Nato verso il vertice di l’Aia 2025: spesa per la difesa al 5% e adesione Ucraina al centro del dibattito
Il vertice Nato di l’Aia del 24-25 giugno 2025 affronterà spesa militare, sostegno all’Ucraina e strategie contro la Russia, evidenziando le tensioni interne tra i membri dell’Alleanza.

Il vertice Nato del 24-25 giugno 2025 a l’Aia affronterà temi chiave come l’aumento della spesa militare, il sostegno all’Ucraina e le missioni di peacekeeping, con particolare attenzione all’adesione di Kiev e alle tensioni interne sull’approccio al conflitto con la Russia. - Unita.tv
Il vertice Nato in programma il 24 e 25 giugno 2025 a l’Aia si prepara a definire temi cruciali per la sicurezza europea e mondiale. Al centro delle discussioni ci saranno l’innalzamento della spesa militare, il sostegno all’Ucraina e l’aggiornamento degli impegni dei paesi membri per le missioni di peacekeeping. Le linee guida emergono dai documenti prodotti durante l’assemblea parlamentare in Ohio, che hanno acceso il confronto su questioni strategiche come l’adesione di Kiev all’Alleanza e le strategie contro la Russia.
Il sostegno all’Ucraina e il tema dell’adesione all’alleanza
Il secondo documento presentato in Ohio concentra tutti i riflettori sulla situazione in Ucraina e sui rapporti con la Russia. La Nato ha definito “decisione sovrana” quella di Kiev di aderire all’Alleanza, ribadendo che nessun paese terzo può ostacolare il processo. Questo punto, seppur controverso, è diventato un elemento chiave nella piattaforma comune dei paesi alleati.
Non mancano le resistenze. Negli Stati Uniti, alcune voci, come quella dell’ex presidente Trump, si sono mostrate contrarie all’ingresso di Kiev nel patto militare. Nonostante questo, la linea ufficiale resta ferma: “il diritto di adesione spetta esclusivamente all’Ucraina, uno Stato impegnato in una guerra ancora aperta con la Russia.”
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Al vertice di l’Aia potrebbe presenziare anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Inizialmente circolavano voci che indicavano un possibile mancato invito dovuto a divergenze tra i leader occidentali, ma questa ipotesi sembra ormai superata alla luce delle evoluzioni diplomatiche recenti. La partecipazione di Zelensky sarà importante per portare direttamente in sede Nato le richieste di supporto, influenzare il dibattito e, di fatto, mantenere alta l’attenzione internazionale sulla crisi in corso.
La spesa per la difesa al centro della strategia Nato
Il segretario generale Jans Stoltenberg, insieme al primo ministro olandese Mark Rutte, ha anticipato la principale novità del vertice: un aumento significativo della spesa nazionale destinata alla difesa. La quota, finora fissata al 2% del prodotto interno lordo, dovrebbe salire al 5%. Questo incremento mira a rafforzare le capacità militari, in particolare per quanto riguarda i sistemi anti aerei e missilistici, ritenuti essenziali per contrastare minacce emergenti.
L’obiettivo è eliminare le lacune esistenti nei settori più critici e aggiornare gli equipaggiamenti, alcuni dei quali appaiono ormai obsoleti. Il piano prevede investimenti mirati per garantire una risposta efficiente a scenari di aggressione, sia convenzionale che ibrida. Il tema della spesa sarà al centro del confronto tra i paesi membri, con l’aspettativa che più Stati aderiscano a questa soglia superiore, mettendo così in chiaro la volontà di rafforzare l’alleanza difensiva.
Da parte della delegazione italiana, composta da esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia e PD, è già arrivato il sostegno a questa linea. Essi reclamano anche un maggior impegno nella lotta contro la disinformazione, vera arma della guerra moderna, soprattutto quella rivolta a presentare la Nato come un’organizzazione aggressiva. Questi interventi testimoniano la crescente consapevolezza dell’importanza di una comunicazione strategica nella politica internazionale.
Le tensioni interne sul sostegno al conflitto e le prospettive diplomatiche
La partita sull’aiuto militare all’Ucraina resta aperta e segna un ulteriore punto di frizione all’interno dell’Alleanza. Alcuni paesi sostengono un invio massiccio di armamenti per sostenere la resistenza di Kiev sul campo. Altri, con una posizione più cauta, preferiscono spingere per negoziati di pace e soluzioni diplomatiche. Gli Stati Uniti si collocano in quest’ultimo gruppo, favorendo un approccio diplomatico per risolvere il conflitto.
Queste differenze emergono visibilmente nella preparazione del summit. Il confronto diretto sulle modalità e sull’entità del sostegno sarà particolarmente delicato nei giorni del vertice. La postura dell’articolazione interna dell’Alleanza sarà decisiva per definire strategie comuni che non compromettono l’unità dei membri.
Oltre alla questione militare, la Nato si sta preparando anche a intensificare le sanzioni contro la Russia. La pressione economica rimane una leva fondamentale per dissuadere Mosca da ulteriori azioni aggressive. Intanto si proseguirà con campagne contro la disinformazione, volto a contrastare narrazioni false che dipingono l’Alleanza come colpevole di provocazioni.
La complessità di questi temi mostra come la Nato si trovi al centro di un equilibrio instabile, tra la necessità di rispondere a nuove sfide di sicurezza e quella di mantenere coesione fra paesi con agende non sempre allineate. Il summit di l’Aia potrebbe indicare la strada da seguire nei mesi a venire.