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Sam Altman accusa Meta di tentare di acquistare talenti di OpenAI con offerte record nell’intelligenza artificiale

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Sam Altman, ceo di OpenAI, ha denunciato pubblicamente un tentativo di Meta di sottrarre membri chiave del suo team di intelligenza artificiale con offerte economiche eccezionali. Secondo Altman, la società guidata da Mark Zuckerberg avrebbe proposto bonus e stipendi annuali superiori a 100 milioni di dollari per attrarre esperti di IA generativa al proprio gruppo di lavoro. Questo episodio si colloca nello scenario attuale di competizione serrata tra colossi tecnologici per il predominio nella ricerca e sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Le offerte record di meta per i talenti di openai

Nel corso di un’intervista rilasciata al podcast di Jack Altman, fratello di Sam, il ceo di OpenAI ha descritto dettagliatamente le strategie aggressive di Meta nella guerra per i migliori talenti dell’intelligenza artificiale. Meta avrebbe messo sul piatto bonus da 100 milioni di dollari, oltre a stipendi annuali “giganteschi” che superano quella cifra. Altman ha sottolineato l’entità senza precedenti di queste proposte economiche, definite “pazzesche”, e si è mostrato sollevato dal fatto che finora nessuno dei collaboratori top di OpenAI abbia accettato tali offerte.

Queste manovre rappresentano un tentativo esplicito di Meta di rafforzare la propria divisione IA con professionisti che hanno contribuito direttamente allo sviluppo di prodotti di intelligenza artificiale generativa all’avanguardia. Nonostante la pressione, lo staff chiave di OpenAI è rimasto saldo, evidenziando un forte senso di appartenenza e una possibile divergenza su visioni e progetti futuri tra i due gruppi rivali.

L’investimento miliardario di meta nell’intelligenza artificiale

Meta ha dichiarato nei primi mesi del 2025 l’intenzione di dedicare almeno 60 miliardi di dollari allo sviluppo e all’espansione delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Questa pianificazione finanziaria si allinea con la strategia di Zuckerberg di posizionare l’azienda come leader nel campo dell’IA. I finanziamenti dovrebbero coprire non solo la ricerca interna ma anche partnership strategiche con imprese specializzate.

La recente intesa con Scale AI, una società americana specializzata nell’etichettatura dei dati per l’addestramento di modelli di IA, è considerata un tassello fondamentale in questo progetto. L’accordo, valutato intorno ai 10 miliardi di dollari, ha inoltre previsto la proposta di stipendi a 9 cifre per alcuni dirigenti di Scale AI, segno della determinazione di Meta nel garantirsi collaborazioni di alto livello.

Lo scenario competitivo tra colossi tecnologici sull’intelligenza artificiale

Le attività di Meta rivelano come la competizione sul mercato dell’intelligenza artificiale si stia intensificando tra i giganti del settore. Oltre a OpenAI, anche Google e Microsoft continuano investimenti ingenti per non perdere terreno nella corsa all’innovazione tecnologica. Ciascuna azienda punta a rafforzare le proprie capacità con acquisizioni mirate di risorse umane e tecnologiche.

Sam Altman, pur riconoscendo alcuni aspetti positivi di Meta come player tecnologico, ha però espresso dubbi sulle capacità innovative del gruppo di Zuckerberg. Questo giudizio suggerisce un confronto acceso non solo su cifre e talenti, ma anche sulle differenti visioni alla base dei progetti di IA.

Le prossime mosse delle aziende in questo campo influenzeranno profondamente l’evoluzione della tecnologia e il modo in cui l’intelligenza artificiale sarà integrata nella vita quotidiana e nei processi industriali negli anni a venire.

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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