La spiaggia di Is Arutas, con i suoi granelli di quarzo bianco e rosa, incanta ogni anno migliaia di visitatori nella costa occidentale della Sardegna. Un luogo unico dove natura e rispetto si incontrano.
Sulla costa occidentale della Sardegna, a circa venti chilometri da Oristano, si trova uno dei tratti più sorprendenti dell’isola: Is Arutas, una spiaggia che da lontano potrebbe sembrare come tante. Ma basta avvicinarsi per scoprire che il suolo non è composto da sabbia, bensì da minuscoli granelli di quarzo, tondeggianti e lucenti, che ricordano da vicino dei chicchi di riso. Il colpo d’occhio è spettacolare. Il contrasto tra il bianco rosato del suolo e il turchese dell’acqua crea un’atmosfera quasi surreale. Non a caso, viene considerata tra le spiagge più affascinanti d’Italia.
Un litorale scolpito da milioni di anni
La composizione particolare di Is Arutas è frutto di un lungo processo geologico. I granelli non sono sabbia, ma frammenti di quarzo purissimo, modellati dal tempo e dal moto del mare. Le tonalità variano dal bianco latte al rosa pallido, con riflessi verdastri sotto il sole. A differenza della sabbia tradizionale, i piedi non affondano, ma scivolano su una superficie fresca e liscia, con una sensazione tattile insolita, quasi terapeutica.
Il fascino di questa spiaggia ha però un prezzo: nel tempo molti visitatori hanno cercato di portarsi a casa un “souvenir” naturale, costringendo le autorità locali a interventi di tutela severi. Oggi raccogliere anche un solo granello può costare caro: sono previste multe salate, e i controlli sono regolari. Il motivo è chiaro: questo tipo di suolo non si rigenera con facilità. Rimuoverlo equivale a sottrarre un pezzo di equilibrio naturale che impiega millenni per formarsi.

Eppure, chi visita Is Arutas sembra comprendere il valore di questo paesaggio. Non ci sono stabilimenti, né intrattenimenti artificiali. Solo qualche chiosco, pochi servizi e il rumore del vento. Il mare, profondo già a pochi metri dalla riva, è cristallino e perfetto per chi ama il nuoto libero o lo snorkeling. Tra le rocce e i fondali si nascondono stelle marine, piccoli pesci e posidonia, in un ecosistema ancora ben conservato.
Tra mare protetto e accessi regolati
Is Arutas non è solo una meta turistica: è parte dell’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, una zona dal grande valore ambientale che include dune costiere, stagni salmastri, e tratti di mare popolati da una ricca biodiversità. La presenza di specie rare e habitat delicati ha portato le autorità a limitare l’accesso dei veicoli, specie nei mesi estivi.
D’estate, per contenere il flusso di auto e abbattere l’impatto ambientale, viene attivato un servizio navetta che collega la spiaggia con i vicini centri abitati, Cabras e Oristano. Un’opzione utile non solo per ridurre il traffico, ma anche per chi desidera evitare lo stress del parcheggio. Quest’ultimo è disponibile a pagamento, ma i posti sono limitati. Nei fine settimana e nelle giornate più calde, arrivare entro le prime ore del mattino è quasi una necessità. E non è solo una questione logistica: la luce del mattino valorizza ogni dettaglio del paesaggio, rendendo l’arrivo ancora più suggestivo.
Chi sceglie questa meta lo fa per respirare un’atmosfera diversa, dove la bellezza non è costruita ma offerta dalla natura stessa. Nessuna musica in sottofondo, solo il rumore delle onde e il fruscio del maestrale. Ed è proprio questa semplicità a rendere Is Arutas un luogo speciale. Nonostante la notorietà crescente, la spiaggia conserva un’identità autentica, legata alla terra sarda e ai suoi ritmi.