Home Nessun maxi-schermo in piazza Duomo per la finale Inter-Psg: la direzione è San Siro

Nessun maxi-schermo in piazza Duomo per la finale Inter-Psg: la direzione è San Siro

La finale di Champions League tra Inter e Psg si svolgerà a Monaco di Baviera il 31 maggio, ma Milano non avrà maxi-schermo in piazza Duomo per motivi di sicurezza.

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Milano non allestirà un maxi-schermo in piazza Duomo per la finale di Champions League Inter-Psg, preferendo lo stadio San Siro per motivi di sicurezza e capienza, decisione che ha suscitato polemiche tra tifosi e politica. - Unita.tv

La finale di Champions League tra Inter e Psg, in programma il 31 maggio a Monaco di Baviera, sarà vissuta a Milano senza maxi-schermo in piazza Duomo. Comune, Prefettura e società nerazzurra discutono invece di allestire la visione collettiva allo stadio di San Siro, per motivi legati alla sicurezza e alla capienza degli spazi pubblici. Questa scelta ricalca quella adottata due anni fa, quando l’Inter affrontò il Manchester City, e divide le opinioni in città.

La decisione di non usare piazza Duomo per la visione pubblica della finale

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, insieme al prefetto Claudio Sgaraglia, ha chiarito che piazza Duomo non sarà la location per il maxi-schermo in occasione della finale di Champions dello scorso 31 maggio 2025. L’orientamento nasce da ragioni di ordine pubblico. Piazza Duomo, infatti, con i suoi spazi limitati e l’accesso difficile, renderebbe complicato gestire in sicurezza una folla di tifosi durante un evento sportivo così importante e ad alta tensione.

Nell’esperienza precedente, in occasione della finale con il Manchester City, il discorso era stato simile anche se con un prefetto diverso. Questa continuità sottolinea la volontà di evitare assembramenti in punti nevralgici del centro storico, spostando invece il pubblico verso luoghi più facilmente monitorabili e presidiabili.

Stima degli spettatori in piazza Duomo

Secondo le stime del Comune, in piazza Duomo, con le transenne, potrebbero accedere fino a 25 mila spettatori. Un numero non trascurabile, ma ritenuto insufficiente e complicato da gestire. La decisione appare legata anche alla tipologia di evento e al rischio di problemi di sicurezza che una calca intensa potrebbe causare lungo vie e piazze centrali. Il prefetto Sgaraglia ha mantenuto la linea che privilegia una gestione più contenuta e meno dispersiva del pubblico.

Perché san siro è la sede preferita per il maxi-schermo

San Siro emerge come alternativa naturale per ospitare la visione collettiva della partita. Lo stadio meneghino ha una capienza che supera le 70 mila persone, e offre spazi molto più ampi e strutturati per garantire controlli su ingressi, uscite, e flussi di tifosi. La struttura è dotata di sistemi di sicurezza consolidati che la rendono il luogo più indicato per eventi sportivi di tale portata.

Il sindaco Sala ha sottolineato che la trattativa con la società dell’Inter è in corso e si spera di chiudere l’accordo rapidamente. La scelta di San Siro si basa su elementi concreti: maggiore capienza, facilitazioni organizzative, monitoraggio della folla e contenimento dei rischi di ordine pubblico.

Esperienza passata allo stadio Meazza

Non a caso, l’anno scorso, quando la finale si svolse a Istanbul e la visione collettiva fu organizzata sempre allo stadio Meazza, si è evitato il caos che qualche maxi-schermo in centro avrebbe inevitabilmente provocato. A quel punto, la struttura sportiva si è rivelata un luogo più adatto per accogliere le migliaia di tifosi, potendo contare su steward e forze dell’ordine preposte.

Critiche alla scelta e reazioni dal mondo politico e tifoso

La decisione del Comune di non allestire il maxi-schermo in piazza Duomo ha sollevato alcune polemiche. Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia e tifoso milanista, ha contestato apertamente l’orientamento del sindaco Sala, giudicandolo un “doppiopesismo”. De Chirico ha fatto notare che allo stesso tempo non è stato previsto un maxi-schermo per la finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna, giocata pochi giorni prima del match di Champions.

Questa critica sottolinea la percezione di una gestione delle risorse pubbliche e degli eventi sportivi che favorirebbe l’Inter a scapito di altre squadre o manifestazioni calcistiche cittadine. La discussione ha riportato alla ribalta la rivalità cittadina tra tifoserie, tema sempre presente nella vita sportiva milanese.

Attesa e difficoltà per i tifosi interisti

Dal lato dei tifosi interisti, intanto, cresce l’attesa di poter seguire la partita dal vivo, con la caccia aperta ai biglietti per Monaco di Baviera. Le difficoltà non mancano: i tagliandi riservati a ciascuna squadra sono 18 mila su una platea complessiva di oltre 64 mila posti, con prezzi che raggiungono cifre alte in alcune categorie di posti.

Biglietti e prezzi della finale a Monaco di Baviera

La finale alla Football Arena di Monaco di Baviera ha un regolamento serrato per la distribuzione dei tagliandi. Alle squadre finaliste, Inter e Psg, sono stati assegnati 18 mila biglietti ciascuna, su una disponibilità totale di 38.700 posti dedicati al pubblico. La capienza totale dello stadio è di 64.500 seggiolini, considerando anche gli spazi riservati a media, VIP e autorità.

I prezzi per assistere al match sono molto alti, soprattutto nei settori migliori. Nel dettaglio, per la prima categoria si arriva a 950 euro, la seconda categoria scende a 650 euro, mentre la terza offre biglietti a circa 180 euro.

Fascia fans first e mercato secondario

I supporter ufficiali delle due squadre usufruiscono di una fascia dedicata a loro, chiamata Fans First, con tagliandi a prezzi ridotti intorno ai 70 euro. Però, la disponibilità limitata spinge molti tifosi a cercare altre soluzioni per entrare allo stadio.

La difficoltà nell’ottenere biglietti a prezzi accessibili alimenta il mercato secondario e crea tensioni tra le tifoserie, che oltre alla partita dovranno gestire anche l’aspetto logistico legato allo spostamento internazionale. Le autorità tedesche hanno annunciato controlli stringenti nei giorni precedenti e durante l’evento per garantire sicurezza e ordine pubblico.

Questa situazione complessa descrive un momento di grande attesa per Milano e i suoi tifosi. Il confronto tra scelte organizzative, sicurezza pubblica e passioni sportive rimane al centro delle discussioni che accompagneranno i prossimi giorni alla finalissima di Champions League.