno parte il capogruppo al Senato Francesco Boccia e i parlamentari Cecilia D’Elia, Antonio Nicita, Matteo Orfini e Andrea Casu. L’adesione della delegazione ufficiale conferma l’impegno politico del Pd nella mobilitazione contro il decreto.
La scelta di Roma per la protesta non è casuale. Le strade della capitale si trasformano ogni volta in un palco per esprimere malcontento verso scelte legislative criticate da molte realtà sociali e politiche. Il coinvolgimento diretto di parlamentari ha anche una valenza simbolica, sottolineando il legame tra l’azione politica istituzionale e quella di strada, un modo per invitare a mantenere alta l’attenzione sul tema durante il dibattito parlamentare.
L’appuntamento di domani rappresenta un momento di confronto diretto tra chi difende il provvedimento e chi lo considera lesivo delle libertà individuali. Se il governo mantiene la linea dura, l’opposizione spinge per una revisione delle parti più controverse.
Le diverse anime della protesta e l’ampia partecipazione attesa a Roma
Il corteo di Roma si preannuncia come una manifestazione ampia, con partecipanti stimati oltre ventimila persone. La partenza è prevista da piazza Vittorio, con destinazione Porta San Paolo. Durante l’evento confluiranno varie categorie sociali e movimenti, creando un fronte unito contro il decreto sicurezza. Tra i gruppi più attivi ci sono i movimenti di lotta per l’abitare, che si battono contro sfratti e precarietà abitativa, e i movimenti studenteschi.
Gli studenti si raduneranno presso l’università La Sapienza per poi muoversi in direzione della manifestazione principale, portando in piazza le proprie rivendicazioni sociali e civili. Questo coinvolgimento testimonia la convinzione diffusa che il decreto sicurezza non tocchi solo singoli ambiti, ma rischi di influire su più aspetti della vita quotidiana di vari segmenti della società.
Roma, in questo contesto, assume un ruolo centrale come luogo di protesta e di espressione civica. Il collegamento tra diverse realtà sociali rende la mobilitazione più vasta e articolata, creando un evento significativo nel calendario politico e sociale del Paese, una sorta di sentinella per i diritti civili in vista dei prossimi sviluppi normativi.