
A Vaprio d’Adda, oltre 1300 firme raccolte dal comitato “No Logistica Vaprio” contro il nuovo magazzino Lidl, contestato per impatto ambientale, consumo di suolo e aumento del traffico, in attesa della valutazione ambientale e del confronto con l’amministrazione locale. - Unita.tv
La raccolta firme contro il nuovo magazzino della catena lidl a vaprio d’adda ha superato quota 1300 adesioni in poco più di due mesi. Il comitato “no logistica vaprio” spinge la protesta, la quale si diffonde sia attraverso la piattaforma change.org sia ai banchetti organizzati sul territorio. Il gruppo civico ha chiesto un confronto diretto con il sindaco marco galli per capire la posizione dell’amministrazione sull’insediamento, ancora in attesa della valutazione di impatto ambientale affidata a città metropolitana. La questione mantiene alta l’attenzione nella comunità locale e fra gli attivisti.
Proteste e raccolta firme, la mobilitazione di cittadini e ambientalisti
Il gruppo “no logistica vaprio” nasce come una rete spontanea di cittadini contrari all’arrivo del magazzino lidl, costruito su un’area da 125mila metri quadri lungo l’ex statale che attraversa vaprio d’adda. La struttura prevista occuperebbe 55mila metri quadrati, con un capannone alto 18 metri e un fronte strada di 230 metri, dove si prevedono transiti giornalieri di circa 150 camion. Questi numeri hanno acceso preoccupazioni diffuse siccome compromettono una parte significativa di terreno agricolo e verde locale. Chi si oppone sottolinea soprattutto l’area di consumo suolo prevista, equivalente a 31 campi da calcio, e i disagi collegati al traffico e all’inquinamento.
Le firme raccolte in poco più di due mesi testimoniano la crescente tensione sull’argomento. La petizione online, affiancata da banchetti, è uno strumento con cui i cittadini stanno chiedendo a città metropolitana di negare l’autorizzazione all’intensa attività logistica proposta da lidl. L’opposizione si è organizzata anche grazie al sostegno di associazioni come legambiente martesana e vaprio in movimento. Questi gruppi avevano già fatto ricorso per contestare la mancanza della valutazione di impatto ambientale , ottenendo in parte ragione da tribunale amministrativo regionale e consiglio di stato.
Il contenzioso legale e l’impatto ambientale al centro della disputa
Finora la giunta comunale di vaprio, guidata dal sindaco marco galli, non ha preso una posizione netta sull’approvazione del magazzino, in attesa degli esiti della valutazione di impatto ambientale avviata da città metropolitana. La sospensione è stata imposta anche dal ricorso di agricoltori e ambientalisti che hanno evidenziato una grave lacuna procedurale nella mancanza della via. Il tribunale amministrativo e, successivamente, il consiglio di stato, hanno obbligato gli enti coinvolti a colmare questa mancanza prima di procedere ulteriormente.
La decisione del tar e del consiglio di stato ha rafforzato i timori degli oppositori, confermando che il progetto non aveva rispettato tutte le normative ambientali necessarie. Il nodo centrale riguarda la trasformazione di una vasta area verde e agricola in un polo logistico, con un aumento rilevante del traffico pesante e delle emissioni inquinanti. L’azione legale ha bloccato la costruzione, a tempo indeterminato; i cittadini chiedono che questo tipo di progetto venga definitivamente respinto, richiamando anche la normativa regionale che preferisce recuperare strutture già esistenti invece di consumare nuovo suolo.
Dubbi sul numero di posti di lavoro e le ricadute sul territorio
Nei mesi scorsi la vecchia giunta comunale, a guida centrodestra, aveva motivato l’appoggio al progetto di lidl con la promessa di nuovi posti di lavoro per il piccolo borgo di vaprio d’adda. Tuttavia, il comitato contrario contesta quelle stime, notando che lidl non ha mai confermato ufficialmente quei numeri. Nel frattempo stanno assumendo peso considerazioni riguardo ai progressi tecnologici nell’ambito della logistica: l’automazione, l’internet delle cose e l’intelligenza artificiale riducono la necessità di manodopera tradizionale in magazzini di questo genere.
Questo scenario incide sulla credibilità delle promesse occupazionali. L’assenza di dati concreti da parte dell’azienda tedesca genera ulteriore diffidenza fra gli abitanti. Oltre agli effetti economici, la comunità mette in risalto le conseguenze sulla qualità della vita: l’aumento del rumore dovuto al trasporto continuo di camion e il peggioramento dell’aria sono visti come costi troppo alti per un progetto che minaccia di cancellare un ambiente rurale ancora ben conservato.
La questione della partecipazione e la normativa regionale sul consumo di suolo
Una critica significativa alla gestione del progetto arriva dal basso, con i cittadini che denunciano la mancata consultazione pubblica. Secondo gli oppositori, la popolazione locale non è stata coinvolta nelle scelte riguardo la realizzazione della piattaforma logistica; qualcosa che contrasterebbe con lo spirito democratico e con la normativa regionale in materia di sviluppo territoriale. Le leggi lombarde privilegiano il riuso di strutture già esistenti rispetto alla creazione di edifici nuovi che causano consumo di suolo.
Il magazzino lidl, per dimensione e posizione, è percepito come contrario a questa regola, intensificando lo spreco di spazio verde e agricoltura locale. Questo aspetto è diventato un ulteriore motivo per rafforzare il fronte di opposizione. Le richieste di inversione di rotta e di maggiore rispetto delle leggi si intrecciano con la sensibilità ambientale e sociale, puntando a bloccare un intervento che potrebbe alterare in modo permanente il paesaggio e lo stile di vita del territorio di vaprio d’adda.