Home Pm di termini imerese indagano per omicidio colposo sulla morte del sommozzatore olandese a porticello

Pm di termini imerese indagano per omicidio colposo sulla morte del sommozzatore olandese a porticello

La morte di Rob Cornelis Huijben durante il recupero del veliero Bayesian ha avviato un’inchiesta a Termini Imerese per omicidio colposo e violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro.

Pm_di_termini_imerese_indagano

La morte del sommozzatore olandese Rob Cornelis Huijben durante il recupero del veliero Bayesian ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo e violazioni della sicurezza sul lavoro, con indagato il legale rappresentante della ditta Smith & Savage. - Unita.tv

La morte di Rob Cornelis Huijben, il sommozzatore olandese deceduto durante le operazioni di recupero del veliero Bayesian, ha portato all’apertura di un fascicolo giudiziario a Termini Imerese. Le indagini, guidate dai pm Concetta Federico e Raffaele Cammarano, ipotizzano omicidio colposo e violazioni delle normative sulla sicurezza sul lavoro. L’inchiesta riguarda il legale rappresentante della Smith & Savage, ditta per cui lavorava Huijben, con la responsabilità di garantire la sicurezza del personale impiegato nelle attività subacquee di recupero.

Le ipotesi di reato e l’iscrizione nel registro degli indagati

L’iscrizione nel registro degli indagati del legale rappresentante della Smith & Savage è stata effettuata prima dell’autopsia sul corpo di Huijben, azione che ha rispettato l’iter procedurale previsto in casi simili. Le accuse principali contestate sono omicidio colposo e violazione delle norme relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Questi reati si fondano sul fatto che l’uomo, in qualità di titolare della società olandese coinvolta nel recupero, aveva il dovere di garantire condizioni sicure per i sommozzatori impegnati sulle operazioni subacquee.

La nomina di un consulente di parte da parte dell’indagato ha permesso al rappresentante della Smith & Savage di assistere all’esame autoptico del corpo di Huijben, avvenuto la scorsa settimana.

Questo passaggio processuale è definito “atto irripetibile” proprio perché si tratta di un momento cruciale e unico, che fornirà elementi chiave per chiarire cause e dinamiche della morte del sub.

Il contesto delle operazioni di recupero del veliero bayesian

Il veliero Bayesian, naufragato nel mese di agosto a Porticello, è oggetto di complesse operazioni di recupero. La ditta Smith & Savage è responsabile nello specifico delle attività subacquee, mentre la Hebo detiene la proprietà delle due gru Lift 10 e Lift 2 impiegate nelle manovre portuali. Tmc Marine coordina complessivamente le operazioni, affidate a una rete di imprese specializzate.

Il recupero del Bayesian dovrebbe completarsi entro la prima settimana di giugno, un traguardo atteso dopo mesi di lavoro.

Al momento della tragedia, Huijben stava effettuando il taglio del boma, una parte dell’albero maestro della nave, un’operazione delicata e rischiosa. Dopo questo incidente mortale, le immersioni sono state sospese e al loro posto sono subentrati i robot sottomarini, in grado di intervenire senza mettere a rischio vite umane nelle acque della zona di Porticello.

Le implicazioni sulla sicurezza dei sommozzatori e lo stato dell’inchiesta

L’incidente ha richiamato l’attenzione sul rispetto delle normative di sicurezza in operazioni di recupero subacquee, un campo dove ogni errore può costare vite.

La magistratura sta valutando se vi siano responsabilità dirette o negligenze che hanno portato alla morte di Huijben. Il fascicolo resta aperto e la documentazione continua a essere raccolta, incluse testimonianze e analisi tecniche.

L’impiego di consulenti tecnici alla prossima fase processuale sarà importante per approfondire le condizioni in cui si sono svolte le operazioni e se siano stati rispettati tutti i protocolli di sicurezza previsti.

Nelle prossime settimane si attendono ulteriori sviluppi e la definizione esatta delle cause che hanno provocato il tragico evento a Porticello.