In occasione dell’evento Artisti per il Giubileo che si terrà il 5 luglio dalle ore 10.00 presso la Chiesa della Misericordia a Spoleto (via Saccoccio Cecili) in collaborazione con la Pontificia Accademia del Vaticano, saranno esposte delle opere del pittore Claudio Spattini. Sette sono le opere, un piccolo assaggio, scelte fra oltre mille, che simboleggiano i settanta anni di pittura di Claudio Spattini, prodotte dagli anni Settanta fino al duemila.
Un percorso che non si sottrae al confronto con le svariate correnti strutturate dell’epoca, ma un percorso libero che denota immancabilmente che Spattini può spaziare dal disegno all’olio su tela, piuttosto che su compensato con una capacità tecnica eccelsa. Questa incredibile capacità gli vale il soprannome “l’eclettico”. Tuttavia, se dovessi definire Claudio Spattini il suo nome sarebbe “Spattini, l’artista libero”.
Osservando gli innumerevoli quadri ciò che immediatamente salta all’occhio è che, non avendo necessità di vendere quadri per vivere, lo si può immaginare entrare nel suo studio con in mente un soggetto, come la pietra di Bismantova, che evidentemente lo aveva colpito particolarmente, e lo riproduce sotto luci diverse, in varie dimensioni; oppure le nature morte che sulle sue tele diventano una danza gioiosa di cui si può sentire il profumo. Certo non mancano alcuni omaggi a Morandi, che fu il suo insegnante, ma artista non è colui che si limita a seguire gli insegnamenti o a riprodurre la realtà come un buon disegnatore, bensì colui che porta nel mondo la sua realtà, la sua visione della vita che sgorga dal suo rapporto col trascendentale e si traduce con l’uso del colore e di forme a volte anche informali.
Come dice Nietzsche:
“Colui che guarda un’opera non deve saper riconoscere una cosa bella ma deve sentirsi coinvolto in un’ispirazione intensa e vitale, suscitando emozioni e passioni, le stesse che hanno indotto l’autore a scegliere quel dato soggetto e quei colori.”
Nietzsche critica la razionalità occidentale che considera limitante e incapace di cogliere la complessità della vita; l’arte, al contrario, è legata all’istinto e alla dimensione irrazionale dell’uomo, aprendo nuove prospettive. L’arte per Nietzsche è considerata una forza capace di trasformare il brutto in bello, il negativo in positivo, la debolezza in forza, ma soprattutto è libertà, e di questo ce ne dà piena riprova l’artista Spattini quando, disegnando le sue nature morte, esse pian piano diventano sorgenti di vita.
Nello studio di Spattini, dove lui letteralmente viveva la sua magia, troviamo ritratti classici, autoritratti prodotti con colori del tutto arbitrari, troviamo nudi, a volte pudici, a volte audaci. Si intuisce che tutto il percorso artistico di Spattini non lo obbligava a grandi viaggi per trovare ispirazione e questo ci dice una cosa importante: non ha accettato pressioni di alcun tipo; perciò, nei suoi quadri c’è tutta la sua libertà.
Informazioni sulla mostra
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Titolo: Claudio Spattini – Le 7 Decadi
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Date d’esposizione: dal 5 al 19 luglio 2025
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Inaugurazione: sabato 5 luglio alle ore 10.00
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Sede: Chiesa della Misericordia, Via Saccotto Cecili 7, Spoleto
Silvia Iorio