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Ritrovati i diari di Alan Turing venduti all’asta per oltre mezzo milione di dollari

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I diari e i documenti personali di Alan Turing, il matematico britannico che decifrò il codice Enigma della Germania nazista, sono stati recuperati quasi per caso mentre stavano per essere gettati via. Questi scritti, fondamentali per la storia dell’informatica moderna e della Seconda Guerra Mondiale, sono stati poi messi all’asta raggiungendo cifre superiori ai 500 mila dollari. Il ritrovamento offre uno sguardo diretto su una delle figure più importanti del XX secolo.

La scoperta casuale dei documenti nella soffitta londinese

I manoscritti originali di Alan Turing erano rimasti nascosti in una soffitta a Londra dopo essere stati donati al suo amico e collega Norman Routledge alla morte dello scienziato. Questi documenti, inclusa corrispondenza privata come lettere della madre Ethel Turing, sono passati inosservati fino a poco tempo fa. Quando le sorelle di Routledge hanno iniziato a sgomberare la casa nel 2013 molti materiali furono portati via ma lasciati in un solaio dove rimasero dimenticati per anni.

Solo quando le nipoti della donna incaricata dello sgombero hanno trovato quelle carte hanno pensato fossero vecchie scartoffie da buttare. Prima però si sono consultate con i discendenti diretti di Norman Routledge che hanno riconosciuto l’importanza dei fogli polverosi. Senza questo intervento tempestivo quei preziosi documenti sarebbero finiti distrutti senza lasciare traccia.

Alan turing: dal genio nascosto alla figura simbolo dell’informatica

Alan Turing è considerato uno dei padri fondatori dell’informatica moderna grazie al lavoro svolto negli anni ’30 e durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua capacità matematica gli permise nel 1936 di formulare l’idea della macchina universale capace di eseguire qualsiasi calcolo logico, concetto base dei computer odierni.

Durante il conflitto mondiale contribuì in modo decisivo alla decifrazione del codice Enigma usato dalla Germania nazista per comunicazioni segrete. Questo successo fu determinante perché permise agli alleati importanti vantaggi strategici sul campo militare e influì sulla vittoria finale contro Hitler.

Nonostante queste conquiste straordinarie la vita personale del matematico fu segnata da discriminazioni: condannato nel 1952 per omosessualità , morì due anni dopo avvelenato da cianuro in circostanze ancora dibattute tra suicidio o incidente. Solo nel 2011 il governo inglese lo ha ufficialmente riabilitato con scuse pubbliche riconoscendo l’ingiustizia subita.

Gli oggetti battuti all’asta e il valore storico-scientifico

Tra i pezzi messi all’incanto spiccavano alcuni manoscritti firmati da Turing stesso come la sua tesi dottorale del 1938 intitolata «Sistemi di logica basati sugli ordinali», venduta a circa 150 mila dollari; un documento fondamentale che esplora strutture matematiche complesse legate alla teoria degli ordini infiniti.

Un altro testo chiave era l’articolo «Sui numeri computabili» pubblicato nel ’36 noto anche come «la dimostrazione di Turing». In questo scritto veniva introdotto formalmente il concetto della macchina universale ed è considerata una sorta primo manuale scientifico sulla programmazione informatica ancora oggi studiata nei corsi accademici mondiali; ha raggiunto un prezzo d’asta intorno ai 280 mila dollari.

parole del banditore

Charles Hanson, banditore responsabile dell’incanto ha definito questi reperti tra i più rilevanti mai comparsi sul mercato collezionistico scientifico sottolineando quanto ancora risuoni forte la voce innovativa dello studioso attraverso questi scritti originali recuperarti quasi miracolosamente dal dimenticatoio.

Written by
Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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