OpenAI lancia un generatore di immagini che replica lo stile di Studio Ghibli, scatenando il web

OpenAI lancia un generatore di immagini che emula lo stile dello Studio Ghibli, suscitando reazioni da Sam Altman e interrogativi sul copyright, mentre Hayao Miyazaki esprime il suo disappunto.
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OpenAI lancia un generatore di immagini che replica lo stile di Studio Ghibli, scatenando il web - unita.tv

La recente introduzione da parte di OpenAI di un avanzato generatore di immagini ha catturato l’attenzione di utenti e appassionati di animazione, in particolare per la sua capacità di emulare lo stile distintivo dello Studio Ghibli. Questa innovazione ha portato a una vera e propria esplosione di meme ispirati ai film iconici del celebre studio giapponese, fondato da Hayao Miyazaki. Martedì, OpenAI ha presentato il suo “generatore di immagini più avanzato di sempre”, integrato in GPT-4o, promettendo output fotorealistici e precisi, suscitando un acceso dibattito su copyright e diritti d’autore.

La reazione di Sam Altman e l’ondata di meme

Sam Altman, CEO di OpenAI, ha commentato l’improvvisa popolarità dei meme generati dagli utenti su X , condividendo un post che riflette il suo stupore e divertimento. In un messaggio, ha descritto il suo percorso di sviluppo dell’intelligenza artificiale, sottolineando come, dopo anni di lavoro, si sia ritrovato inondato di messaggi divertenti, tra cui uno che lo ritraeva in uno stile Ghibli. Altman ha persino cambiato la sua immagine del profilo su X, adottando un’illustrazione in stile Ghibli, a testimonianza della sua partecipazione al fenomeno.

Tuttavia, X/Twitter ha riscontrato problemi tecnici, rendendo difficile per gli utenti caricare o visualizzare i post, il che ha alimentato ulteriormente la curiosità e le speculazioni riguardo a questa nuova funzionalità.

La posizione di Studio Ghibli e le preoccupazioni sul copyright

Nonostante l’entusiasmo generale, lo Studio Ghibli ha mantenuto un profilo basso riguardo alla questione. I portavoce dell’azienda hanno scelto di non commentare pubblicamente l’uso della tecnologia di OpenAI, ma le parole di Hayao Miyazaki, espresse nel 2016, sono tornate a circolare. In quell’occasione, Miyazaki si era detto “profondamente disgustato” dall’idea di utilizzare animazione generata dall’intelligenza artificiale, considerandola un insulto alla vita stessa. La sua posizione riflette una preoccupazione più ampia riguardo all’integrità artistica e all’autenticità del lavoro creativo.

Questa situazione ha sollevato interrogativi significativi riguardo al copyright e all’uso delle opere d’arte. Josh Weigensberg, associato dello studio legale Pryor Cashman, ha evidenziato che la questione centrale è se il modello di intelligenza artificiale di OpenAI sia stato addestrato utilizzando opere di Miyazaki o dello Studio Ghibli. La mancanza di chiarezza su eventuali licenze o permessi per tale addestramento potrebbe portare a problematiche legali, specialmente se l’uso delle opere avviene senza consenso.

Le implicazioni per gli artisti e il futuro della creazione artistica

La questione del copyright non è solo una preoccupazione per gli studios legati all’animazione, ma anche per gli artisti che si trovano a fronteggiare l’impatto dell’intelligenza artificiale sul loro lavoro. Karla Ortiz, un’artista che ha cresciuto la sua carriera guardando i film di Miyazaki, ha avviato una causa contro altri generatori di immagini AI per violazione del copyright. Ortiz ha descritto la situazione attuale come un chiaro esempio di come aziende come OpenAI non considerino adeguatamente il lavoro e i diritti degli artisti.

La crescente diffusione di tecnologie di generazione automatica di immagini pone interrogativi fondamentali sulla sostenibilità del lavoro artistico e sulla necessità di proteggere i diritti d’autore in un’era in cui l’intelligenza artificiale gioca un ruolo sempre più centrale nella creazione di contenuti visivi. La discussione è destinata a proseguire, mentre il confine tra creatività umana e artificiale continua a sfumarsi.