L’intelligenza artificiale ha raggiunto un nuovo traguardo con ve 3, l’ultimo modello sviluppato da google capace di generare video realistici con audio sincronizzato. Questo strumento apre scenari inediti nella produzione di contenuti visivi, soprattutto sui social media, ma solleva anche questioni importanti sul modo in cui questi materiali vanno interpretati. L’uso politico dell’intelligenza artificiale nei video è già visibile in alcune campagne italiane e merita attenzione per capire come si evolve la comunicazione pubblica nel 2025.
Le caratteristiche tecniche e creative di ve 3
Veo 3 è stato lanciato a maggio del 2025 da google come un sistema avanzato per la creazione automatica di video. A differenza dei modelli precedenti che si concentravano su immagini statiche, questo software genera sequenze animate complete con personaggi dotati di volti diversi, movimenti naturali e ambientazioni dettagliate. L’audio accompagna perfettamente le scene, includendo voci realistiche e suoni ambientali coerenti con ciò che accade sullo schermo.
Un livello superiore di realismo
Il livello di realismo raggiunto permette all’intelligenza artificiale non solo di riprodurre situazioni verosimili ma anche mondi immaginari o ricostruzioni storiche fedeli a epoche passate. I movimenti della telecamera simulano quelli umani dando profondità alle riprese e aumentando l’effetto immersivo del prodotto finale. Questa tecnologia consente quindi una libertà creativa molto ampia: dal racconto comico alla narrazione drammatica fino alla rappresentazione politica o sociale.
Il salto qualitativo rispetto ai modelli basati solo su immagini fisse rende ve 3 uno strumento potente per chi vuole raccontare storie attraverso i video senza dover ricorrere a produzioni tradizionali costose o lunghe da realizzare.
L’uso dell’intelligenza artificiale nella comunicazione politica italiana
La diffusione dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale coinvolge ormai anche il mondo della politica italiana. Già prima dell’arrivo dei video IA c’erano esempi significativi nell’impiego delle immagini sintetiche: Matteo Salvini usa spesso foto generate artificialmente sul suo profilo instagram per illustrare eventi legati al suo partito o tematiche controverse come crimini attribuiti agli immigrati.
Anche altri esponenti politici hanno iniziato a sperimentare i contenuti audiovisivi prodotti dall’IA, sebbene ancora in misura limitata rispetto alle immagini statiche. Tre casi emblematici riguardano proprio Salvini insieme ad Andrea Vannacci e Andrea Cassani che hanno pubblicato clip create artificialmente mostrando scenari ipotetici o messaggi politici fortemente orientati.
Esempi di video politici artificiali
Salvini ha diffuso un video dove una donna anziana viene cacciata dalla sua casa dagli abusivi sotto governi precedenti; grazie poi alla legge proposta dalla Lega può tornare nel suo appartamento. Il messaggio punta a sottolineare presunti benefici delle politiche del partito attraverso una narrazione emotiva costruita digitalmente.
Vannacci e Cassani invece hanno mostrato Milano nel futuro trasformata in una città degradata dominata dalla presenza islamica secondo loro invasiva; queste rappresentazioni sono accompagnate da colori scuri ed elementi visivi pensati per suscitare disagio nello spettatore.
I rischi della manipolazione mediatica tramite intelligenza artificiale
L’avanzamento tecnologico portato da ve 3 crea nuove opportunità ma comporta anche rischi concreti legati all’informazione falsa o distorta diffusa online soprattutto dai gruppi estremisti. Alcuni account social vicini all’estrema destra utilizzano questa tecnologia per produrre scene negative associate sempre allo stesso tema: città europee presentate sporche, degradate con simbolismi religiosi islamici evidenziati come minaccia culturale o sociale.
Al contrario mostrano paesi governati dall’estrema destra come Russia attraverso immagini pulite luminose ed eleganti creando così un contrasto netto tra “noi” virtuosi contro “loro” decadenti secondo la loro narrazione ideologica.
Questi strumenti possono alimentare paure infondate sfruttando proprio la capacità dell’IA di creare realtà credibili ma inventate interamente al computer senza alcun fondamento reale dietro le scene mostrate nei video. È fondamentale mantenere alto il senso critico quando si fruiscono contenuti multimediali sui social perché non tutto ciò che appare autentico lo è davvero.
Attenzione critica necessaria nell’era dei media sintetici
Nel contesto attuale dove intelligenze artificiali sofisticate producono materiale audiovisivo complesso, ogni spettatore deve imparare a distinguere tra informazione vera, propaganda manipolativa oppure semplice intrattenimento digitale. Veo 3 segna un passo avanti importante nelle capacità creative degli algoritmi ma richiede responsabilità nell’utilizzo pubblico specialmente quando tocca temi sensibili quali immigrazione, sicurezza, identità culturale.
Le piattaforme social diventano così terreno fertile dove idee estreme possono trovare amplificazione usando mezzi tecnologici avanzatissimi. Per questo motivo serve consapevolezza sulle fonti originali dei contenuti visualizzati, verifiche incrociate ed educazione mediatica rivolta sia agli utenti comuni sia ai giornalisti chiamati ad analizzare questi fenomeni.
Solo così sarà possibile evitare derive disinformative causate dal potenziale uso improprio delle nuove tecnologie audiovisive generate dall’intelligenza artificiale.