Home Tecnologia L’intelligenza artificiale in azienda: tra ostacoli tecnici e sfide culturali per una vera svolta digitale
Tecnologia

L’intelligenza artificiale in azienda: tra ostacoli tecnici e sfide culturali per una vera svolta digitale

Condividi
Intelligenza artificiale in azienda: tra tecnologia e cultura per la trasformazione digitale. - Unita.tv
Condividi

L’intelligenza artificiale sta spingendo molte aziende a rivedere i propri metodi di lavoro e i modelli organizzativi. Ma il cammino verso un’adozione efficace e responsabile di queste tecnologie è ancora pieno di ostacoli. Le imprese si trovano a fare i conti con limiti tecnici, problemi organizzativi, norme da rispettare e questioni etiche da affrontare. Solo mettendo al centro le persone e i processi si può trasformare l’IA in uno strumento concreto, utile nella vita di tutti i giorni, e non in un ingombro messo lì a forza.

Ia in azienda: una crescita che va a due velocità

Il 10 luglio 2025, alla Camera dei Deputati, è stato presentato il report dell’Osservatorio Permanente per l’Adozione dell’Intelligenza Artificiale in Impresa, promosso da Aspen Institute Italia insieme a Intesa Sanpaolo. Dai dati emerge che il 67% delle 54 imprese italiane coinvolte ha iniziato a integrare l’IA nei propri processi. È un balzo notevole, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, ma siamo ancora lontani da una diffusione completa.

Insomma, l’intelligenza artificiale sta entrando nelle strategie aziendali, ma restano tanti nodi da sciogliere. Il problema più grande? La mancanza di competenze adeguate. Molte aziende non hanno figure pronte a gestire questi strumenti, in un ambiente che richiede modelli operativi chiari e casi pratici ben definiti. Senza capacità tecniche e architetture digitali solide, l’IA resta solo un’idea, non un vantaggio reale.

Non basta la tecnologia: serve cambiare il modo di lavorare

Spesso le aziende cercano di inserire soluzioni di IA senza toccare il modo in cui lavorano o prendono decisioni. Il risultato? Frustrazione e aspettative deluse. La tecnologia da sola non cambia nulla se non si rivedono i flussi di informazioni e i processi chiave. Prima di usare strumenti intelligenti, bisogna semplificare, uniformare e ripensare le procedure.

Partire dalla tecnologia rischia di generare resistenze, sprechi e progetti destinati a naufragare. Mettere al centro le persone e i processi, invece, aiuta a integrare l’IA in modo naturale e utile. L’intelligenza artificiale funziona davvero quando potenzia il lavoro umano, lavorando in modo discreto ma efficace. Solo così si evita quella sensazione di estraniamento dalla tecnologia e si ottiene un reale miglioramento.

Dove l’intelligenza artificiale mostra i suoi limiti

Nonostante i passi avanti, i modelli di IA restano fragili soprattutto in ambienti molto dinamici o poco strutturati. La loro trasparenza e la capacità di adattarsi non sono ancora perfette. Anche la sicurezza rimane un tema aperto, anche per i sistemi più recenti. Questi limiti tecnici impongono prudenza e un’attenta valutazione sull’uso che se ne può fare.

Sul fronte pratico, molte imprese si scontrano con la rigidità delle proprie strutture. L’IA non è una soluzione “chiavi in mano”: ha bisogno di un contesto preparato. Spesso i progetti falliscono perché la cultura aziendale non è pronta a cambiare abitudini consolidate, bloccando ogni passo avanti.

Ai Act e compliance: tra regole e realtà

L’entrata in vigore dell’AI Act europeo punta a mettere ordine su trasparenza, sicurezza e diritti dei cittadini. Però, senza una reale conoscenza e una cultura digitale diffusa, questa legge rischia di diventare solo un altro adempimento burocratico per tante aziende. Sarà inserita tra le pratiche legali, ma senza un vero impatto sulle strategie di sviluppo.

Il pericolo è che si guardi solo alla forma, trascurando la sostanza: cioè la cultura e le pratiche necessarie per usare l’intelligenza artificiale in modo responsabile. Intanto, paesi come Cina e Stati Uniti investono senza le stesse restrizioni, allargando il divario competitivo a livello globale.

Etica e responsabilità: i confini da non superare

La tecnologia porta con sé nuove responsabilità per aziende, istituzioni e cittadini. L’intelligenza artificiale può cambiare come pensiamo, impariamo e lavoriamo, toccando aspetti profondi della nostra esperienza. Serve quindi grande attenzione a principi come rispetto, equità e trasparenza, per evitare derive che mettano a rischio dignità e diritti fondamentali.

L’etica non deve essere un tema solo per gli esperti, ma coinvolgere tutta la società. La responsabilità riguarda tecnologi, manager, amministratori pubblici e cittadini. Serve un dialogo aperto, che vada oltre la tentazione di lasciare tutte le decisioni in mano a pochi specialisti.

Formazione e pensiero critico: le armi per il futuro

Per fare in modo che l’IA aiuti davvero l’uomo, bisogna diffondere una cultura solida, che vada oltre la semplice formazione tecnica. Dirigenti, funzionari pubblici, sindacalisti e cittadini devono conoscere almeno le basi per capire come l’intelligenza artificiale impatterà su società e lavoro. Solo così potranno partecipare davvero alle scelte che ci aspettano.

Nel libro “Power and Progress”, Daron Acemoglu e Simon Johnson ricordano che il progresso tecnologico migliora la società solo se guidato da una chiara visione politica e sociale. L’intelligenza artificiale non è neutra: decidere se puntare all’automazione totale o al potenziamento umano è una scelta collettiva, non un processo automatico.

Osservatorio e dialogo: come evitare estremismi sull’IA

L’Osservatorio Permanente per l’Adozione dell’Intelligenza Artificiale in Impresa, insieme alla Fondazione Pensiero Solido, lavora per un dibattito equilibrato sull’IA. Bisogna evitare due estremi: l’entusiasmo acritico che vede l’IA come una bacchetta magica, e il pessimismo che la considera solo una minaccia.

Serve una visione sfaccettata, capace di ascoltare voci diverse e mettere insieme competenze differenti. Solo così si potrà costruire un approccio consapevole, che dia risposte concrete alle sfide che le tecnologie intelligenti portano nella vita economica e sociale.

Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Serena Fontana

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

Unita.tv è un sito d’informazione generalista che offre aggiornamenti su cronaca, politica, spettacolo, gossip, sport e altri temi d’attualità, con uno stile dinamico e accessibile.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@unita.tv

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.