Nel pieno dell’estate, l’Irpinia sta vivendo una stagione d’oro. Le sue cascate naturali, nascoste tra la vegetazione lussureggiante e le pieghe montuose della provincia di Avellino, stanno diventando una delle mete più battute da chi cerca paesaggi incontaminati, aria fresca e una pausa dal turismo di massa. L’esempio più emblematico è rappresentato dalle cascate di Montella, divenute ormai virali sui social con il nome evocativo di Cascate della Felicità.
Fino a poco tempo fa, erano un segreto custodito gelosamente dai residenti. Oggi, grazie al passaparola online, sono meta ambita di escursionisti, famiglie e viaggiatori. Non si tratta solo di uno scenario naturale suggestivo, ma di un insieme di storie, simboli e sensazioni che parlano di una terra ancora autentica. Il contesto montano, la presenza di acqua limpida, la vegetazione che profuma di bosco: tutto concorre a farne una destinazione d’impatto emotivo.
Le cascate della Lavandaia e del Fascio: tra storia e refrigerio
Nel sistema delle cascate montellesi spiccano due nomi: la Cascata della Lavandaia e la Cascata del Fascio. Entrambe regalano scenari diversi, ma complementari. La prima è immersa in una cornice storica. Il nome rievoca l’antica abitudine delle donne del posto di lavare i panni nel torrente, un’attività che aveva anche una funzione sociale oltre che domestica. Secondo alcuni racconti popolari, una lavandaia vi avrebbe lasciato tracce di sé, rendendo il luogo ancora più misterioso.

La Cascata del Fascio, invece, colpisce per la sua imponenza. L’acqua scende con forza tra le rocce, creando uno spettacolo visivo e sonoro che affascina i visitatori. Qui ci si ferma per rinfrescarsi, per scattare una foto o anche solo per ascoltare il rumore del flusso che si rompe sulle pietre. In piena estate, quando le temperature salgono, luoghi come questi diventano rifugi spontanei, un’alternativa genuina alle spiagge affollate o ai centri urbani roventi.
Montella e l’Irpinia: da terra di passaggio a meta turistica
L’interesse crescente per Montella si inserisce in una riscoperta più ampia dell’Irpinia. Dalle cime del Terminio al lago Laceno, passando per i boschi dei Monti Picentini, questa parte della Campania sta vivendo un cambiamento profondo: da zona ignorata dai circuiti turistici, si è trasformata in destinazione di tendenza. Le recensioni entusiaste, i contenuti condivisi dai visitatori e le esperienze a contatto con la natura stanno alimentando una nuova reputazione.
Montella, con le sue cascate, rappresenta solo uno dei tanti punti forti del territorio. Nei dintorni, le sorgenti del Serino, tra le più pure d’Europa, e le grotte di Castelcivita, offrono esperienze complementari, ampliando le possibilità per chi vuole scoprire l’autenticità campana. E per chi cerca anche un momento spirituale, il Santuario di Montevergine è a pochi chilometri: silenzioso, panoramico, immerso nel verde.
A conferma del cambiamento in atto, basti guardare i numeri: l’affluenza estiva è cresciuta del 30% rispetto agli anni precedenti, con un picco proprio nei weekend, quando i sentieri intorno alle cascate si riempiono di voci, risate e passi curiosi. L’Irpinia, insomma, non è più una terra da attraversare in auto: è diventata una meta da raggiungere, da vivere, da raccontare.