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Nel 2024 quasi 4 italiani su 10 hanno fruito contenuti audiovisivi in modo illecito, con perdite milionarie per l’economia

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Nel 2024, la pirateria audiovisiva in Italia ha coinvolto una parte consistente della popolazione adulta, provocando danni economici rilevanti. L’ultimo studio condotto da Fapav e Ipsos ha rivelato che il fenomeno, pur rallentando, resta una questione critica per l’industria culturale, l’economia e l’occupazione nazionale. Lo scenario mostra numeri significativi sia in termini di utenti coinvolti che di impatto complessivo sul sistema paese.

Il quadro della pirateria audiovisiva in italia nel 2024

L’indagine Fapav/Ipsos, presentata presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, stima che il 38% degli italiani adulti abbia consumato almeno una volta contenuti audiovisivi in modo illecito nel corso del 2024. Questo include film, serie tv, fiction, programmi televisivi e persino eventi sportivi trasmessi in diretta. Il totale degli atti di pirateria compiuti nel corso dell’anno supera i 295 milioni, una cifra che evidenzia la diffusione e la frequenza con cui gli utenti ricorrono a fonti non autorizzate.

Il dato evidenzia come la fruizione irregolare non sia un episodio isolato ma una pratica diffusa. Gli atti illegali riguardano differenti tipologie di contenuti e si estendono a una fetta ampia della popolazione, riflettendo un’abitudine consolidata in molti utenti.

Impatti economici e occupazionali della pirateria

Il danno stimato dall’ecosistema economico, in termini di fatturato perso a causa della pirateria audiovisiva, raggiunge i 2,2 miliardi di euro. Questa perdita si riflette anche sul prodotto interno lordo, con un impatto negativo stimato attorno ai 904 milioni di euro. L’effetto a catena coinvolge direttamente il mondo del lavoro, mettendo a rischio oltre 12mila posti di lavoro, tra professionisti della produzione, distribuzione e settori correlati.

La pirateria quindi non si limita a sottrarre risorse alle aziende titolari dei diritti ma erode l’intero sistema economico legato ai contenuti audiovisivi. Le conseguenze riguardano tanto le imprese quanto i lavoratori impiegati nei vari passaggi dalla creazione alla distribuzione.

Le misure di contrasto e il ruolo delle autorità

Giacomo Lasorella, presidente di Agcom, ha sottolineato come il fenomeno sia in una fase di contenimento ma rimanga ancora molto rilevante dal punto di vista numerico e sociale. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni continua a intervenire bloccando contenuti illegali su internet su segnalazione dei titolari dei diritti e degli interessati. La maggior parte delle istanze riguarda opere audiovisive, con il 57% delle richieste di blocco concentrate su materiale pirata di questo tipo.

Fapav svolge un ruolo importante nel segnalare contenuti illeciti, collaborando con le autorità per ridurre la diffusione della pirateria. Nonostante gli sforzi, l’accesso a contenuti pirata resta una pratica diffusa, che richiede un intervento costante tra monitoraggio, dispositivi legali e azioni coordinate.

Tendenze e scenari futuri nella lotta alla pirateria audiovisiva

Anche se i dati indicano una lieve riduzione del fenomeno, la pirateria audiovisiva in Italia rimane uno dei rischi principali per l’industria culturale. Le nuove modalità di fruizione e le piattaforme digitali rappresentano sia una opportunità per i consumatori sia un terreno fertile per forme non regolamentate di accesso ai contenuti.

Le autorità e le associazioni di categoria puntano a rafforzare le azioni di contrasto e informazione per tutelare gli attori del settore. Il monitoraggio continuo e le campagne di sensibilizzazione saranno strumenti fondamentali per limitare comportamenti illeciti.

Il dato complessivo presentato nel 2024 evidenzia una situazione parzialmente stabile, ma non tranquilla. È necessario mantenere alta l’attenzione e migliorare le strategie per ridurre la diffusione di contenuti pirata e salvaguardare il lavoro e l’economia attorno al territorio nazionale.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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