Centrodestra in stallo dopo le comunali, i numeri del consenso aspettando i referendum 2025
L’attenzione politica italiana si concentra sui risultati delle elezioni comunali, con il centrodestra stabile e il campo progressista in difficoltà, mentre si preparano ballottaggi e referendum per il 2025.

L'articolo analizza i risultati delle elezioni comunali italiane del 2025, evidenziando la stabilità dei consensi tra centrodestra, guidato da Fratelli d’Italia, e campo progressista, segnato da divisioni interne e difficoltà di crescita. - Unita.tv
L’attenzione politica italiana resta puntata sul momento di attesa che segue il primo turno delle elezioni comunali e anticipa i ballottaggi e i referendum in programma nel 2025. Gli ultimi sondaggi svelano un quadro di sostanziale immobilità nei consensi rispetto a prima del voto locale. La conferma della leadership di Fratelli d’Italia a livello nazionale non si traduce con la stessa forza sul territorio, mentre la Lega mantiene una presenza significativa soprattutto al nord. Nel campo progressista, il Movimento 5 stelle fatica a ritagliarsi spazio autonomo, mentre il Pd torna a guadagnare terreno. Scopriamo nel dettaglio i dati e le dinamiche emerse dopo questa fase di consultazioni.
L’andamento dei consensi per il centrodestra dopo le elezioni comunali 2025
La coalizione di centrodestra conferma di mantenere circa il 48% delle preferenze complessive, risultato stabile rispetto alle settimane precedenti il voto amministrativo. Fratelli d’Italia si conferma primo partito a livello nazionale con poco sopra il 30%, segno che la leadership di Giorgia Meloni nei grandi appuntamenti elettorali rimane salda. Eppure, questa forza è meno percepita alle amministrative locali, dove il radicamento territoriale si dimostra un punto debole. Il carattere relativamente recente di Fratelli d’Italia rende più difficile creare reti capillari sul territorio rispetto ai concorrenti più storici.
La Lega si presenta invece più forte nelle regioni del nord e del centro, con un consenso che sfiora il 9%. Matteo Salvini conserva un seguito consolidato soprattutto nelle aree da sempre favorevoli al partito, confermando questo bacino anche dopo le comunali. Forza Italia rimane una presenza stabile, ma poco sopra l’8%, segno delle difficoltà nel recuperare terreno dopo anni di flessione. Infine, Noi Moderati di Lupi e Carfagna resta una presenza residuale, sotto l’1%.
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Nel complesso, il centrodestra appare ben saldo, ma la distribuzione del consenso sottolinea alcune criticità tra politica locale e nazionale. Il campanello d’allarme riguarda soprattutto le difficoltà di consolidare la presenza nei territori, dove le liste civiche e altri schieramenti possono guadagnare terreno utile.
Il campo largo progressista: sfide e contrasti nei sondaggi post comunali
Il cosiddetto campo largo, che riunisce soprattutto Movimento 5 stelle, Partito democratico, e altri gruppi progressisti, fatica a ottenere una compattezza che si rifletta nelle preferenze. Il M5s perde qualche punto rispetto ai mesi precedenti, pur mantenendo una terza posizione nazionale. Il partito di Giuseppe Conte non riesce a emergere come protagonista indipendente e continua a dipendere dall’alleanza più ampia per restare competitivo.
La composizione della coalizione presenta differenze profonde tra i vari gruppi, che ne frenano la crescita. Il dialogo tra M5s, Pd, Alleanza Verdi Sinistra e altre sigle risulta problematico e il risultato nei sondaggi è una stagnazione attorno a un 38% complessivo per l’intero campo progressista. Questo dato, benché solido, resta lontano dal centrodestra di governo e appare in forte difficoltà a livello elettorale.
Il Pd, guidato da Elly Schlein, si rialza dopo un inizio di anno complicato e oggi può contare su un 20,6%, valore di poco superiore rispetto ai mesi passati. Alleanza Verdi-Sinistra resta invece ferma attorno al 6%, senza riuscire a tradurre i propri risultati locali in una crescita nazionale.
Il ruolo dell’ex terzo polo e le tensioni all’interno del centrosinistra
All’interno della coalizione progressista cresce l’attenzione sull’ingresso stabile dell’ex Terzo Polo, formato da Calenda, Italia Viva e PiùEuropa, che complessivamente raggiunge circa l’8,6%. Il contributo di queste forze sarebbe decisivo per colmare il gap con il centrodestra, ma la loro presenza rimane al momento incerta.
Il progetto portato avanti da Matteo Renzi sottolinea questa necessità, sottolineando la mancanza di una coalizione più ampia e unita. La resistenza da parte di Schlein e Conte verso un’alleanza con l’ex segretario Pd rappresenta un ostacolo concreto. La gestione di nuove componenti politiche, viste come difficili da integrare, limita le possibilità di rafforzamento.
Il risultato è una situazione di stallo anche nel centrosinistra, dove le differenze interne rallentano qualsiasi passo avanti nel consenso complessivo. Le comunali, pur mostrando buoni risultati in città importanti, non si traducono in un aumento significativo della forza nazionale, mantenendo una distanza rispetto alla coalizione di governo.
Prospettive in vista dei referendum e delle prossime scadenze elettorali
L’attesa per i ballottaggi in alcune città e soprattutto per i referendum 2025 tiene alta la tensione politica. I dati di questi giorni confermano che nessuno dei poli riesce a emergere nettamente, mentre la stabilità nei numeri lascia spazio a giochi di alleanze e strategie per le prossime sfide.
Il centrodestra deve consolidare il radicamento locale e prepararsi a confermare i risultati nazionali. Il campo progressista, invece, deve necessariamente affrontare i propri contrasti interni per non perdere ulteriore terreno. È atteso un periodo di confronto acceso, con ogni forza politica che tenterà di rafforzare i propri consensi in vista del voto anticipato agli appuntamenti europei e parlamentari che si profilano per la prossima stagione elettorale.
La situazione resta fluida ma senza scossoni improvvisi. Nel frattempo, le amministrative fanno da termometro per capire se l’aggiustamento delle alleanze potrà cambiare gli equilibri o se, come ora, il risultato sarà un sostanziale pareggio tra le forze principali.