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Guido bertolaso minaccia le dimissioni dall’assessorato al welfare in lombardia, tensioni nella giunta fontana

Tensioni nella giunta lombarda dopo le dimissioni di Guido Bertolaso dall’assessorato al Welfare, con divergenze su sanità e progetti strategici come la Città della Salute a Sesto San Giovanni.

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La giunta lombarda è in crisi per le dimissioni sospese dell’assessore Bertolaso, causate da forti tensioni con Fratelli d’Italia su sanità e il progetto della Città della Salute, con Fontana che cerca soluzioni per mantenere la stabilità. - Unita.tv

La giunta lombarda si trova in un momento di forte tensione interna, con Guido Bertolaso che ha presentato le dimissioni dall’incarico di assessore al Welfare. Il presidente della regione Attilio Fontana ha respinto la rinuncia, convincendo temporaneamente Bertolaso a restare nella squadra. Dietro questa crisi si celano divergenze profonde tra Bertolaso e Fratelli d’Italia, soprattutto su sanità e progetti strategici come la Città della Salute a Sesto San Giovanni.

Il nodo delle dimissioni di guido bertolaso e il ruolo di attilio fontana

Nella mattinata di ieri, durante un confronto a Palazzo Lombardia, Guido Bertolaso ha comunicato la volontà di lasciare l’incarico di assessore al Welfare. Fontana, però, non ha accettato la rinuncia, persuadendo Bertolaso a rinunciare momentaneamente al passo indietro. Non si tratta di una risoluzione definitiva, ma di una sospensione della crisi. Si parla di un possibile addio rimandato, non escluso del tutto. Il governatore, da sempre sostenitore di Bertolaso e promotore della sua nomina, ha messo in chiaro che al momento vuole evitare uno stravolgimento nel suo esecutivo.

Parallelamente, Fontana avrebbe avviato dei colloqui informali per sondare candidati che potrebbero sostituire Bertolaso, un movimento che fa capire come ormai la situazione sia ormai preoccupante. La presenza di tensioni alte all’interno della giunta ha portato la Regione a considerare alternative possibili e a valutare i rischi di una fuoriuscita improvvisa del titolare del Welfare.

Scontro sul controllo delle liste d’attesa e l’intesa con i carabinieri del nas

La causa scatenante delle tensioni in giunta riguarda le modalità con cui Bertolaso ha gestito l’accordo con il Nas, il nucleo antisofisticazione dei carabinieri, per indagare sulle liste d’attesa nella sanità regionale. Le prestazioni sanitarie sono in crescita, ma le liste continuano ad allungarsi e non si trovano spiegazioni chiaramente condivise. La firma del protocollo senza consultare Fratelli d’Italia ha aggravato la situazione.

Il capodelegazione FdI e assessore alla Sicurezza, Romano La Russa, ha fortemente criticato Bertolaso in Giunta, definendo improprio il coinvolgimento del Nas in un compito che spetterebbe ad Ats e all’Agenzia di Controllo del Sistema Socio Sanitario lombardo. La Russa ha anche suggerito a Bertolaso di farsi affiancare da una figura capace di aiutarlo a lavorare meglio, specie nel rapporto con gli altri assessori. Questa proposta ha scatenato una reazione stizzita di Bertolaso, che ha ricordato le sue credenziali professionali senza accettare consigli.

Lo scontro è degenerato in alti toni, con urla e accuse reciproche, e ha messo in evidenza una mancanza di coesione nella giunta sui temi chiave della sanità regionale. L’accordo con il Nas e il controllo delle liste d’attesa rappresentano così un vero e proprio campo di battaglia politico.

La città della salute a sesto san giovanni, tra ritardi e problemi ambientali

Un secondo fronte di tensione riguarda il progetto della Città della Salute a Sesto San Giovanni, un investimento importante per la sanità lombarda, che prende forma su un ex sito industriale, quello delle acciaierie Falck. L’idea di questo polo sanitario risale al 2007, ma da allora le opere hanno accumulato ritardi e problemi. Le difficoltà si concentrano soprattutto su due aspetti: le bonifiche ambientali e i costi di realizzazione.

Bertolaso ha manifestato forti critiche verso il modo in cui Aria Spa, società regionale affidata al controllo diretto di Fratelli d’Italia, sta gestendo i lavori e il percorso burocratico. Secondo lui, i ritardi rischiano di compromettere il termine previsto per il 2027. Le divergenze tra Bertolaso e Aria riguardano non solo le modalità di bonifica delle aree ma anche la tempistica e la spesa complessiva.

Già nel 2024, Bertolaso si era espresso pubblicamente sulla necessità di bonificare le zone ospedaliere e quelle destinate ad altri servizi nella stessa maniera. Questo tema è rimasto aperto e fonte di divisioni interne. Le tensioni sul progetto si riflettono nei rapporti tra Regione e parti coinvolte, mentre cresce il rischio che la Città della Salute resti un cantiere bloccato.

Possibili successori di bertolaso e scenari futuri per la giunta lombarda

Il nome più accreditato per sostituire Guido Bertolaso è quello di Mario Melazzini, figura con un percorso di lungo corso nella sanità lombarda, ex assessore nella giunta Formigoni e attuale direttore generale del Welfare. La sua candidatura incarna la volontà di assicurare esperienza e continuità all’assessorato al Welfare.

Altre ipotesi circolano, ma Melazzini rimane quello più accreditato, vista la necessità di collocare una figura esperta in un ruolo cruciale. Le decisioni, però, dipenderanno dai prossimi sviluppi. Bertolaso potrebbe tornare sui suoi passi o confermare la volontà di lasciare, anche in base alla capacità di Fontana di ricomporre le tensioni.

Intanto, il clima nella giunta lombarda mostra segnali evidenti di crisi. Le divisioni tra esponenti di Fratelli d’Italia, Bertolaso e lo stesso governatore dipingono uno scenario incerto, con le prossime settimane che potrebbero rivelarsi decisive per la stabilità dell’esecutivo regionale.