Carcasse di due cuccioli di orso trovate a Scanno: probabile annegamento in un lago artificiale

Due cuccioli di orso trovati morti a Colle Rotondo, Scanno. Le autorità indagano su possibili cause legate alla qualità dell’acqua e all’ambiente montano non protetto dal Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
A Scanno (AQ) sono stati trovati morti due cuccioli di orso vicino a un lago artificiale a Colle Rotondo; le cause, probabilmente annegamento o fattori ambientali, sono in fase di accertamento da parte delle autorità competenti. - Unita.tv

Nel territorio di Scanno, in provincia dell’Aquila, sono stati trovati i corpi senza vita di due cuccioli di orso di circa un anno. La scoperta risale a pochi giorni fa e ha sollevato immediatamente l’attenzione delle autorità ambientali e sanitarie. Il ritrovamento è avvenuto nella località Colle Rotondo, a circa 1.600 metri di altitudine, in una zona non inclusa nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.

Il ritrovamento dei due cuccioli di orso a colle rotondo

Gli orsi giovani sono stati rinvenuti vicino a un lago artificiale situato nei pressi di quella che un tempo era una stazione sciistica ormai abbandonata. Il luogo si trova fuori dai confini protetti del parco nazionale, in un’area gestita da enti locali. A dare l’allarme è stato un cittadino di Scanno che aveva notato qualcosa di insolito sulla riva del lago.

I carabinieri forestali dell’Aquila si sono subito attivati per recarsi sul posto insieme a una veterinaria dell’Asl e ai guardiaparco. La scena ha evidenziato subito un quadro drammatico: oltre alle carcasse dei due orsi, nella zona circostante sono stati trovati anche una decina di ranocchi morti. Questo ha fatto ipotizzare un evento legato alla qualità dell’acqua o a un episodio improvviso che ha coinvolto sia la fauna terrestre sia quella acquatica.

La presenza di orsi giovani in questa zona è significativa perché testimonia la presenza di esemplari in aree dove la convivenza con l’uomo è più difficile, dato che la zona non appartiene al parco nazionale e quindi conta meno tutele. A Scanno solo questo tratto di ambiente naturale ma anche un possibile punto di criticità riguardo la gestione di specchi d’acqua e habitat in territori di montagna.

Prime ipotesi sul decesso: annegamento confermato

Gli esperti intervenuti sul luogo hanno ipotizzato in un primo momento che la causa della morte dei cuccioli sia stata l’annegamento. Il lago artificiale, soprattutto in questa stagione, può rappresentare una trappola per animali non ancora esperti o inesperti nel muoversi in ambienti acquatici.

Il fatto che anche altri animali, come i ranocchi, siano stati trovati morti vicino ai cuccioli rafforza l’ipotesi di un evento legato all’acqua. Potrebbero essere intervenuti fattori come il raffreddamento improvviso, un malfunzionamento del bacino o la presenza di sostanze tossiche. Tuttavia, tutti questi elementi saranno confermati o smentiti dopo i dovuti accertamenti.

Il lago artificiale dove sono state trovate le carcasse si trova a una quota sopra i 1.600 metri, e la presenza di animali giovani in questo ambiente immesso segnala anche la difficoltà di adattamento alla natura aspra. Gli orsi, specialmente quelli appena nati, affrontano molte minacce in queste zone, dalla scarsità di cibo ai rischi dovuti alla presenza umana e ai cambiamenti climatici legati alla montagna.

Interventi degli organi competenti e analisi sui corpi degli orsi

Subito dopo la segnalazione, sono intervenuti i carabinieri forestali che si occupano di tutelare la fauna e vigilare su situazioni anomale come questa. Li ha affiancati il personale veterinario dell’ASL per controllare lo stato sanitario degli animali e procedere a tutte le analisi necessarie sui corpi ritrovati.

I guardiaparco locali, pur non essendo in ambito del parco nazionale, hanno garantito supporto logistico e operativo, coordinando il recupero delle carcasse per evitare contaminazioni esterne. La volontà di far luce sulle cause della morte è evidente nell’impegno dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, dove saranno eseguiti gli esami autoptici e tossicologici.

Questi accertamenti daranno risposte precise, soprattutto in merito alla presenza simultanea di altri animali morti e alle condizioni ambientali del lago. Sarà anche importante capire se episodi simili si siano verificati in passato o se la situazione rappresenti un caso isolato.

La collaborazione fra diversi enti, dalla forestale alla sanità, punta a capire se l’episodio coinvolga fattori ambientali o altre cause, come malattie o incidenti legati all’uomo. L’area di Colle Rotondo merita attenzione per monitorare lo stato di salute della fauna e prevenire altri episodi simili.

Le autorità hanno dichiarato che manterranno aggiornamenti sugli esiti delle analisi e sulle eventuali misure da adottare per evitare ulteriori perdite di animali in questa zona montana sensibile.