Alice e asia d’amato: la storia della famiglia dietro le campionesse di ginnastica artistica

Alice e Asia D’Amato, giovani ginnaste di Genova, hanno intrapreso un percorso sportivo a Brescia grazie al sostegno dei genitori, affrontando sacrifici e mantenendo un equilibrio tra sport e scuola.
Alice e Asia D’Amato, sorelle genovesi nate nel 2003, hanno raggiunto il successo nella ginnastica artistica grazie a un percorso di sacrifici, supporto familiare e determinazione, trasferendosi giovanissime a Brescia per allenarsi e inseguire il loro sogno olimpico. - Unita.tv

Alice e Asia D’Amato, nate nel 2003 a Genova, si sono imposte nel mondo della ginnastica artistica grazie a un percorso che le ha portate lontano da casa, con il sostegno di una famiglia che ha affrontato gioie e dolori mentre le ragazze inseguivano il loro sogno. Il legame tra le due sorelle è profondo e racconta tanto del loro successo, plasmato fin dall’infanzia sotto l’occhio attento e amorevole dei genitori.

Dalla genova natale a brescia: l’inizio di un cammino sportivo condiviso

Alice e Asia hanno iniziato a gareggiare quando avevano appena sette anni, un’età in cui molti bambini sono ancora immersi nel gioco. Originarie di Genova, le due sorelle hanno dimostrato presto un talento notevole e una determinazione fuori dal comune. A 12 anni hanno lasciato la loro città per trasferirsi a Brescia, città in cui si trovano centri di allenamento specializzati per la ginnastica artistica di alto livello. Questo trasferimento ha segnato un punto di svolta nella loro carriera sportiva: ha significato lasciare la famiglia, gli amici e tutto ciò che conoscevano, per rincorrere un obiettivo ambizioso. I genitori, pur con un peso nel cuore, hanno sostenuto la loro scelta, consapevoli della disciplina e della tenacia che le ragazze avrebbero dovuto mettere ogni giorno nell’allenamento e nella vita lontano da casa.

Il coraggio di inseguire un sogno

Questa decisione evidenzia il coraggio di giovani atlete e famiglie nel puntare tutto su un sogno, senza rischiare che la distanza potesse spezzare il legame affettivo e il supporto fondamentale. Brescia ha dato l’ambiente adatto per far crescere Alice e Asia sotto la guida di allenatori esperti, permettendo loro di affinare le tecniche e di confrontarsi con atlete di livello nazionale e internazionale.

Il ruolo di massimo d’amato: padre, vigile del fuoco e tifoso silenzioso

Massimo D’Amato, papà di Alice e Asia, è stato una figura chiave nella loro vita e carriera. Vigile del fuoco di professione, ha convissuto con una malattia per qualche anno prima di scomparire nel 2022, lasciando un vuoto profondo nella famiglia. Il suo modo di essere padre, descritto dalla società sportiva Andrea Doria, era basato su una presenza discreta: supportava le figlie senza mai invadere il loro spazio. Lo stimolo a iniziare la ginnastica artistica è arrivato proprio da lui, che ha saputo alimentare la passione delle ragazze senza soffocarne l’indipendenza.

Un padre discreto ma presente

Massimo non amava prendersi meriti pubblici e lasciava alle ragazze lo spazio per emergere con i propri risultati. La sua figura ha sempre fatto sentire alle gemelle un sostegno costante, un base solida su cui appoggiarsi soprattutto nei momenti difficili. La dedica di Alice alla vittoria della medaglia olimpica dimostra quanto il legame con il padre sia rimasto vivo anche dopo la sua scomparsa, testimonianza di un affetto profondo e di una gratitudine che supera la distanza e il tempo.

La tenacia di mamma elena e i sacrifici per la crescita delle gemelle

Elena Campanella, madre di Alice e Asia, ha avuto un ruolo altrettanto importante nella formazione delle due atlete. Dopo il successo di Parigi 2024, ha rilasciato alcune dichiarazioni che raccontano il suo approccio alla crescita delle figlie. Elena ha scelto la disciplina come criterio fondamentale per educarle, evitando ogni tipo di indulgenza davanti a comportamenti scorretti, soprattutto in giovane età. La severità non ha mai impedito ai genitori di dimostrare affetto e vicinanza, ma ha imposto regole chiare, specialmente per quanto riguarda l’educazione e la frequenza scolastica.

Equilibrio tra sport e scuola

Ha insistito sul valore dello studio anche nei fine settimana dedicati alle gare, perché riteneva importante mantenere un equilibrio tra sport e scuola. La decisione di lasciare che Alice e Asia si trasferissero a Brescia da soli, a soli 12 anni, è stata sofferta, ma ha mostrato la fiducia nei confronti della volontà delle ragazze e del loro impegno. Elena e Massimo hanno accompagnato quel passaggio con un misto di dolore e speranza, consapevoli della sfida che le gemelle avrebbero affrontato.

La dedizione di mamma e papà D’Amato, fatta di sacrifici quotidiani e scelte difficili, ha sostenuto Alice e Asia nel momento in cui serviva più forza, rendendo possibile ciò che da fuori sembra un percorso naturale ma che nasconde tanti sacrifici e un equilibrio fragile da mantenere ogni giorno.