Home Milano, il 17 maggio ‘tutti in campo’: torneo di calcio integrato per promuovere inclusione e solidarietà

Milano, il 17 maggio ‘tutti in campo’: torneo di calcio integrato per promuovere inclusione e solidarietà

Il torneo ‘tutti in campo’ a Cornaredo, organizzato dagli studenti dell’ITS Jobs Academy Lombardia e dal CSI Milano, promuove inclusione e cittadinanza attiva attraverso sport e attività culturali.

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Il centro sportivo Sandro Pertini di Cornaredo ospita il 17 maggio 2025 il torneo di calcio integrato "tutti in campo", un evento promosso da ITS Jobs Academy Lombardia e CSI Milano che unisce sport, inclusione e cittadinanza attiva, coinvolgendo atleti con disabilità, giovani e comunità in una giornata di competizione e condivisione. - Unita.tv

Il centro sportivo Sandro Pertini di Cornaredo si prepara a ospitare un evento che va ben oltre il semplice torneo di calcio. ‘tutti in campo’ nasce come occasione in cui sport, inclusione e cittadinanza attiva si intrecciano. Dodici squadre formate da atleti con disabilità, volontari, famiglie e studenti si sfideranno in partite che hanno il valore di un vero laboratorio sociale. Tutto ciò è frutto dell’impegno degli studenti dell’ITS Jobs Academy Lombardia, che in collaborazione con il CSI Milano hanno organizzato una giornata ricca di sport e cultura.

Un torneo di calcio per l’inclusione e la partecipazione attiva

L’evento in programma il 17 maggio 2025 intende valorizzare la diversità e promuovere uno sport senza barriere. Partecipano squadre nate dal campionato di calcio integrato promosso dal Comitato Sportivo Italiano di Milano. Qui, il calcio si fa strumento di dialogo tra persone con esperienze e abilità diverse. Il torneo è anche un momento formativo per gli studenti dell’ITS, che con il progetto Sport for Good sono chiamati a dimostrare le competenze acquisite applicando i principi di inclusione, solidarietà e cittadinanza attiva. Il professore Enrico Gelfi, responsabile del corso, ha seguito questo percorso didattico, volto a far emergere il valore sociale dello sport.

La socialità che nasce dallo sport

Le squadre non solo giocano per vincere una coppa ma soprattutto per condividere esperienze e costruire relazioni. Lo sport diventa motore di crescita per tutti, mettendo in gioco rispetto e collaborazione. L’area di gioco, così, si trasforma in luogo di scambio, dove ogni partecipante ha diritto di esprimersi liberamente, senza barriere fisiche o culturali.

Oltre il calcio: musica, giochi e momenti di aggregazione

L’iniziativa ‘tutti in campo’ non si ferma sul campo da gioco. Per arricchire l’esperienza, sono previste attività collaterali che coinvolgeranno tutti i presenti. Performance musicali, momenti ludici e spazi di socializzazione renderanno la giornata più accessibile e aperta. Spazi dedicati a famiglie e volontari faciliteranno incontri e scambi, rafforzando il senso di comunità.

Questo approccio dimostra come lo sport possa essere vettore di iniziative culturali che coinvolgono persone di ogni età e provenienza. L’evento si propone come modello da replicare nel resto d’Italia, puntando a fare del linguaggio sportivo uno strumento capace di unire senza distinzione. La pluralità delle attività mira a evitare che il calcio integrato resti un mero appuntamento sportivo, ma diventi una vera festa di valori condivisi.

Il valore aggiunto dei momenti ludici e culturali

Le attività extra-sportive amplificano la portata inclusiva del torneo, creando occasioni di scambio e divertimento per tutti i partecipanti e ospiti.

Il ruolo dei giovani nella realizzazione dell’evento

Sono stati 60 studenti dell’ITS Jobs Academy Lombardia a guidare la realizzazione dell’iniziativa. Lorenzo Ferrario, portavoce del gruppo, ha raccontato l’impegno di questi giovani, che hanno trasformato un progetto teorico in un evento di portata concreta. Il loro lavoro ha coperto ogni aspetto, dallo sport all’organizzazione logistica, passando per la creazione di un contesto culturale e sociale che sostiene l’inclusione.

Per gli studenti, il torneo rappresenta un banco di prova, dove mettere in pratica quanto studiato. Il risultato è un evento che non solo coinvolge 12 squadre, ma restituisce un’occasione per celebrare l’impegno e la partecipazione. Ogni incontro diventa un momento per rinsaldare legami e diffondere il rispetto reciproco. In questo senso, l’inclusione si mostra non come una parola astratta, ma come un’esperienza quotidiana vissuta sul campo da gioco.

Istituzioni e associazioni confermano l’importanza dell’iniziativa

Il progetto ha raccolto il sostegno di figure istituzionali e associazioni attive nel campo sportivo e sociale. Martina Riva, assessora allo sport del Comune di Milano, ha sottolineato come ‘tutti in campo’ sia un esempio di sport che costruisce cittadinanza attiva. Ha evidenziato come il coinvolgimento diretto di giovani organizzatori renda l’intera esperienza ancora più preziosa e significativa.

Alceste Cavallini, delegato CIP per la provincia di Milano, ha posto l’attenzione sulla funzione del calcio integrato come trampolino verso competizioni di alto livello. Ha lodato l’operato del CSI, che si dedica da tempo a far praticare sport a tutti senza bisogno di etichette. Da questa collaborazione derivano opportunità concrete per atleti con disabilità, a partire dal livello locale.

Un evento definito una “champions league” sociale

Massimo Achini, presidente del CSI Milano, ha riconosciuto il valore di una manifestazione organizzata interamente da giovani. Ha definito la giornata a Cornaredo una “champions league” capace di unire competizione e inclusione, una sfida raccolta con entusiasmo da tutti i partecipanti.

Sport come strumento di crescita nelle comunità

La risposta di ANCI Lombardia, tramite la coordinatrice Giampiera Vismara, ha ricordato quanto l’iniziativa rappresenti un momento concreto per vedere in azione i valori della partecipazione e dell’inclusione. Ha messo in rilievo il ruolo dei giovani come protagonisti capaci di portare avanti idee e progetti in grado di cambiare la realtà.

Progetti come ‘tutti in campo’ contributiscono a mostrare la dimensione educativa dello sport oltre il risultato. Nella società milanese e lombarda, queste esperienze diventano punto di riferimento per comunità che intendono crescere attraverso la condivisione di valori e pratiche inclusive. L’interazione tra atleti, studenti e volontari crea un clima di apertura che funziona come motore di cambiamento sociale.

Un momento di solidarietà e rispetto condiviso

Il torneo del 17 maggio rappresenta così un passaggio significativo all’interno di un cammino riferito allo sport come occasione di solidarietà e rispetto. Chi scenderà in campo a Cornaredo proverà a raccontare anche con il pallone, come si costruiscono legami duraturi al di là delle differenze.