L’intelligenza artificiale generativa sta cambiando il modo di lavorare in ufficio e non solo. Oggi milioni di impiegati usano strumenti digitali basati su AI per scrivere email, analizzare dati o creare idee nuove. Un fenomeno che ha preso piede molto rapidamente, tanto da rivoluzionare la relazione tra tecnologia e lavoro quotidiano. I dati più recenti mostrano una crescita impressionante nell’adozione di queste tecnologie, con effetti evidenti sulla produttività e sulla soddisfazione personale.
La diffusione dell’intelligenza artificiale nel lavoro quotidiano
Secondo il Workforce Index pubblicato da Slack a novembre 2024, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale tra i dipendenti è aumentato del 233% in soli sei mesi. L’indagine ha coinvolto oltre 5.000 lavoratori provenienti da Australia, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Il rapporto rivela che metà dei partecipanti ha iniziato a integrare l’AI nelle proprie attività professionali negli ultimi mesi.
Il 40% degli intervistati ha già collaborato con un agente AI mentre quasi un quarto delega all’intelligenza artificiale compiti specifici come la stesura di testi o l’elaborazione di dati complessi. Questi numeri indicano un cambiamento profondo: chi usa regolarmente questi strumenti risulta essere più produttivo del 64% rispetto ai colleghi che non li adottano e mostra anche una maggiore soddisfazione sul posto di lavoro .
Un dato particolarmente interessante riguarda le competenze: il 96% delle persone intervistate dichiara infatti di aver utilizzato l’AI per portare a termine attività per cui prima mancava della preparazione adeguata. Questo conferma come gli assistenti digitali stiano ampliando le capacità individuali permettendo alle persone di superare limiti professionali tradizionali.
Come cambia il rapporto tra tecnologia e forza lavoro
La rapida espansione degli strumenti basati su intelligenza artificiale sta modificando profondamente le dinamiche interne alle aziende ma anche la percezione stessa della tecnologia nel mondo del lavoro.
Denise Dresser, CEO della piattaforma Slack spiega che questa nuova familiarità con gli agenti AI genera fiducia nei dipendenti verso questi sistemi digitali avanzati; ciò offre alle imprese concrete opportunità per migliorare sia i risultati produttivi sia il clima aziendale attraverso una maggiore sicurezza personale dei lavoratori.
In effetti sempre più organizzazioni si trovano davanti alla necessità non solo tecnica ma culturale d’integrare queste tecnologie nei processi quotidiani senza perdere controllo né qualità nella gestione umana delle attività professionali.
Millennials protagonisti nell’adozione dell’intelligenza artificiale
Contrariamente all’immaginario comune che vedeva la generazione Z come principale utilizzatrice delle nuove tecnologie digitali sul luogo di lavoro emerge invece un quadro diverso: sono i Millennials ad avere maggior dimestichezza con gli agenti AI.
Il report segnala infatti che circa il 30% dei Millennials comprende bene come funzionino questi sistemi contro appena il 22% della Gen Z; inoltre ben due terzi utilizza questi strumenti per mansioni strategiche quali scrittura creativa o sintesi informativa.
Anche dal punto vista gerarchico si osserva una progressione netta nell’impiego dell’intelligenza artificiale: quasi metà dei dirigenti ricorre ogni giorno all’aiuto digitale contro percentuali inferiori fra senior manager e middle manager . Si conferma così quanto più si sale nella scala aziendale tanto più diventa centrale affidarsi agli algoritmi per gestire meglio tempo ed energia durante lo svolgimento delle responsabilità professionali.