L’uso combinato di tecnologie digitali e metodi tradizionali ha aperto nuove prospettive nello studio dei rotoli del Mar Morto. Un team di ricerca internazionale ha adottato un sistema di intelligenza artificiale per rivedere la cronologia di questi manoscritti antichi, ottenendo risultati più precisi rispetto alle tecniche finora impiegate.
Il progetto dell’università di groningen e la fusione di metodi antichi e digitali
L’iniziativa è partita dall’università di Groningen, in Olanda, dove gli studiosi hanno deciso di unire approcci storici e moderni per risolvere un problema che da decenni genera dibattiti tra paleografi ed esperti di manoscritti. La ricerca ha affiancato la datazione al radiocarbonio, tradizionale ma con margini di incertezza ampi, a una dettagliata analisi paleografica condotta con un sistema di intelligenza artificiale chiamato Enoch.
Questo progetto ha richiesto la collaborazione tra storici, linguisti e informatici: ogni gruppo ha portato un pezzo del puzzle. L’obiettivo consisteva nel superare i limiti delle analisi manuali, che si affidano spesso all’esperienza soggettiva, con le capacità di un modello automatico capace di riconoscere in modo coerente elementi grafici particolari nelle scritture ebraica e aramaica degli antichi rotoli.
L’integrazione con le tecniche digitali è avvenuta tramite il caricamento di immagini ad alta risoluzione tratte dai frammenti originali. Solo unendo diverse discipline è stato possibile portare avanti una revisione della cronologia con margini di errore molto più limitati di quelli finora raggiunti.
L’intelligenza artificiale Enoch e l’analisi della scrittura antica
Al centro della ricerca si trova Enoch, un modello di intelligenza artificiale sviluppato appositamente per la paleografia dei manoscritti ebraici e aramaici. Questo sistema è capace di analizzare ogni minimo dettaglio della calligrafia, come la curva dei tratti d’inchiostro, la larghezza della pennellata e la forma delle lettere.
Il funzionamento del modello si basa sull’apprendimento automatico: Enoch è stato addestrato con decine di migliaia di immagini digitali di scritture antiche, permettendo al sistema di individuare caratteristiche che per occhi umani risultano impercettibili o difficilmente quantificabili.
Con questa analisi dettagliata è stato possibile inferire l’epoca di scrittura di ciascun testo, andando oltre la semplice osservazione visiva e fornendo stime temporali più affidabili. La novità consiste anche nell’abbattere la soggettività tipica della paleografia tradizionale, garantendo uniformità e riproducibilità nei risultati.
La capacità di Enoch di lavorare con testi scritti in due lingue antiche, ebraico e aramaico, amplia il campo di applicazione e rende la tecnologia uno strumento utile anche per altri studi sulle scritture antiche, non solo sui rotoli specifici del Mar Morto.
La datazione più accurata e le nuove stime temporali sui frammenti antichi
Per testare l’efficacia del nuovo sistema, i ricercatori hanno usato un set di dati di 24 frammenti dei rotoli del Mar Morto le cui date erano già certe grazie al radiocarbonio. Questo ha permesso di creare una base temporale solida per calibrare l’intelligenza artificiale.
Dai risultati emerge una precisione temporale nettamente raffinata, con margini d’errore ridotti a circa 30 anni, un valore inferiore rispetto agli standard precedenti che spesso superavano i 100 anni di incertezza. In pratica, questo significa poter collocare con più sicurezza i rotoli in un arco temporale che va dal 300 al 50 a.C., ridefinendo così alcuni passaggi fondamentali del loro contesto storico.
I dati ottenuti non rappresentano solo una verifica più puntuale, ma offrono nuovi spunti per comprendere l’evoluzione della scrittura e dei materiali usati dagli scribi dell’epoca. Cambiano le coordinate temporali anche per teorie storiche legate alla composizione e diffusione di questi testi.
Questa rivoluzione metodologica potrà modificare, nelle prossime ricerche, la datazione di altri manoscritti antichi conservati in tutto il mondo, aprendo scenari inediti nello studio delle lingue, delle culture e dei documenti storici dell’antichità.