L’intelligenza artificiale sta entrando con forza nelle strutture sanitarie italiane, soprattutto nei pronto soccorso dove ogni secondo conta. Questo nuovo supporto tecnologico aiuta i medici a individuare rapidamente fratture o ictus, migliorando le decisioni cliniche. Ma non solo: l’IA si rivela utile anche per ridurre gli appuntamenti saltati e ottimizzare le prenotazioni di esami diagnostici come tac e risonanze magnetiche. Le prime esperienze concrete sono state raccolte nell’Osservatorio sull’intelligenza artificiale in sanità, presentato recentemente a Siracusa dalla Fiaso, la federazione che riunisce i manager di Asl e ospedali.
Intelligenza artificiale nei pronto soccorso: diagnosi più rapide e precise
In diverse realtà italiane l’IA è già uno strumento integrato nella routine dei pronto soccorso. All’Asl 2 Sgavonese, ad esempio, dal 2021 un sistema di intelligenza artificiale analizza automaticamente tutte le radiografie per identificare fratture ossee. Questa tecnologia funge da “seconda lettura” per i radiologi ed è stata accolta positivamente dai medici che ne apprezzano il supporto nel triage dei pazienti urgenti.
Esempi di applicazione in liguria e lombardia
Un’altra esperienza significativa arriva dall’Asl 4 Chiavarese in Liguria dove “Boneview”, un software basato su IA, aiuta a leggere le radiografie con maggiore accuratezza individuando fratture spesso difficili da riconoscere subito. Lo stesso sistema è stato adottato anche all’interno del dipartimento emergenze dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano.
A Perugia invece si utilizza un assistente virtuale che sfrutta l’intelligenza artificiale vocale, facciale e biometrica per riconoscere precocemente i segni dell’ictus durante il triage al pronto soccorso universitario della città. I medici hanno notato un miglioramento nei tempi di diagnosi e intervento grazie all’efficienza del sistema che facilita decisioni tempestive cruciali per la sopravvivenza del paziente.
Sempre all’Asst Santi Paolo e Carlo viene impiegata una tecnologia IA dedicata all’analisi automatica delle immagini tac nei casi sospetti di ictus ischemico. Questo processo accelera la valutazione delle scansioni cerebrali permettendo interventi più rapidi.
Come l’intelligenza artificiale aiuta a ridurre gli appuntamenti saltati
Uno dei problemi più pressanti della sanità italiana riguarda le liste d’attesa lunghe aggravate dal fenomeno dei cosiddetti “no-show”, cioè quando il paziente non si presenta all’appuntamento prenotato senza disdirlo in anticipo. In Puglia uno studio condotto dall’Aress ha dimostrato che almeno quattro prescrizioni su dieci relative a tac o risonanze magnetiche risultano inutili o inappropriate rispetto alle linee guida cliniche ufficiali.
Ruolo dell’algoritmo LLaMA 3.1 nello screening delle prescrizioni
Il progetto ha utilizzato un algoritmo basato sul modello LLaMA 3.1 capace di valutare se una richiesta diagnostica fosse davvero necessaria confrontandola con lo stato clinico del paziente riportato nella prescrizione medica. I risultati indicano che solo il 39% degli esami richiesti rispetta pienamente criteri validi mentre quasi metà delle richieste può essere evitata senza compromettere la cura.
All’Asl Napoli 3 invece è attivo Robo-Cup: un sistema automatico collegato al Centro Unico Prenotazioni capace di dimezzare gli slot vuoti tra appuntamenti riducendo così drasticamente gli spazi lasciati liberi da chi non si presenta agli esami programmati senza avvisare prima. Il software invia sms promemoria invitando i pazienti a confermare o annullare; se manca risposta interviene poi personale dedicato tramite recall telefonico oppure procede ad assegnazioni controllate con overbooking moderati oppure preliste pronte ad occupare posti rimasti disponibili. In questo modo vengono ottimizzati tempi d’attesa ed uso degli spazi disponibili evitando sprechi importanti nel servizio sanitario pubblico.
Verso una nuova organizzazione sanitaria grazie alla collaborazione tra tecnologie digitali ed enti pubblici
Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, sottolinea come cittadini abbiano ormai compreso quanto può offrire l’intelligenza artificiale applicata alla salute chiedendo soluzioni concrete. Sottolinea inoltre come ora tocchi al sistema sanitario pubblico rispondere concretamente mettendo insieme competenze professionali capacità organizzative ed innovazioni tecnologiche. L’esperienza maturata finora dimostra che queste tecnologie sono già operative trasformando procedure tradizionali rendendole più veloci efficaci ed accessibili sul territorio nazionale.
Nel corso del Forum Logos & Téchne tenutosi a Siracusa è stato presentanto proprio questo Osservatorio sull’Ia in Sanità nato dalla collaborazione tra aziende sanitarie ricerca universitaria imprese tecnologiche. Dal prossimo gennaio sarà possibile conoscere ulteriormente questi progetti durante eventi pubblici previsti nella capitale dove saranno premiate alcune esperienze considerate migliori esempi concreti nell’applicazione dell’intelligenza artificiale dentro ospedali italiani. Le iniziative testimoniano quindi quanto sia avanzata questa fase sperimentale aprendo nuove prospettive nell’organizzazione futura dei servizi sanitari nazionali.