
A Reggio Calabria sono iniziati accertamenti biologici sull'autoradio della Bmw del giudice Antonino Scopelliti, assassinato nel 1991, nell'ambito di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che coinvolge esponenti di Cosa nostra e 'ndrangheta. - Unita.tv
Sono stati avviati oggi a Reggio Calabria gli accertamenti tecnici irripetibili di tipo biologico sull’autoradio della Bmw in cui viaggiava il giudice Antonino Scopelliti, assassinato il 9 agosto 1991 a Piale, frazione di Villa San Giovanni. L’attività rientra nell’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Il procuratore Giuseppe Lombardo e il sostituto Sara Parezzan hanno affidato alla polizia scientifica la verifica di tracce utili a ricostruire fatti e circostanze di quel delitto consumato oltre 30 anni fa.
Il ruolo dell’autoradio nell’inchiesta e le analisi biologiche previste
L’autoradio della Bmw sulla quale viaggiava il giudice Scopelliti rappresenta un elemento chiave per gli investigatori. Gli accertamenti disposti riguardano l’individuazione di tracce di Dna o altre evidenze biologiche che possano collegare le persone coinvolte al veicolo o alla scena del crimine. Il perito incaricato dovrà verificare con precisione ogni elemento raccolto sull’autoradio e procedere a rilievi mirati.
Dettagli delle analisi previste
In particolare, sarà analizzato il profilo genetico associato alle tracce trovate, con lo scopo di identificare o escludere soggetti coinvolti. Inoltre, verrà valutata la posizione dell’autoradio per comprendere la direzione dei colpi di arma da fuoco esplosi durante l’agguato. Questi dettagli dovranno fornire elementi utili per comprendere il movimento della pallottola e quindi ricostruire la dinamica dell’azione.
L’intervento tecnico inizia domani e occuperà la polizia scientifica per un’accurata ricerca di prove. La delicatezza e l’irripetibilità di questa tipologia di analisi rendono cruciale la fase. Le tracce biologiche sull’autoradio, eventualmente rinvenute, potrebbero rappresentare una svolta nelle indagini.
La prossima fase dell’indagine e ricostruzione della scena del crimine
Quando la polizia scientifica avrà terminato le operazioni e inviato un rapporto, la Dda comparerà i risultati con altre indagini in corso. L’obiettivo è realizzare una ricostruzione multidimensionale della scena del crimine: una mappatura dettagliata che servirà a capire come si sono svolti i fatti. Questo aiuterà a determinare l’angolo e la traiettoria dei proiettili sparati contro Scopelliti.
Strumenti e metodi usati
Questa fase avanzata si avvale di dati balistici, geografici e biologici per chiarire la sequenza degli eventi. Anche altre verifiche in parallelo contribuiranno a redigere una ricostruzione più completa. L’ambiente intorno al punto del delitto sarà così analizzato per collocare i protagonisti in funzione dei movimenti accertati.
Il lavoro degli inquirenti si concentra anche su una ricostruzione precisa della dinamica omicidiaria. Solo da questa si potrà risalire a responsabilità specifiche e confermare o escludere ruoli di singoli indagati. La tecnologia e le nuove tecniche scientifiche usate in questa fase offrono strumenti avanzati per arrivare a questo scopo.
Indagati, collegamenti con mafia e ‘ndrangheta e le novità sul caso
L’inchiesta conta attualmente 20 indagati, ridotti rispetto agli iniziali 24 per la morte di alcuni di loro, tra cui Matteo Messina Denaro e Giovanni Tegano. Un altro indagato morto è Francesco Romeo, legato alla famiglia di Cosa nostra catanese. Verso Romeo non si può procedere, perché già assolto per questo omicidio in un processo precedente.
Sono chiamati in causa esponenti di vertice di Cosa nostra catanese e del gotha della ‘ndrangheta. Tra questi figura Vincenzo Salvatore Santapaola, figlio di Benedetto Santapaola, noto come “Nitto“. Secondo le dichiarazioni del pentito Maurizio Avola, proprio Vincenzo Santapaola avrebbe sparato al giudice con un fucile che Avola stesso avrebbe poi nascosto a Belpasso, provincia di Catania.
Le indagini si basano su testimonianze di collaboratori e sui risultati tecnici ottenuti finora. La combinazione di elementi biologici, balistici e di testimonianze mira a fare luce definitivo su uno degli omicidi più rilevanti della storia giudiziaria italiana. Richiederà ancora tempo e precisione per aprire nuovi sviluppi sul caso Scopelliti.