
Un terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito il nord del Cile, con danni minori e nessuna vittima grave, grazie a una solida cultura antisismica e una pronta risposta della comunità locale. - Unita.tv
Un terremoto di forte intensità ha interessato il nord del Cile nelle ultime ore. L’evento sismico, registrato con magnitudo 6.4, è avvenuto a una profondità di circa 76,6 chilometri e ha avuto come epicentro una zona posta a 52 chilometri da Diego de Almagro, nella regione di Atacama. Questa scossa ha coinvolto diverse località e suscitato attenzione da parte degli enti internazionali e locali.
L’esperienza diretta di un ricercatore italiano a Copiapó
Al centro della testimonianza legata a questo terremoto c’è Alessio Guglielminotti Canun, giovane scienziato italiano di origini chiavazzesi, attualmente impegnato in un dottorato di ricerca in astrofisica presso un’università di Copiapó, il capoluogo della regione Atacama. Alessio ha raccontato di aver vissuto il proprio primo terremoto, un evento “notevole” che nella zona è stato rilevato con una magnitudo di 6.6.
Durante la scossa, Alessio ha notato che gli edifici universitari sono rimasti in piedi senza danni strutturali ma si è dovuto fare i conti con polvere diffusa e il crollo di un pannello dal soffitto. La risposta della comunità locale è stata rapida e organizzata, dimostrando familiarità con eventi di questo tipo. Il giovane ha sottolineato la differenza con l’Italia, dove una scossa di simile intensità spesso porterebbe a un bilancio molto più grave. La quotidianità non si è fermata: la popolazione ha continuato le proprie attività, discutendo perfino di andare a pranzo poco dopo il sisma.
I danni materiali e l’assenza di vittime gravi
Per ora, i danni censiti non coinvolgono strutture di importanza strategica come edifici pubblici o infrastrutture essenziali ma si limitano a danni minori in alcuni luoghi di aggregazione. Alessio ha segnalato che nella mensa universitaria sono caduti alcuni oggetti e anche un centro commerciale ha riportato danni di poco conto. Fortunatamente non sono state registrate vittime o feriti gravi e non risultano crolli significativi.
Il pronto intervento delle autorità e la robustezza degli edifici, costruiti con criteri antisismici avanzati, hanno impedito conseguenze più serie, confermando l’efficacia delle misure adottate negli ultimi decenni.
La posizione geografica del Cile e la sua cultura della prevenzione sismica
Il Cile si trova lungo l’anello di fuoco del Pacifico, una zona caratterizzata da un’intensa attività sismica dovuta all’interazione tra placche tettoniche. Questa posizione espone il paese a frequenti terremoti, alcuni dei quali hanno avuto conseguenze devastanti nel passato.
Per questo motivo, il Cile ha sviluppato una cultura della prevenzione che comprende sia l’educazione della popolazione sia norme tecniche rigorose per le costruzioni. L’ingegneria antisismica qui è avanzata e applicata in modo capillare, dall’edilizia abitativa ai grandi edifici pubblici. Inoltre, le campagne di informazione e le esercitazioni sulla gestione delle emergenze hanno abituato i cittadini a mantenere la calma e a reagire in modo coordinato e sicuro durante le scosse.
La convivenza quotidiana con i terremoti nel nord del Cile
La routine di chi vive in luoghi ad alto rischio sismico come il nord del Cile è segnata da una convivenza continua con i terremoti. La preparazione ai rischi ha portato a una mentalità che contempla la presenza di eventi sismici come parte della vita quotidiana, senza panico e con tempestività.
Alessio, osservatore attento e consapevole, ha evidenziato come questa serenità derivi da un lavoro costante di prevenzione e da una formazione diffusa, in grado di far percepire ai cittadini una sicurezza reale. Anche dopo una scossa notevole, quindi, la comunità mantiene un atteggiamento pratico e composto, dimostrando di aver interiorizzato uno stile di vita che integra la natura del territorio.