Il distretto della concia delle pelli fra le province di Firenze e Pisa si prepara a inaugurare un depuratore innovativo, primo in Italia, gestito da un sistema di intelligenza artificiale. L’impianto si trova nell’area che comprende Santa Croce, Castelfranco di Sotto, Santa Maria a Monte e Fucecchio, zone storicamente importanti per l’industria conciaria e recentemente coinvolte nello scandalo Keu. Questa nuova tecnologia promette di migliorare il trattamento delle acque reflue con minore impatto ambientale e maggior efficienza energetica.
Un depuratore predittivo che aggiorna la gestione delle acque reflue
Fino a pochi anni fa l’impianto si basava su un sistema biologico che riduceva al minimo l’uso di additivi chimici, introdotto nel 2004. Ora, grazie all’intelligenza artificiale sviluppata dalla società romana Data Brain Services srl, il depuratore si trasforma da un dispositivo reattivo a uno capace di prevedere e adattarsi ai cambiamenti. Il sistema non reagisce più solo agli eventi una volta che si verificano, ma anticipa condizioni come variazioni meteorologiche improvvise o eventi estremi, regolando in anticipo i processi di trattamento.
Capacità predittiva e adattività del sistema
Questa capacità predittiva interessa ogni aspetto operativo: dalla regolazione dei compressori che ossigenano le vasche biologiche, alla dosatura dei reagenti chimici, fino alla gestione delle acque piovane. L’intero ciclo si trasforma in un processo adattivo che offre trasparenza e controllo, secondo quanto stabilito dal Regolamento UE sull’intelligenza artificiale entrato in vigore ad agosto 2024.
Come funziona il sistema di intelligenza artificiale nell’impianto
Il depuratore monitorerà costantemente oltre 60 sensori che misurano una serie di parametri cruciali come portata, pH, salinità, ossigeno disciolto, carico organico e temperatura. Questi dati si integreranno con altre oltre 250 analisi chimiche condotte in laboratorio e verranno processati dall’intelligenza artificiale per ottimizzare ogni fase del trattamento. Il sistema potrà segnalare anomalie, prevedere possibili criticità e supportare gli operatori nelle decisioni quotidiane.
L’impianto tratta i reflui di diverse decine di migliaia di residenti e delle centinaia di aziende del distretto, la cui produzione di acque reflue equivale a quella di una città di circa due milioni di persone. Il controllo predittivo è dunque fondamentale per far fronte all’elevato carico e alle condizioni variabili, soprattutto quando piogge intense o repentini cambiamenti meteo rischiano di compromettere il funzionamento del depuratore.
Impatto sulle capacità di trattamento e gestione
Benefici ambientali ed energetici previsti con il nuovo sistema
L’adozione dell’intelligenza artificiale si traduce in un risparmio stimato fino al 25% dei consumi elettrici, grazie a una migliore gestione dei compressori e della fase ossidativa. Si ottimizza l’uso dei reagenti chimici, limitando la quantità impiegata e quindi l’impatto ambientale. Le variazioni improvvise del clima vengono affrontate con maggiore sicurezza, garantendo la stabilità del processo biologico e prevenendo eventuali sforamenti.
La gestione in tempo reale di un così gran numero di dati consente di aumentare l’efficacia del depuratore. Il sistema sarà in funzione già da luglio 2025, segnando un salto importante rispetto al passato. La trasformazione rappresenta un elemento chiave per un distretto che produce un carico inquinante significativo e che necessita di soluzioni tecnologiche all’avanguardia.
Il contesto dello scandalo keu e le prospettive future del depuratore
Il distretto toscano delle pelli era finito al centro delle cronache per l’inchiesta Keu, che ha coinvolto smaltimenti illeciti dei fanghi delle acque reflue. L’indagine, con arresti e indagati di alto livello, è ancora in corso a Firenze con l’udienza preliminare. L’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale per la gestione del depuratore può segnare una svolta negli standard di sicurezza, trasparenza e controllo.
L’innovazione nell’impianto va intesa anche come risposta concreta alle criticità passate, con l’obiettivo di migliorare la qualità ambientale del territorio e gestire in modo appropriato i reflui industriali. Il progetto si inserisce in un contesto normativo più rigoroso, con controllo pubblico e privato che dovranno garantire la regolarità del funzionamento e il rispetto delle norme ambientali.