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Mattel e openai collaborano per portare l’intelligenza artificiale nei giocattoli, dubbi su privacy e sviluppo

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Mattel ha ufficializzato una partnership con OpenAI per integrare l’intelligenza artificiale nei propri giocattoli. L’iniziativa mira a introdurre nuove modalità di gioco interattivo usando tecnologie di ultima generazione, ma solleva questioni importanti sulla privacy e sull’effetto dell’AI sul percorso formativo dei bambini. Mentre in Occidente l’adozione è agli esordi, in Cina il mercato ha già sdoganato prodotti simili legati all’AI.

Il caso cinese: un mercato di giocattoli con ai già diffuso e integrato

Il modello cinese offre un esempio concreto di come i giocattoli con intelligenza artificiale possano diventare realtà quotidiana. A Pechino, oltre 4.500 imprese sviluppano e commercializzano prodotti AI, con programmi scolastici dedicati già nelle scuole primarie e secondarie.

Nei negozi si trovano scacchiere intelligenti come quella dell’azienda hongkonghese SenseRobot. Il gioco combina un computer capace di calcolare mosse a un braccio meccanico che muove i pezzi, offrendo un’esperienza interattiva pensata anche per adulti. Altre realtà, come Whalesbot di Shanghai, producono robot educativi per bambini dai tre anni, come dinosauri da assemblare con mattoncini programmabili. Questi giocattoli aiutano ad avvicinare i più piccoli ai concetti base della programmazione e della logica STEM, costituendo vere e proprie piattaforme di apprendimento.

Questi esempi dimostrano che l’intelligenza artificiale può integrarsi nel gioco infantile offrendo contenuti didattici, ma si tratta di un fenomeno già mediato dalla cultura e dalla politica locale, soprattutto sul versante della regolamentazione della privacy e della supervisione educativa.

Dubbi e preoccupazioni su privacy e impatto educativo dei giocattoli con intelligenza artificiale

L’annuncio ha scatenato varie reazioni, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei dati personali raccolti dalle piattaforme AI integrate nei giocattoli. La possibilità che microfoni registrino conversazioni e preferenze rappresenta un nodo critico. I genitori temono che queste informazioni possano essere archiviate o usate in modo inappropriato.

Un altro tema dibattuto è l’influenza che svolgono questi giocattoli sull’apprendimento emotivo e sociale dei bambini. L’interazione con sistemi basati su AI, capaci di simulare risposte umane, può alterare certi meccanismi naturali di crescita e sviluppo delle relazioni. Gli esperti invitano quindi a valutare con attenzione il bilancio fra benefici di stimoli tecnologici e rischi di dipendenza o confusione tra realtà e simulazione.

Nel 2015, “Hello Barbie” è stata abbandonata anche per motivi simili. Questa esperienza storica spinge a chiedersi quanto Mattel abbia previsto una linea di condotta per moderare questi aspetti nel nuovo progetto.

Le dichiarazioni di mattel sul nuovo accordo e il ruolo di openai nel processo creativo

Mattel ha ribadito l’intento di mettersi in gioco con tecnologie di intelligenza artificiale, senza trascurare gli aspetti legati alla sicurezza e alla riservatezza. L’azienda comunica di voler coniugare innovazione e tutela, lavorando per offrire esperienze di gioco calibrate sull’età dei bambini. L’accordo con OpenAI coinvolge anche l’uso degli strumenti basati su intelligenza artificiale per supportare l’ideazione dei prodotti e migliorare il rapporto con il pubblico attraverso nuove modalità di engagement.

Josh Silverman, chief franchise officer di Mattel, ha spiegato che il gruppo punta a ispirare e intrattenere i propri clienti con proposte che valorizzino i loro marchi, sfruttando le possibilità offerte dall’AI per cambiare le regole del gioco. Pur confermando che lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale rientra nella strategia, non è chiaro al momento se un giocattolo concreto includerà direttamente questa tecnologia, o se la useranno principalmente per la produzione e il marketing.

Un aspetto importante riguarda l’età minima richiesta per l’accesso ai servizi OpenAI, fissata a tredici anni. Ciò lascia intendere che eventuali giocattoli con AI potranno essere indirizzati a utenti più grandi rispetto ai tradizionali giocattoli per l’infanzia.

L’annuncio della collaborazione tra mattel e openai e le aspettative sul lancio

Mattel, azienda nota a livello globale per marchi come Barbie, Hot Wheels e Polly Pocket, ha svelato lo scorso mese il proprio progetto con OpenAI, società leader nella creazione di modelli di intelligenza artificiale conversazionale come ChatGPT. L’obiettivo è lanciare prodotti che sfruttino l’AI per ampliare l’esperienza di gioco. Il debutto è previsto entro la fine del 2025, sebbene non sia stato specificato quale linea di giocattoli coinvolgerà questa innovazione tecnologica.

Fra le ipotesi più rilanciate nel settore, si parla di automobili Hot Wheels che potrebbero adottare sistemi di guida autonoma o bambole Barbie con funzioni di dialogo avanzato e interazione personalizzata. Non è la prima volta che Mattel incrocia l’AI. Nel 2015, tentò un esperimento con “Hello Barbie”, una bambola dotata di microfono e software per ascoltare e rispondere ai bambini, registrando informazioni personali per personalizzare le risposte. Questo progetto però incontrò forti critiche riguardanti la tutela della privacy e gli effetti possibili sulle capacità emotive e cognitive dei più piccoli, che portarono infine all’interruzione della linea.

Il salto tecnologico di oggi si fonda su un’intelligenza artificiale più sofisticata, ma le perplessità restano vive sia fra i genitori che fra gli esperti di sviluppo infantile.

Written by
Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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