La scena dell’intelligenza artificiale si prepara a una nuova svolta con la notizia dell’arrivo di Thinking Machines Lab, la startup fondata da Mira Murati, ex manager di OpenAI. Lo sviluppo di un nuovo modello IA capace di interagire tramite linguaggio e immagini punta a ridefinire il modo in cui queste tecnologie si integrano nella vita quotidiana. Non solo innovazione tecnica, ma anche un considerevole finanziamento che rafforza la presenza della startup sul mercato globale.
L’annuncio del primo prodotto e le caratteristiche dell’intelligenza artificiale multimodale
Attraverso un messaggio pubblicato sul social X, Mira Murati ha rivelato il debutto imminente del primo prodotto di Thinking Machines Lab. La nuova intelligenza artificiale si presenta come multimodale, cioè in grado di elaborare input diversi – testo e immagini insieme – per interagire più naturalmente con l’utente. Questo approccio mira a riflettere il modo in cui le persone percepiscono il mondo, utilizzando la conversazione e la vista come canali primari di comunicazione.
Il lancio è previsto entro due mesi, e il prodotto dovrebbe includere una parte open source molto rilevante. L’obiettivo è offrire strumenti utili sia a chi fa ricerca sia alle startup interessate a sviluppare ulteriormente applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. La scelta di elementi open source permette una maggiore accessibilità e collaborazione nel campo tecnologico, facilitando lo sviluppo di nuove soluzioni da parte di diversi attori del mercato.
Il finanziamento da 2 miliardi di dollari e i principali investitori coinvolti
Lo stesso annuncio ha fatto emergere dettagli sul finanziamento appena concluso che ammonta a 2 miliardi di dollari. Il round è stato guidato dal fondo di venture capital Andreessen Horowitz, una delle realtà più influenti degli Stati Uniti nel sostegno alle startup dell’alta tecnologia. Al fondo si sono affiancati gruppi importanti come Nvidia, Cisco e AMD, nomi di spicco nel settore dell’hardware e delle infrastrutture digitali.
L’investimento così significativo mette in evidenza la fiducia degli investitori nel progetto di Mind Machines Lab e in Mira Murati, già nota per il suo lavoro in OpenAI. La presenza di partner come Nvidia e Cisco è strategica, perché facilita l’accesso a tecnologie avanzate per elaborazione e connettività, fondamentali per far evolvere rapidamente l’intelligenza artificiale multimodale.
Il background del team e la ricerca continua di talenti specializzati
Thinking Machines Lab ha rapidamente attirato professionisti di spicco provenienti da OpenAI. Tra i nomi noti che si sono uniti alla startup ci sono John Schulman, Barret Zoph e Luke Metz, figure con consolidata esperienza nella ricerca e nello sviluppo di modelli di machine learning. Questo gruppo è essenziale per costruire da zero nuovi prodotti IA capaci di affrontare sfide tecnologiche complesse e innovare il campo della generazione automatica di contenuti.
Mira Murati ha sottolineato l’importanza di reclutare esperti con competenze specifiche nella creazione di prodotti basati sull’intelligenza artificiale. La startup richiede persone in grado di portare idee fino alla realizzazione pratica, capaci cioè di tradurre la ricerca in strumenti concreti per settore pubblico e privato. Questa attenzione al capitale umano testimonia la volontà di costruire un ambiente dove si possa sperimentare e far emergere nuove soluzioni.
Interessamenti di big player e trattative per potenziali acquisizioni
La crescente attenzione verso Thinking Machines Lab ha spinto alcuni grandi nomi della tecnologia a valutare un possibile ingresso nel capitale o un’acquisizione. A fine giugno, fonti del sito The Verge hanno riportato che Mark Zuckerberg, alla guida di Meta, avrebbe condotto colloqui preliminari con l’obiettivo di integrare la startup nel proprio progetto di sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Nonostante questo interesse, le trattative non hanno ancora prodotto offerte formali. L’interesse dimostra però lo sforzo delle grandi aziende di rafforzare la propria posizione in un settore che continua a evolvere rapidamente e dove la capacità di innovare rappresenta una chiave cruciale per mantenere il proprio peso competitivo. Thinking Machines Lab, con la guida di Murati, sembra collocarsi al centro di questa corsa tecnologica.
Il quadro complessivo disegna un paesaggio in fermento, dove nuova intelligenza artificiale va ad affacciarsi in un mercato già molto affollato, ma ancora con spazio per proposte e tecnologie che cambiano il modo in cui si comunica e si interagisce con i sistemi automatizzati.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Andrea Ricci