Il mondo dell’intrattenimento televisivo ha raggiunto una svolta storica negli Stati Uniti. A maggio 2025, un nuovo rapporto Nielsen ha rivelato che la quota di spettatori che preferiscono i servizi di streaming ha superato per la prima volta quella di chi segue la tv via cavo o i canali tradizionali. Un dato che segna un cambiamento profondo nelle abitudini di visione del pubblico americano, con piattaforme come YouTube e Netflix in prima linea a guidare questa trasformazione.
Il sorpasso dello streaming sulla televisione tradizionale
Secondo Nielsen, la società americana che monitora l’audience media, a maggio 2025 il tempo trascorso davanti allo schermo attraverso servizi di streaming ha raggiunto il 45% del totale, mentre la tv via cavo e i network generalisti hanno raccolto il 44%. Questo sorpasso, seppur risicato, rappresenta un evento senza precedenti su base mensile. Due anni fa, nel 2023, la situazione era opposta: il 66% del tempo davanti alla tv era legato ai canali tradizionali, mentre solo il 26% spettava allo streaming. Quel divario si è progressivamente ridotto, fino a invertirsi in poche stagioni.
La diffusione delle piattaforme digitali come Netflix, Prime Video, Hulu, Disney+ e molte altre ha cambiato l’approccio degli americani alla visione dei programmi. La flessibilità offerta da queste piattaforme — la possibilità di guardare contenuti on demand e senza pubblicità invasive — ha fatto sì che un numero crescente di utenti si allontanasse dalla modalità lineare tipica della tv tradizionale. Il trend coinvolge trasversalmente tutte le fasce d’età, con alcune differenze sociali e generazionali molto evidenti.
La generazione baby boom e il cambiamento delle abitudini
Un elemento cruciale di questa evoluzione è la trasformazione delle abitudini di visione tra i baby boomers, ossia le persone nate tra il 1946 e il 1964. Tradizionalmente restii alle novità tecnologiche, questa fascia di età ha modificato radicalmente i propri consumi. Il tempo passato davanti allo streaming è raddoppiato negli ultimi dodici mesi per gli over 65. Secondo Nielsen, la crescita della visione di YouTube in questo gruppo è aumentata del 106% rispetto a maggio 2024, arrivando a livelli comparabili con quelli registrati dai bambini sotto gli 11 anni.
Questo spostamento si registra soprattutto verso piattaforme gratuite e accessibili senza abbonamento come YouTube, Tubi, Roku e Pluto. Il fenomeno è direttamente collegato alle nuove abitudini offerte dalla rete, spesso più in sintonia con i risultati di ricerca immediata e con contenuti brevi e facilmente fruibili. Quando si pensa al target degli anziani, lo sappiamo, la tv era soprattutto una compagnia quotidiana, ma ora questa compagnia si è evoluta. E la generazione dei baby boomers non rimane più esclusivamente ancorata ai canali tradizionali.
Il declino della tv via cavo e dei network generalisti
Negli ultimi quattro anni, l’audience della tv via cavo è scesa del 39%, a conferma di un fenomeno ormai strutturale. La progressiva perdita di spettatori si associa a scelte editoriali delle emittenti che hanno ridotto la produzione di contenuti originali. Network come Usa Network, Tbs e Mtv si sono affidati sempre più a repliche di serie vecchie come Law and Order, The Office, o a film tradizionali come Lo Squalo, piuttosto che puntare su nuove produzioni.
Anche i grandi network generalisti risentono di questa contrazione, con una flessione del 20% dello share di pubblico negli ultimi anni. Anche se trasmettono eventi di grande richiamo, come il Super Bowl o la cerimonia degli Oscar, questo pubblico si divide sempre più tra la trasmissione tv e le piattaforme di streaming. L’ultimo Super Bowl, ad esempio, è andato in onda contemporaneamente su Fox e sulla piattaforma Tubi, e gli Oscar sono stati mostrati sia sulla Abc sia su Hulu. Questo scambio d’audience sottolinea come il confine tra tv classica e streaming si sia ormai assottigliato, e il futuro si prospetta sempre più digitale.