Il progetto “go beyond traditional education” ha mostrato i primi risultati della sperimentazione che unisce metodi educativi tradizionali salesiani e l’uso dell’intelligenza artificiale nelle scuole. L’iniziativa, promossa dall’ispettoria salesiana “san marco” dell’Italia Nord Est, ha coinvolto docenti e studenti del Triveneto, puntando a inserire nuove tecnologie nel processo di insegnamento senza perdere di vista i valori che sostengono l’azione educativa.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nella didattica salesiana
Il progetto, avviato a settembre e presentato all’istituto salesiano San Zeno di Verona, ha fornito più di 800 licenze di strumenti digitali basati su IA ai docenti della scuola primaria e secondaria. L’obiettivo principale è stato sperimentare modalità innovative di insegnamento, lasciando che la tecnologia arricchisse i programmi ma senza sostituire la presenza e il ruolo degli insegnanti. La tecnologia ha consentito una maggiore personalizzazione dei percorsi educativi, grazie a analisi e capacità di adattamento degli algoritmi alle diverse esigenze delle classi e degli studenti.
Don Lorenzo Teston sul progetto
Don Lorenzo Teston, direttore dei Salesiani Don Bosco Mestre e delegato scuola dell’ispettoria “san marco”, ha spiegato come il progetto sia nato dall’esigenza di accompagnare insegnanti e studenti in una realtà che vede l’IA diventare sempre più presente. I formatori hanno ricevuto supporto specifico per gestire l’interazione con questi nuovi strumenti, mantenendo al centro l’attenzione verso gli studenti e le loro necessità. La tecnologia è stata uno strumento che ha permesso di risparmiare tempo nella preparazione delle lezioni, offrendo risposte più precise rispetto a quelle che si possono ottenere con metodi più tradizionali.
Non è mancato un richiamo agli aspetti etici del progetto, radicati nei principi salesiani. Don Teston ha ricordato le parole del fondatore don Bosco sul progresso a favore dei giovani, mettendo in evidenza che la tecnologia deve servire per migliorare l’esperienza educativa e non prenderne il posto. Il rapporto umano tra educatore e studente resta insostituibile e va preservato, anche mentre si esplora il potenziale dell’intelligenza artificiale. La formazione degli insegnanti include quindi anche una componente critica sulla tecnologia per conoscerne limiti e potenzialità.
I risultati della sperimentazione negli istituti del triveneto
Durante l’incontro a Verona sono stati presentati i dati raccolti tra le 26 scuole salesiane coinvolte nel Triveneto, con oltre 9.000 studenti e 700 insegnanti impegnati nella sperimentazione. Sono state attivate 750 licenze di Google Gemini for Education, uno degli strumenti principali usati durante il percorso. Secondo Alberto Grillai della Fondazione Salesiani per la formazione professionale Italia Nord Est, questo progetto rappresenta uno dei più estesi tentativi di impiegare l’intelligenza artificiale a scopi educativi a livello nazionale e internazionale.
Accoglienza e impatto tra docenti e studenti
Nonostante il fatto che quasi l’85% dei docenti coinvolti non avesse mai usato l’IA prima, l’accoglienza degli strumenti è stata positiva. I partecipanti hanno riscontrato un risparmio significativo di tempo nella gestione e organizzazione delle lezioni, mediamente del 40% in meno rispetto alle pratiche tradizionali. Oltre a questo, oltre metà degli insegnanti ha notato una maggiore partecipazione degli studenti alle attività didattiche, mentre il 39% ha osservato un miglioramento nella qualità dell’apprendimento.
La tecnologia si è rivelata particolarmente utile anche per gli studenti con bisogni educativi speciali, un gruppo in crescita e molto diversificato nelle scuole di oggi. L’IA aiuta i docenti a modulare i contenuti e le modalità di insegnamento in modo più semplice e meno dispendioso. La ricerca e gli sviluppi futuri tengono conto anche delle questioni legate alla privacy e alla tutela dei dati sensibili nel contesto scolastico.
Aspetti etici e formazione sull’uso responsabile dell’intelligenza artificiale
L’uso di algoritmi e IA nelle scuole richiede un’attenzione particolare alle implicazioni etiche. L’istituto universitario salesiano IUSVE di Venezia sta collaborando a questo progetto per definire linee guida che aiutino a gestire la tecnologia nel rispetto della privacy e dei diritti degli studenti. Don Nicola Giacopini, direttore di IUSVE, ha sottolineato come gli strumenti digitali vengano spesso considerati neutrali o inevitabili. In realtà, sostiene, serve educare al loro uso in modo consapevole e responsabile.
La formazione degli insegnanti si basa su queste premesse. Conoscere l’IA non significa solo imparare tecniche o software nuovi, ma sviluppare anche una capacità critica per riconoscere rischi, limiti e opportunità. Il progetto vuole far emergere il contributo educativo senza perdere di vista l’attenzione verso la persona, elemento chiave per l’azione salesiana. L’uso delle tecnologie nelle classi rappresenta una sfida complessa ma essenziale per accompagnare gli studenti in una società dove l’IA sarà sempre più parte della loro vita.
Tradizione e tecnologia a confronto
Il percorso seguito a Verona e nel Triveneto apre nuovi scenari per l’educazione salesiana, dove tradizione e tecnologia dialogano per rispondere alle esigenze reali degli studenti, con uno sguardo attento ai valori umani e sociali.