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Sgombero forzato degli ultimi migranti nei locali parrocchiali di Vicofaro a Pistoia

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L’ultima fase dello sgombero dei migranti ospitati nei locali della parrocchia di Vicofaro, a Pistoia, si è conclusa con l’allontanamento dei sei rimasti dopo la ricollocazione di oltre cento persone nei giorni precedenti. L’intervento ha visto impegnate diverse forze dell’ordine e mezzi di soccorso per garantire il controllo e la sicurezza durante le operazioni.

Intervento delle forze dell’ordine per lo sgombero

L’evacuazione definitiva degli ultimi migranti presenti nella struttura parrocchiale è stata condotta da reparti specializzati della polizia provenienti da Firenze e Taranto, affiancati dagli agenti della questura locale di Pistoia. Sul luogo sono intervenuti anche i vigili del fuoco insieme ai carabinieri e ai mezzi sanitari pronti ad ogni evenienza. Le operazioni si sono svolte in un clima teso ma senza incidenti rilevanti.

Le autorità hanno proceduto alla chiusura degli ingressi con pannelli rigidi per impedire nuovi accessi alla struttura. Questo provvedimento mira a evitare che altre persone possano stabilirsi nuovamente negli spazi abbandonati dai migranti trasferiti altrove nelle settimane precedenti.

Reazioni dalla comunità e dal parroco don biancalani

Don Biancalani, parroco responsabile della gestione dei locali dove erano accolti i migranti, ha espresso profonda amarezza per quanto accaduto: “Non pensavo si potesse arrivare a tanto”, ha dichiarato commentando lo sgombero forzato. Ha definito la chiesa come una “casa di solidarietà” violata con questa azione che considera ingiustificata.

Il sacerdote ha inoltre sottolineato il valore umano del luogo che aveva assunto anche funzioni simili a quelle di un ospedale da campo durante l’accoglienza temporanea delle persone in difficoltà. La sua reazione riflette il disagio diffuso tra chi aveva seguito direttamente le attività solidali all’interno dei locali.

Contesto dell’accoglienza e ricollocazione precedente

Nei giorni precedenti allo sgombero finale erano già state trasferite più di cento persone accolte nella parrocchia verso altre strutture o soluzioni abitative temporanee disposte dalle autorità competenti. Questi spostamenti fanno parte delle misure adottate dalle istituzioni per gestire l’emergenza legata all’arrivo continuo di migranti nel territorio toscano.

La presenza nella chiesa rappresentava una risposta immediata alle necessità urgenti ma non definitiva, motivo per cui era prevista una progressiva riduzione del numero degli ospiti fino al completo svuotamento degli ambienti usati come rifugio temporaneo.

Implicazioni sociali e sicurezza pubblica nell’area vicofaro

Lo sgombero evidenzia le difficoltà nel conciliare esigenze umanitarie con questioni legate alla sicurezza pubblica nel quartiere Vicofaro. Il coinvolgimento massiccio delle forze dell’ordine indica la delicatezza dell’intervento richiesto per evitare tensione sociale o situazioni fuori controllo durante le fasi finali dell’allontanamento dei migranti rimasti.

La decisione amministrativa punta anche a ristabilire condizioni ordinarie nell’area dopo mesi caratterizzati dalla presenza continua di persone in stato precario dentro gli edifici ecclesiastici adibiti ad accoglienza emergenziale.

Written by
Matteo Bernardi

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