L’emergenza legata alla dermatite nodulare bovina continua a tenere alta l’attenzione delle autorità sanitarie italiane. Questa mattina, 30 giugno 2025, si è svolto un nuovo incontro in videoconferenza dell’unità di crisi dedicata al contenimento della malattia. Al centro del confronto le ultime novità sull’evoluzione epidemiologica in Lombardia e le misure adottate per gestire i sottoprodotti zootecnici come letame e liquami. Le istituzioni coinvolte hanno ribadito il quadro attuale della situazione, confermando l’assenza di nuovi casi oltre quello già noto nel mantovano.
Evoluzione epidemiologica della dermatite nodulare bovina in lombardia
Durante la riunione sono stati analizzati i dati raccolti nelle ultime settimane riguardo alla diffusione della dermatite nodulare bovina nella regione Lombardia. Il direttore generale della Sanità Animale, Giovanni Filippini, ha illustrato che non si registrano nuove segnalazioni o focolai rispetto all’unico episodio finora accertato nel comune di Porto Mantovano. Inizialmente alcuni altri casi erano stati sospettati ma gli esami diagnostici hanno escluso la presenza del virus su quegli animali.
L’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi ha sottolineato che questa stabilità permette di mantenere sotto controllo la situazione senza estendere ulteriormente le zone soggette a restrizioni. La conferma che non vi siano ulteriori contagi è un elemento importante per gli allevatori locali e per il sistema agroalimentare regionale. Tuttavia rimane alta l’attenzione sulle pratiche di gestione degli animali infetti o potenzialmente esposti.
Disposizioni vigenti sul latte e gestione dei sottoprodotti zootecnici
Le regole attualmente valide sulla produzione e commercializzazione del latte nelle aree interessate dalla dermatite restano quelle già comunicate nei precedenti provvedimenti regionali e nazionali. L’assessore Beduschi ha ribadito che non ci sono modifiche alle norme sul latte, garantendo così continuità alle attività degli allevatori rispettosi delle misure sanitarie.
Per quanto riguarda invece lo smaltimento del letame e dei liquami provenienti dagli allevamenti situati nelle zone colpite o limitrofe sono stati introdotti nuovi protocolli condivisi tra Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Questi prevedono il conferimento obbligatorio dei reflui esclusivamente in impianti autorizzati di biodigestione , anche se fuori dalle aree classificate come zona di sorveglianza o protezione ma solo previa specifica autorizzazione da parte delle autorità competenti.
L’utilizzo agronomico diretto del letame o liquami è consentito soltanto sui terreni ricompresi all’interno delle zone protette o sorvegliate sempre dopo aver ottenuto permessi formali da parte degli enti preposti al controllo sanitario ambientale.
Collaborazione interregionale per contenere la diffusione della malattia
La definizione congiunta dei protocolli tra le regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto rappresenta un passo significativo verso una strategia coordinata contro la diffusione della dermatite nodulare bovina nel nord Italia. Il confronto continuo tra ministero competente, rappresentanti regionali ed esperti sanitari mira a garantire interventi tempestivi ed efficaci evitando rischi sanitari più ampi.
Il modello scelto punta ad evitare dispersione incontrollata dei materiali organici potenzialmente contaminati attraverso impianti controllati come quelli dedicati alla produzione energetica da biogas; questo riduce notevolmente il rischio che agenti patogeni possano diffondersi nell’ambiente circostante oppure raggiungere altri allevamenti tramite fertilizzazioni improprie su terreni agricoli esterni alle aree monitorate ufficialmente.
Questa sinergia rafforza anche i controlli sul territorio grazie allo scambio rapido d’informazioni fra regioni confinanti impegnate nello stesso obiettivo sanitario pubblico-agricolo: fermare ogni possibile focolaio prima che possa espandersi oltre confine regionale mantenendo così salda una rete protettiva efficace contro questa malattia infettiva animale ancora poco conosciuta dal grande pubblico ma molto rilevante sotto il profilo economico-produttivo locale.