sindaci di umbria, toscana e lazio protestano a roma per i disagi sulla linea ferroviaria firenze-roma
La mobilità tra firenze e roma continua a creare problemi quotidiani per migliaia di pendolari. Per questo una delegazione di sindaci provenienti da umbria, toscana e lazio ha deciso di organizzare una protesta diretta proprio nella capitale. L’obiettivo è richiamare l’attenzione delle istituzioni regionali e nazionali, oltre che dei vertici delle aziende coinvolte nel trasporto ferroviario. Il ritrovo è fissato per domani mattina con un viaggio in treno che partirà da diverse stazioni lungo la tratta.
L’iniziativa nasce dall’accordo tra diversi sindaci dei territori attraversati dalla linea ferroviaria firenze-roma. A promuovere la manifestazione sono stati quelli di orvieto, chiusi e cortona insieme ai comuni dell’area interna sud ovest orvietano e della valdichiana senese. Hanno aderito anche rappresentanti dell’amerino e del viterbese, zone anch’esse interessate dai problemi sulle rotaie.
Unione con i comitati pendolari
All’appello hanno risposto inoltre le delegazioni del comitato pendolari roma-firenze e di orte, che si uniranno alla protesta portando testimonianze dirette sulle difficoltà incontrate ogni giorno durante gli spostamenti.
Il ritrovo avverrà a bordo del treno intercity 581 partendo da tre punti: alle 6:45 dalla stazione di terontola-cortona; alle 7:04 dalla stazione di chiusi; alle 7:25 dalla stazione di orvieto. Da lì tutti insieme raggiungeranno roma dove si svolgerà il sit-in simbolico davanti alla sede centrale di trenitalia in piazza della croce rossa intorno alle 9:30.
Le richieste precise rivolte alle istituzioni regionali e nazionali
I sindaci partecipanti hanno ribadito più volte come questa iniziativa superi ogni divisione politica locale mettendo al centro il diritto alla mobilità per cittadini impegnati nello studio o nel lavoro fuori dal proprio territorio abituale.
Chiedono innanzitutto una strategia comune fra le regioni umbria, toscana e lazio capace garantire pari dignità a tutte le aree collegate dalla ferrovia senza lasciare indietro nessuno. Rilevano poi come alcune decisioni già attuate dalle autorità competenti – ministero dei trasporti, art , trenitalia ed rfi – abbiano inciso negativamente sui servizi offerti provocando disagi ulteriori soprattutto nelle comunità più piccole ed isolate.
La richiesta punta dunque a rivedere questi provvedimenti contingenti ma anche quelli previsti in futuro perché non rischino invece far arretrare i collegamenti ma anzi consentano un potenziamento reale della rete ferroviaria accessibile al maggior numero possibile utenti.
Un diritto alla mobilità per tutti
Questa protesta mette in evidenza come il sistema dei trasporti non sia solo questione tecnica o economica ma abbia riflessi concreti sulla qualità della vita delle persone nei territori interni al centro italia. Trasporti scadenti o insufficienti limitano opportunità formative e lavorative costringendo molti giovani ad abbandonare paesi spesso già segnati dallo spopolamento.
L’importanza del trasporto pubblico per lo sviluppo territoriale
Un servizio ferroviario stabile ed efficiente rappresenta quindi uno strumento fondamentale per mantenere vive queste comunità evitando l’isolamento geografico che alimenta fenomeni socialmente preoccupanti legati all’abbandono progressivo degli insediamenti rurali.
Per questo motivo i primi cittadini coinvolti si muovono con urgenza verso roma affinché vengano riconosciuti diritti imprescindibili quali quello alla libertà negli spostamenti quotidiani su cui costruire prospettive concrete nei prossimi anni sul piano sociale ed economico regionale così intrecciato fra umbria toscana lazio lungo questa importante direttrice nord-sud
