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Catania, pasticciere ucciso a coltellate: arrestato parcheggiatore abusivo di origine Zimbabwe

Un pasticciere di 31 anni, Santo Salvatore Giambattista Re, è stato ucciso a Catania da un parcheggiatore abusivo di 37 anni. L’aggressore è stato arrestato dalla polizia.

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A Catania un pasticciere di 31 anni è stato accoltellato a morte da un parcheggiatore abusivo, arrestato subito dopo l'aggressione. La pasticceria dove lavorava ha chiuso temporaneamente per lutto. - Unita.tv

Un grave episodio di cronaca nera ha sconvolto Catania nel pomeriggio di ieri. Un pasticciere di 31 anni è stato accoltellato a morte da un parcheggiatore abusivo, un uomo di 37 anni originario dello Zimbabwe. Gli agenti della polizia hanno proceduto con l’arresto in flagranza del sospettato, intervenendo subito dopo la segnalazione di una violenta aggressione. La vicenda è avvenuta nei pressi di piazza Mancini, zona centrale della città. I dettagli sulle modalità dell’aggressione e il contesto sono emersi con rapidità grazie alle testimonianze e ai rilievi delle forze dell’ordine.

L’arresto del parcheggiatore abusivo e la testimonianza dei presenti

Gli agenti sono intervenuti rapidamente dopo aver ricevuto la segnalazione di un giovane ferito gravemente da coltellate, riverso a terra in una pozza di sangue. Già sul posto, i dipendenti del bar pasticceria e diversi clienti hanno indicato l’aggressore come un parcheggiatore abusivo extracomunitario che operava frequentemente nella zona. La polizia conosceva bene l’uomo, già fermato più volte per violazioni amministrative e addirittura arrestato in passato per resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, 37 anni, è stato bloccato in Viale Alcide De Gasperi, all’incrocio con via del Rotolo, mentre cercava di fuggire a piedi. I suoi vestiti erano sporchi di sangue, come pure le mani. Sottoposto a perquisizione è stato portato in questura. Durante le fasi dell’arresto e successivamente in questura, ha pronunciato frasi senza senso, manifestando uno stato di confusione mentale e citando ripetutamente il nome della vittima.

La testimonianza del carabiniere libero dal servizio

A rafforzare le prove contro l’aggressore, un carabiniere libero dal servizio ha assistito agli ultimi istanti della colluttazione. Dopo l’aggressione, ha trovato e consegnato ai poliziotti l’arma del delitto: un coltello da cucina di grandi dimensioni, con evidenti tracce di sangue. Questo elemento ha confermato la natura dell’aggressione e la volontà di causare lesioni gravi, poi sfociate nella morte della vittima.

Dinamica dell’aggressione e soccorsi prestati alla vittima

Le indagini hanno chiarito che la vittima, impiegato in un noto bar pasticceria di piazza Mancini, stava tornando verso la propria macchina parcheggiata nei pressi del porticciolo di Ognina dopo il turno di lavoro. A quel punto, lungo la discesa che conduce al porto, il 37enne extracomunitario si è parato davanti al pasticciere bloccandone il cammino. Dopo pochi secondi di tensione, gli ha inflitto una serie di fendenti con il coltello. Il giovane, nonostante le profonde ferite, ha tentato di difendersi indietreggiando, ma la violenza dell’aggressore ha avuto il sopravvento.

Il lavoratore, gravemente ferito, è riuscito a scappare in direzione del bar dove lavorava, alla ricerca di aiuto. Nel frattempo l’aggressore è fuggito verso via Messina. La fortuna ha voluto che lì davanti stesse un’ambulanza. Il personale sanitario ha prestato le prime cure e trasportato la vittima all’ospedale Cannizzaro. Purtroppo i medici non sono riusciti a salvarlo, nonostante l’impegno messo per stabilizzare il paziente. La morte è stata dichiarata poco dopo il ricovero.

Il contesto sociale e la risposta della pasticceria

Il 31enne ucciso, Santo Salvatore Giambattista Re, era conosciuto da tutti nel bar e tra i colleghi. Raccontano che conosceva anche l’aggressore, al quale spesso offrivano del cibo. L’intesa tra loro pareva un tacito riconoscimento, forse non privo di tensioni, visti i trascorsi del parcheggiatore abusivo. Per l’uomo è scattata subito la misura cautelare in carcere, in attesa dell’udienza di convalida davanti al GIP, fissata nei prossimi giorni.

La pasticceria Quaranta, dove lavorava Santo, ha annunciato la chiusura temporanea per lutto. Sul profilo Facebook dell’attività si legge che l’esercizio rimarrà chiuso fino a domenica primo giugno. Le prenotazioni già effettuate saranno evase, ma la decisione di fermarsi per qualche giorno testimonia la forte impressione che l’evento ha lasciato tra i lavoratori e la comunità. Il cordoglio si è diffuso nella città che resta alle prese con un fatto di sangue difficile da dimenticare.