Nel corso del 2024, il Comune di Milano ha fermato diverse operazioni edilizie ritenute a rischio abusi. I blocchi riguardano cantieri distribuiti in varie zone della città , dal centro alla periferia, coinvolgendo edifici storici come il Garage delle Nazioni fino a nuovi hotel di lusso. Questa serie di provvedimenti arriva dopo un’attenta verifica da parte di un gruppo di lavoro istituito proprio per evitare che alcune costruzioni finiscano al centro di inchieste della procura. I dati sono recenti e mostrano una situazione complessa nel settore delle costruzioni milanesi.
La battaglia contro l’abbattimento del garage delle nazioni e altri cantieri storici
Tra i cantieri più discussi che hanno subito un blocco, spicca quello al Garage delle Nazioni, un edificio storico localizzato in via Calderon de la Barca, nella zona di Porta Romana, che rischia di essere demolito per far posto a un hotel alto 14 piani con altre 6 sotto terra. Questa operazione ha acceso la polemica tra cittadini e amministratori che temono la perdita di un pezzo importante della storia della città . Situazioni simili si registrano anche in altre aree come Piazza Trento, dove sorgeva la palazzina liberty, e via Salomone 77, dove la costruzione di case e uffici di pregio è finita sotto la lente d’ingrandimento della procura. Il gruppo di lavoro comunale ha evidenziato come questi progetti presentassero diversi dubbi sia sul piano autorizzativo che sulla regolarità edilizia, portando così a sospendere l’iter.
Casi recenti di cantieri sotto scrutinio
Questi interventi non riguardano solo edifici storici ma anche strutture con una recente storia travagliata, come l’ex ecomostro di via Boncompagni 101, demolito nel 2018. Qui, il progetto di un maxi-hotel è subito stato sottoposto a verifica e diffida. Anche in viale Fulvio Testi 75, nella zona Bicocca, non sono mancate contestazioni, dato che i piani di sviluppo immobiliare sollevano preoccupazioni sul rispetto delle norme urbanistiche. Questi casi raccontano di un’amministrazione pronta a intervenire per frenare cantieri che potrebbero sfociare in situazioni giudiziarie o rischiare di compromettere il tessuto urbano e sociale della città .
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Il gruppo di lavoro: metodi e risultati nel controllo dei progetti
Il gruppo di lavoro formato dal Comune, attivo da marzo 2024, ha esaminato 37 progetti immobiliari considerati a rischio. L’attività si è concentrata sulle richieste di permessi di costruire, in particolare su quelle presentate attraverso la super-Scia, una procedura alternativa rispetto al permesso tradizionale. Per 17 di queste pratiche sono stati emessi provvedimenti di sospensione o diniego. Ogni decisione si basa su motivazioni specifiche: in via Pizzi 27, il richiedente ha rinunciato alla domanda di costruzione, mentre in altri casi sono stati concessi termini per rielaborare il piano attuativo o sono state imposte restrizioni sulla realizzazione dell’opera.
Interventi specifici e rallentamenti
Il gruppo ha anche riscontrato situazioni come l’annullamento d’ufficio della pratica in via Livraghi 19, o il diniego motivato in altre vie. Questo lavoro ha rallentato alcuni progetti importanti, anche se in alcuni casi i richiedenti hanno potuto rivedere le loro domande per correggere aspetti problematici, evitando così un fermo totale. Va ricordato che molti di questi interventi partecipano all’assetto urbanistico della città , cioè progetti che avrebbero potuto ridisegnare parti del territorio milanese sia dal punto di vista architettonico che funzionale. Il controllo puntuale ha evitato interventi potenzialmente scorretti o dannosi.
Le reazioni e le cifre sulle pratiche edilizie presentate a milano
Nel 2024, solo tra gennaio e inizio aprile, gli uffici comunali di Milano hanno protocollato 6822 richieste di autorizzazione edilizia tramite Scia, 1044 tramite la super-Scia e 800 con permesso di costruire tradizionale. Questi numeri testimoniano un alto volume di pratiche che richiedono attenzione da parte degli enti responsabili. L’avvocata Veronica Dini, che ha richiesto accesso agli atti dando voce all’ex vicesindaco Luigi Corbani, segnala che “l’intervento del gruppo di lavoro appare limitato rispetto all’entità dei cantieri aperti o in corso di approvazione.” Lo stato attuale suggerisce una verifica attenta ma non eccessivamente rigida, che lascia margine a correzioni e modifiche.
Problemi di trasparenza e limitazioni alla documentazione
Un punto di tensione riguarda la trasparenza documentale. Nella richiesta di accesso avanzata per ottenere verbali del gruppo di lavoro, il Comune ha risposto di non poterli fornire per la contemporanea indagine giudiziaria in corso. Parte dei verbali è infatti sotto sequestro da parte della procura, mentre altre parti sono state messe a disposizione dagli uffici comunali. Questa circostanza limita l’accesso alle informazioni ma allo stesso tempo sottolinea la delicatezza della vicenda urbanistica milanese in questa fase. L’attività del gruppo di lavoro continua, e sarà interessante seguire l’evolversi della situazione e l’eventuale impatto sui cantieri milanesi.