Aggiornamenti sulla salute del Papa: miglioramenti e sfide nella riabilitazione vocale

Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio per polmonite, mostra segni di miglioramento. Il 23 marzo saluterà i fedeli dalla finestra, mentre la riabilitazione vocale è in corso.

Il Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio a causa di una grave crisi respiratoria dovuta a polmonite, sta mostrando segni di miglioramento. Le sue condizioni motorie sono migliorate e non necessita più di supporto respiratorio. Tuttavia, la sua voce è compromessa e richiederà un percorso di riabilitazione specifico. La Santa Sede ha confermato che il Pontefice intende affacciarsi dalla finestra della sua stanza il 23 marzo per salutare i fedeli che lo hanno sostenuto durante la degenza.

Le condizioni di salute del Papa e il recupero della voce

Il cardinale Victor Manuel Fernandez ha confermato che il Papa ha perso la voce. Questo problema è legato a un deficit respiratorio significativo, piuttosto che a un danno diretto alle corde vocali. Marco De Vincentiis, direttore della clinica di otorinolaringoiatria della Sapienza, spiega che per produrre suoni vocali è necessaria una corretta circolazione dell’aria dai polmoni verso la laringe. In situazioni di affaticamento, come dopo uno sforzo fisico intenso, il flusso d’aria può risultare insufficiente, rendendo difficile la produzione della voce.

Il Papa ha ricevuto ossigenoterapia ad alti flussi per almeno trois settimane, un trattamento che potrebbe contribuire alla sua afonia. De Vincentiis sottolinea che l’ossigeno può seccare le mucose delle corde vocali e della laringe, anche se vengono adottate misure per umidificare l’aria. La secchezza delle mucose può influenzare negativamente la capacità di modulare la voce.

L’impatto della polmonite sulla voce

La polmonite bilaterale rappresenta un ulteriore ostacolo per la voce del Papa. Indipendentemente dalla causa dell’infezione, che può essere batterica o virale, l’organismo subisce un indebolimento generale. Questo porta a una difficoltà nel passaggio dell’aria, compromettendo il corretto funzionamento delle corde vocali. La riabilitazione vocale diventa quindi fondamentale per il recupero.

Il percorso di riabilitazione vocale

Il recupero della voce richiede l’intervento di un logopedista, un professionista specializzato nella riabilitazione della comunicazione e della deglutizione. Attraverso esercizi mirati, il paziente deve riapprendere come utilizzare l’aria disponibile per parlare. È importante notare che già prima del ricovero, il Papa aveva mostrato difficoltà nel mantenere la voce durante le udienze pubbliche, necessitando di pause per riprendere fiato.

Il tempo necessario per il recupero della voce può variare. De Vincentiis avverte che potrebbero essere necessari dai 20 ai 30 giorni, o anche di più, per il completo ripristino della funzionalità vocale. La debolezza muscolare, inclusa quella respiratoria, richiede un attento monitoraggio e supporto da parte di un riabilitatore.

Possibilità di recupero della voce

La buona notizia è che il recupero della voce è possibile, anche in casi complessi. De Vincentiis racconta storie di pazienti che, dopo interventi chirurgici significativi come l’asportazione della laringe, sono riusciti a tornare a cantare grazie all’uso di protesi vocali. Questi esempi dimostrano che, con il giusto supporto e un percorso riabilitativo adeguato, è possibile superare anche le sfide più difficili legate alla voce.