La poesia torna a farsi spazio nel dibattito pubblico italiano con un progetto editoriale che ne rilancia la funzione sociale e collettiva. A Milano, nel cuore della pinacoteca di Brera, è stata presentata la prima antologia legata alla collana “Fendinebbia” della casa editrice La scuola di Pitagora. La raccolta, che raggruppa 33 poeti e altrettante poesie, punta a risvegliare la responsabilità civile della poesia. Il testo raccoglie voci diverse chiamate a riflettere sui valori fondanti della convivenza umana.
La missione civile della poesia nella collana fendinebbia
Il progetto dietro “Fendinebbia” nasce dall’intuizione di Giuseppe Langella, professore di letteratura moderna e contemporanea all’università cattolica di milano. Langella insiste nel ricordare che oggi la poesia non può limitarsi a esprimere qualcosa di personale o decorativo, ma deve assumere un ruolo pubblico che parli alla società nel suo complesso. La sua funzione civile implica un impegno diretto contro le tensioni sociali che il nostro tempo ha prodotto, come guerre, emergenze climatiche, e crisi umanitarie.
La poesia civile, pur non avendo il potere di cambiare il mondo da sola, può rappresentare uno strumento di resistenza e di stimolo al cambiamento. Le opere contenute in “Sfilata d’alti modi” seguono questa filosofia, proponendo un’idea di poesia del “noi” e non dell’“io”. Il coinvolgimento diretto dell’autore nella realtà sociale emerge dalle pagine stesse, che invitano chi legge a riflettere insieme. Secondo Langella, si tratta di riattivare in pubblico uno spirito critico che spesso si è smarrito.
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Le 33 poesie sono accomunate da una forte attenzione a figure ed eventi che hanno segnato momenti cruciali di impegno civile nel mondo. Durante la presentazione, il professor Davide Savio ha evidenziato come l’antologia dedichi spazio a persone che si sono battute per la collettività, spesso subendo conseguenze dure dalla storia.
Tra i personaggi rievocati troviamo leader come Mahatma Gandhi e Fidel Castro, donne impegnate nella difesa dei diritti come Sibilla Aleramo e Roya Heshmati, attivista iraniana punita per aver rifiutato di indossare l’hijab. Comparano anche figure come Julian Assange con la moglie Stella, filosofi come Simone Weil e giornalisti come Domenico Iannacone. Elementi religiosi assumono peso con la presenza di papa francesco, san francesco d’assisi e martiri come quelli di Tibhirine.
Queste poesie raccontano esperienze differenti, ma unite da un progetto comune: evocare la giustizia sociale e la solidarietà. L’antologia mette insieme varie modalità di poesia civile, dimostrando che questo genere può produrre testi profondi, critici e toccanti, capaci di coinvolgere diversi lettori.
Un momento simbolico durante la presentazione all’interno della pinacoteca di Brera
Il pomeriggio della presentazione ha riservato un momento ricco di significato per la comunità poetica e religiosa coinvolta. Mentre il poeta Davide Chindamo recitava “Giornalista del mondo”, poesia dedicata a papa francesco, arrivava da Roma la notizia del conclave e della nomina del nuovo pontefice, Leone XIV.
Chindamo ha sottolineato come la sua poesia non si volesse esprimere su questioni dottrinali, ma raccontare papa francesco come francescano, uomo vicino alla gente. Nella sua composizione, il pontefice è ritratto come una figura capace di illuminare la verità combattendo le bugie comode. Questo gesto ha rappresentato un collegamento evidente tra forma poetica e attualità, tra parola e realtà.
L’evento ha confermato quanto la poesia civile ambitione a essere strumento presente e riconoscibile nei fatti del mondo.
I prossimi passi della collana fendinebbia e i nuovi progetti editoriali
“Sfilata d’alti modi” rappresenta il primo tassello della collana “Fendinebbia” che si propone di dare continuità alle tematiche civili attraverso nuove uscite nel 2025. Il secondo volume in arrivo sarà “Una gioiosa fatica ” di Angelo Gaccione, uno degli autori presenti nel primo gruppo. Questa raccolta sposterà il focus su rigore e onestà, confermando l’orientamento deciso verso testi che rifiutano superficialità.
Giacomo Maria Prati, funzionario della pinacoteca di Brera, ha evidenziato come la poesia civile rappresenti un atto di coraggio capace di preservare la vitalità della parola poetica. L’arte, nella sua dimensione più sentita, può toccare profondamente chi legge o ascolta. Il progetto “Fendinebbia” punta proprio a questo incontro tra poetica e realtà pubblica, testimonianza di un tempo in cerca di senso e partecipazione collettiva.